STANCA

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Buon giovedì miei lettori
e buona lettura con questo Draco un po'...
non so, giudicate voi!🫠🤍

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La festa si sarebbe tenuta tra poche ore e io, per stare alla larga più il possibile, mi rifugiai nella stanza del professor Piton. Ero già pronta per raccontargli ogni mio fallimento.

«È impossibile, Severus.» condividevamo la stessa casa da molti mesi, avevo ormai la confidenza tale da chiamarlo per nome quando eravamo soli «E sapevo che lo fosse. Sapevo che la tua idea sarebbe stata insensata.» indicai Albus seduto su una delle tre sedie posta sulla larga scrivania del professor Piton, dove da essa io mi alzai «Non ho chiesto scusa, non ho fatto eccessivamente la carina, ho solamente abbassato i toni e lui ha capito tutto. Tutto. Credevate davvero che non si aspettasse un piano del genere da noi?»

I due uomini restarono in silenzio mentre Albus versava dell'Idromele sui bicchierini di vetro precedentemente ghiacciati. Ne diede uno a me, uno a Severus e infine uno per se stesso «Sbagli approccio.»

Gli avevo raccontato per filo e per segno la nostra conversazione.

«Cosa ho sbagliato? Ho solo detto che non può essere arrabbiato per le scelte di suo padre.» bevvi d'un sorso per poi tenere il bicchiere freddo tra le mani perché stavano andando a fuoco per l'agitazione.
«Hai creduto di sapere troppo in fretta che emozioni possa provare in questo momento.
E se non fosse arrabbiato? E se fosse invece pieno di responsabilità? Pieno di paura? Pieno di malinconia sapendo che sua madre è sola? Hai pensato ai suoi veri sentimenti o ti sei fermata all'apparenza di cosa un pugno sul naso dato a un ragazzo possa trasmettere? La rabbia è l'emozione che Draco ha fatto vedere, tu devi scovare sulle altre emozioni.»

Iniziai a ridere e a scuotere la testa mentre mi versavo dell'altro idromele per poi berlo tutto d'un sorso come il precedente «Draco non ha emozioni profonde come credi, Albus. Come non ne aveva Tom Riddle quando lo hai conosciuto. Mi sa che non sei molto bravo a capire la gente.»
«Helena.» mi rimproverò Severus ma Albus alzò una mano per evitarmelo «Helena ha ragione. Dovevo fare più attenzione, per tale motivo tu hai il compito di dare attenzione a Draco.»
«Ci sono tantissime persone che possono prendere il mio posto, Albus. Io non sarò in grado di portare a termine questo compito.»
«Come anche tante altre persone potrebbero far parte delle mensole del professor Lumacorno ma so che sarà proprio Harry a estorcere l'informazione che serve.» Albus era irremovibile «Se dico una cosa è perché so che funzionerà. Di cosa hai paura?»

Mi sedetti sulla sedia. Sfregai la mia fronte con i polpastrelli già piena di stress il secondo giorno di scuola.

«Non ho paura, semplicemente Draco è ottuso. Non vede niente oltre al suo naso. Non ha emozioni nascoste che non vuole far vedere. Semplicemente è una persona superficiale e io odio i tipi come lui.» cercavo di dare ogni spiegazione per scrollarmi di dosso quell'incarico.
«Sei una Grindelwald e sei l'unica persona che Voldemort potrebbe volere con sé.»
Ecco si, di quello avevo paura.
«Non dovrai arrivare a questo, ma grazie a tuo padre sarà più credibile. Vi scrivete ancora e potresti utilizzare questa scusa per far credere che lui ti influenzi. Ne abbiamo già parlato.» continuò Albus, esprimendo il piano a suo parere perfetto.
«Ok, ok...» dissi svogliata con la consapevolezza che non avremo rubato le scorte segrete di veritaserum al ministero e farle ingurgitare a Draco.
Lo avevo proposto. Mi presero per folle.
Ma avrei preferito di tutto piuttosto che passare del tempo con Malfoy.

«Vado in sala comune, si è fatto tardi.» dissi, pensando a lui. Di sicuro la festa era ancora in corso e io dovevo far di tutto pur di sgattaiolare nella mia stanza e starmene lì dentro con la speranza che Draco non importuni Nikolay.
Non volevo neanche vedere lui, perché i suoi genitori non volevano che lui vedesse me.
Non volevo che il passato tornasse a galla.

Deatheater ~ Draco Malfoy Where stories live. Discover now