LUCCIOLA

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«Come cazzo hai fatto a uscire dalla tua stanza?» Draco mi aveva presa da parte dopo aver dato un po' di spettacolo per quegli invitati un po' annoiati.
«Un mago non svela mai i suoi trucchi.» alzai un angolo della bocca con l'intento di farlo arrabbiare.

«Malfoy, è la tua ragazza?» un uomo dai capelli biondi e occhi azzurri gli poggiò una mano sulla spalla squadrandomi per bene «Vestita di blu, occhi diversi, accento straniero, una Grindelwald immagino.»

Draco si ricompose, lasciandomi il braccio, mentre io porsi la mano a quell'uomo; non l'avevo mai visto. Dubitavo che potesse essere un parente di Draco perché il biondo non era platino, ma avrei indagato.

«Helena, figlia di Gellert Grindelwald.» glielo feci sapere perché avrebbero dovuto pensare di poter parlare con una di loro, non una nemica. «Lei è?» chiesi.

I suoi occhi mirarono ogni punto di me: capelli, viso e vestito, per poi guardare Draco, fare un ghigno, e infine andarsene.

Chiaramente non voleva che si sapesse il suo nome. Chiaramente era un pezzo grosso.

«Riservati i tuoi amici.» dopo aver dato un altro po' di fastidio a Malfoy, lasciai quel posto appartato per dirigermi verso la sala principale. Quella piena di ricchi, o mangiamorte; dovevo ancora capire la differenza.

Mangiai qualche tartina con caviale e salmone mentre riconobbi tra gli invitati i genitori di Pansy, Blaise, e Astoria.

Mi sedetti poi su una sedia a caso prendendo da un vassoio un flûte di champagne.
Controllando la situazione, notai che molti si facevano gli affari suoi, mentre altri adocchiavano senza bisbigliare tra loro. Stavano semplicemente in silenzio, guardinghi, tranne uno. Un ragazzo che si sedette accanto a me: Ethan, il cugino di Theodore.

«Sempre più certo che il blu sia proprio il tuo colore.» disse, volendomi fare un complimento.
«Vorrei dire che il nero sia il tuo colore, ma difficilmente il nero non è un colore che sta bene a tutti.» ridimensionai la sua bellezza per aumentare a lui la voglia di farmi credere che avesse qualcosa in più rispetto agli altri.

Gli feci quel commento guardando di sottecchi Draco mentre aveva un flûte tra le mani e parlava con un uomo dai capelli grigi.
A lui il nero stava bene. Molto bene.

«Non ho ben capito se il tuo sia un complimento, ad ogni modo, grazie.» si alzò per prendere altri due flûte dopo avermi tolto dalle mani quello mio, ormai vuoto.

Creare confusione agli uomini è sempre la chiave giusta per aumentare la curiosità.
Non ti capiscono e quindi cercano di avere risposte. Cercano di capire se possono averti.

«Grazie a te.» risposi ringraziandolo per il bicchiere di champagne, e volutamente cambiando argomento.
«Ho fatto le mie indagini e ho scoperto che sei prigioniera dei Malfoy.» disse con sarcasmo.
«Ospite.» sorrisi, mentendo «Credo che Draco sia più utile qui che a scuola. E io ero la condizione dettata dal preside.»
«Albus Silente.» annunciò abbassando e alzando la testa, lentamente. «Come mai proprio tu?»
Portai il flûte alle labbra, bevendo un sorso e preparandomi a dire menzogne su menzogne «Credo che anche io sia più utile qui che a scuola.»

Più utile per l'Ordine, ma questo non lo dissi.

«Utile per cosa?» chiese, indagando. E io come al mio solito stetti in silenzio. Alzai solo le sopracciglia, facendogli credere chissà cosa.
«Sai qualcosa?» continuò, e io questa volta feci spallucce ridacchiando, facendogli credere che sapevo cose che anche lui sapeva.
«Effettivamente da una Grindelwald cosa possiamo aspettarci?» disse, bevendo un sorso del suo champagne.
«Mio padre aveva idee molto chiare. Io e lui siamo in contatto, sempre. Lo rispetto, come rispetto e seguo le sue idee.» feci una pausa «Non so tu che ideali hai, ma... il potere va con il potere. E io mi rifiuto di mischiarmi con certa gente.» bevvi anch'io un sorso «Se tu non la pensi come me, lo rispetto, ma se sto parlando con te è solo perché so che sei purosangue.» e ridacchiai. Risi di cuore, prendendo volutamente in giro i babbani e i mezzosangue.

Deatheater ~ Draco Malfoy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora