DISTACCO

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Se un giorno fa pensavo che in nessuno scenario avrei creduto di invitare Draco Malfoy a casa mia, ora pensavo che in nessuno scenario mi sarei messa davanti a due bicchieri di vetro a preparare un cocktail per me e Narcissa Malfoy.

Se ci fossero Fred e George a guardare questa scena, mi avrebbero dato il premio per aver fatto la cazzata più bella dell'anno.

Le mischiai qualcosa di leggero, magari non era abituata a bere: vodka alla fragola, sciroppo alla pesca, succo di limone e un filo di gin.

Quando glielo porsi sperai con tutta me stessa che non le piacesse, perché io non ero un semplice cocktail alla fragola.

Ero una di quelle bottiglie costose comprate a Parigi, o in Italia, nei miei bellissimi viaggi.

Un alcolico di quelli forti che non piace a tutti.
Uno che solo gli intenditori possono apprezzare.

Io non volevo piacere alla massa, e non mi sarei fatta andare bene nessun cocktail alla fragola.

No, mi rifiutato di essere un cocktail alla fragola.

Pensai a tutto ciò mentre miravo Draco, ancora nello spazio sistemato per ballare, mentre parlava e sorrideva all'orecchio di Astoria.

Palesemente a lui piaceva il dolce, la fragola.
Io preferivo i whisky invecchiati, amari e così forti da stonarti con un solo bicchiere.

«È troppo dolce.»

Smisi di guardare Draco quando sua madre parlò dopo aver assaggiato quel miscuglio.
La sua smorfia diceva tutto.

Ne fui sollevata.
Magari a lei sarebbe piaciuto qualcosa di più forte. Magari le sarei piaciuta io.

«Lo penso anch'io...» commentai, dando un sorso «Ma a quanto pare non c'è più molta scelta.» con lo sguardo, mirai gli alcolici rimasti.

Narcissa si guardò attorno per poi avvicinarsi al tavolino circolare di legno scuro posto di fronte una larga finestra e accanto alla vetrata che dava accesso al giardino.

Quel tavolo aveva attorno tre sedia e una composizione di fiori e candele al centro; nessuno degli invitati aveva toccato quel tavolo, come se sapessero che non bisognava bere o soffermarsi lì.

La donna si abbassò leggermente e aprì un cassetto. Aveva un cassetto quel tavolo?
Notai che prese un chiave.
Ce n'erano di altre? Cosa aprivano?

Camminò fino al divano, sorpassò il camino, si fece strada tra i ragazzi ubriachi, tanto da non accorgersi che vi era una donna - o meglio, un genitore tra noi.

Narcissa sembrava quasi non vederli mentre si baciavano e strusciavano tra loro. Dovetti mettere la mano alla bocca per evitare di ridere; la situazione era davvero imbarazzante.

La donna si avvicinò a un mobile di legno nero, si abbassò, lo aprì con quella chiave e, da lontano, con gli occhi chiusi a fessura per vedere meglio, notai che era pieno di bottiglie. Ne prese una, si alzò e chiuse di nuovo a chiave.

Passò ancora una volta la folla e mi soffermai su tutta la sua eleganza mentre la seguivo con gli occhi, fino a quando mi resi conto che non stava camminando verso la penisola, ma verso quel tavolo basso posto di fronte la finestra.

Mi fece cenno di seguirla e io, prima di andare, agguantai due tumbler bassi mettendoci dentro un cubetto di ghiaccio per ognuno. Felice di sapere che avrei bevuto qualcosa di buono.

Raggirai la penisola e la raggiunsi.
Lei si sedette di fronte la folla di ragazzi mentre io davo le spalle ad essa - la scelta migliore per evitare di guardare Draco con Astoria.

Deatheater ~ Draco Malfoy Where stories live. Discover now