BIGLIETTO

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Helena

Consigliai a Harry di prendere la felix felicis - vinta durante una lezione di pozioni con il Professor Lumacorno - per riuscire nell'impresa che Albus aveva esposto a Harry: entrare nelle grazie del professore per estorcere un'informazione importante su Voldemort, o per essere proprio precisi, su Tom Riddle.

Era stato scettico nell'ascoltarmi.
In realtà, Harry, era strano da qualche settimana, o forse ero io che ero scollegata dal mondo dopo quella volta in cui mi trovai in quella strana stanza piena di gingilli con Draco.

Fatto sta che, dopo aver avuto lo stesso consiglio da Ron e Hermione, decise di attuare il piano che per prima io stessa gli avevo suggerito. Si fidava di loro, ma non di me; era chiaro.

«Domani allora cercherò di sfruttare questo aiuto» affermò, mentre io, sdraiata sul suo letto, tenni sottocchio la mappa del malandrino e i passi di Draco che, al solito, scomparivano raggiunto quel muro; stava continuando la sua missione, qualunque essa fosse.

«Straniera, che guardi di interessante?»

Abbassai la mappa per guardare Harry negli occhi, pronta a mentirgli. «Di interessante nulla, solo Malfoy.» Piegai la mappa e gliela consegnai.

Allungò la mano e, lentamente, se la riprese. Dal suo modo di guardare, attentamente, mi chiesi se anche lui sapesse leggere nel pensiero, ma considerate le lezioni con scarsi risultati sulla Legilimanzia avvenute lo scorso anno insieme a Severus, ne dubitavo.

«Hai scoperto qualcosa in più?» chiese.
«No, solite cose, solito posto.»
«Dovremo forse seguirlo fino a lì e capire dove va, non credi?»
Deglutii. «Fallo tu, Harry. Hai il mantello, no?»

Non avrei voluto dirlo, ma dovevo. Ero già sul suo mirino, me lo sentivo, e un buon consiglio poteva allontanare qualche pista sospetta.

Annuì, lentamente. «Già... è vero.»
«Mh...»

A seguire, momenti d'imbarazzo, silenzi, e sguardi, fino a quando Ginny non entrò dentro la stanza di Harry. «Helena, c'è il professor Piton fuori, dice che vuole che tu vada con lui.»

«Ah, ok...» dissi, interdetta, mentre guardavo la chioma rossa della sorella di Ron.

Salutai tutti velocemente, togliendomi anche da quella brutta aria, e uscii dalla sala comune grifondoro per raggiungere il corridoio e Severus.

«Che succede?» chiesi.
«Vieni... facciamo quattro passi.»

Lo seguii, senza troppe domande anche perché sapevo già che da lui non avrei ricevuto risposte. Decise di portarmi in cortile, nel luogo appartato dove solitamente mi allenavo.
Poca luce, nessuna gente.

«È bene che tu sappia una cosa...» iniziò. Aspettai con ansia. «Non sono riuscito a sistemare la mano di Albus... non c'è nulla da fare, Helena...» Mi diede un esito importante, purtroppo non positivo.

Guardai i suoi occhi. Sembrava che non dormisse da giorni. Di certo, anche i miei occhi esprimevano la stessa sensazione. «Troverò un modo, Severus...»

Stavo per lasciarlo indietro, pronta ad avviarmi verso il corridoio; non volevo sentire altro, ma la sua voce mi bloccò.

«Credi di avere tempo?»

Deatheater ~ Draco Malfoy Where stories live. Discover now