PATRONUS

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Helena

Questo vestito è davvero stupendo. Blu notte come piace a me, schiena scoperta come può piacere a ogni genere maschile, o a... Draco, magari.

È tutto apposto: capelli, trucco, scarpe. Tranne io. Tranne la mia mente e, chissà, forse anche il cuore.

Festeggiare il capodanno in sala grande con Draco da un lato e io dall'altro con persone che lo odia, non era tra i miei piani.

Avevo fantasticato di portarlo a casa mia e preparargli una cena. Anche se poi avevo anche riflettuto sul fatto che sua madre avrebbe dato qualche festa alla villa.
Ad ogni modo, però, avevo pensato a questo giorno con una compagnia: la sua.
Di certo non credevo di tornare qui, ad Hogwarts e dover fare finta di odiarlo.
Anche se, in realtà, un po' lo odio.
Odio il fatto che abbia scelto di far vincere i motivi per lasciarmi andare piuttosto a quelli per restare.

Ma quando i sentimenti non sono troppo forti, lasciare andare è più semplice. Lottare è difficile. Sacrificarsi lo è; io l'avevo fatto per lui, tramite quel voto infrangibile. Il suo ringraziamento? Allontanarsi.

Magari stasera brinderò al "tuo coraggio", Draco.

A proposito di lui, bussarono alla mia porta.

Quando però vidi Pansy, mi stupii.

Nel suo meraviglioso vestitino di velluto verde smeraldo, che fasciava alla perfezione le sue forme, mi stava guardando da capo a piedi.

«Si?»

«Posso entrare?» chiese.

No?

«Credo che qualsiasi cosa tu voglia dirmi puoi farlo anche qui.» E con qui intendevo fuori dalla mia stanza.

«Sicura?» fece un sorrisetto. «Posso anche urlarlo quello che vorrei dirti così che tutti possano sentirlo?» Si guardò attorno.

Ok, vuole parlarmi del suo migliore amico, quindi no, non può urlare assolutamente nulla.

«Entra.» Le feci spazio.

Fece spallucce. «Come immaginavo.»

Chiusi la porta mentre i suoi tacchi neri risuonavano per la stanza. «Cosa devi dirmi?» chiesi mentre mirai il suo taglio di capelli perfettamente dritto all'altezza delle spalle.

«Draco non vuole dirmi nulla di te ma continua ad affermare che è lui che ti sta portando in una strada sbagliata.» Si voltò per mirarmi. «Io ho invece paura che tu lo stia manipolando per fargli credere che sei realmente interessata.»

Restai in silenzio perché qualsiasi cosa ci fosse tra me e Draco o qualsiasi sotterfugio io potevo usare, non erano di certo fatti suoi.

Quello che fece lei fu guardarmi attentamente. Sembrava quasi che potesse leggermi nella mente; mi chiesi se anche lei riusciva a farlo.

«Draco è impossibile da capire» iniziò. «Adesso, però, dopo anni di amicizia, è così trasparente da poter capire tutto dai suoi silenzi. Mi sono quasi allenata grazie a lui» ridacchiò. «Quindi sono brava a capire la gente, e tu...» Fece una pausa. «Sei diversa da quando sei entrata dentro quella villa. Stai soffrendo per lui. Si vede. Si percepisce.»

Deatheater ~ Draco Malfoy Where stories live. Discover now