Rose blu

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Era passata un'altra settimana dall'incontro notturno con la regina e la festa di compleanno di Biancaneve. Finalmente la principessa poteva assumere le sue responsabilità, adempiere ai suoi doveri, e un giorno avrebbe anche presenziato ai consigli che la regina teneva con i vari nobili del regno. Sapeva che aveva molta strada da fare ancora prima di considerarsi utile a Grimilde, ma era certa di poter apprendere in fretta come poter fornire sostegno alla competente reggente. Biancaneve avrebbe voluto anche viaggiare e scoprire nuove terre, altre culture, vedere l'arte straniera, sentire le lingue degli altri popoli e a questo proposito, si ritrovò molte volte a domandarsi come fosse il Paese da cui veniva Grimilde. Quel giorno, all'incontro con la regina, ne avrebbe approfittato per fare molte domande, finché le fosse stato permesso. Non voleva di certo appesantire la regina che era molto indaffarata in quei giorni.

"Sua maestà la sta aspettando, principessa." Appena giunse nel giardino privato della regina, le guardie la fecero passare senza esitazione. Biancaneve fu accolta da un incantevole visione: innumerevoli fiori tempestavano l'area verde e vide molti cespugli di rose rosse, bianche e qualcuna persino blu. Quest'ultime in particolare colsero l'attenzione di Biancaneve che si avvicinò ai fiori dai toni scuri, sorridendo con adorazione: avvicinò anche il naso per odorare il profumo delle rose, ritrovandosi soddisfatta della scelta della regina di arricchire il suo giardino personale con tante varietà di odori. Le rose blu erano davvero straordinarie: le dita sottili e bianche di Biancaneve facevano un bel contrasto col colore blu notte e quando la ragazza accarezzò i petali, li sentì davvero morbidi al tatto. Era piacevole perdersi in quelle piccole meraviglie.

A pochi passi da lei, Grimilde la osservava in silenzio, sospesa fra il divertimento dovuto all'aspetto quasi infantile della ragazza, nel giocare con i fiori, e il profondo senso di adorazione che stava provando in quel momento. La bellezza di Biancaneve era impareggiabile e in quel giardino di fiori incantevoli e luminosi, solo lei brillava al punto da non permetterti di distogliere lo sguardo. La principessa indossava un vestito blu con pizzo sul petto e vita stretta, che mostrava le forme sensuali della giovane donna: Grimilde aveva sempre pensato alla bellezza pura e innocente di Biancaneve, ma quel giorno si ritrovò a scorrere gli occhi lungo il suo corpo. La sua perfezione avrebbe fatto invidia persino ad un dio.

"Ti piacciono?" La voce della regina fu dolce, ma sorprese comunque la principessa, intenta a studiare la flora di quel spettacolare giardino. Biancaneve si alzò, sorridendo con timidezza: "Sono fiori molto belli. Da dove vengono?" Grimilde rispose, porgendole la mano: "Vengono dalla mia terra. A nord del continente." Biancaneve accettò il gesto della regina, stringendo la sua mano e così camminarono verso lo spazio dedicato al ricevimento degli ospiti all'interno del giardino: la principessa vide un tavolo bianco grazioso già imbandito con il servizio per il tè e qualche sfiziosità. La principessa si stupì quando si accorse che i servitori erano assenti.

"Grimilde... come mai siamo sole?" La regina non parlò, questo finché non fece sedere la ragazza alla tavola e le versò da bere lei stessa. Poi, contro ogni aspettativa della principessa, Grimilde si posizionò proprio a fianco della ragazza e non davanti a lei. Biancaneve arrossì, sentendosi intimidita dalla vicinanza della regina.

"Preferivo parlare con te in privato. Non voglio preoccuparmi di chi potrebbe ascoltare. Per caso questo ti mette a disagio?" Gli occhi azzurri della regina tentarono di leggere sul volto della ragazza quello che stava provando e pensando in quel momento. Biancaneve sembrava un libro aperto a primo sguardo, ma col tempo si era rivelata sempre piena di sorprese. Grimilde aveva compreso fin dal primo incontro che si trattava di una donna intelligente, amante della natura e sempre piena di curiosità. Non temeva che volesse prendere potere a corte quando le rivolgeva domande sulle dinamiche politiche del regno di Arran e degli Stati confinanti o le chiedeva di poterla aiutare nelle sue mansioni da reggente; sapeva che Biancaneve era una persona genuina e sincera. Grimilde era sempre stata brava a riconoscere i propri nemici, intuendo le intenzioni di qualsiasi persona si fosse trovata davanti a lei: era come un dono, forse qualcosa che aveva attratto il vecchio reggente di Arran quando aveva deciso di sposarla.

Biancaneve e GrimildeWhere stories live. Discover now