Biancaneve e Grimilde

Capitolo 5: Confessioni

Capitolo 5

Biancaneve aprì gli occhi, guardandosi attorno: la stanza era la sua, quella in cui dormiva ogni notte, ma faceva freddo e il suo corpo sembrava più pesante del solito, inoltre qualcosa le stringeva la mano, qualcuno era al suo fianco. Il suo profumo di rose era inconfondibile: "Grimilde." Disse la principessa voltando il capo verso di lei: la regina era seduta al suo fianco sul letto e la stava guardando con un sorriso splendido e pieno di calore. "Finalmente ti sei svegliata..." sospirò lei.

"C-che cosa è successo?" La principessa aveva una vaga idea degli eventi accaduti durante la notte nell'abitazione dei nani, ma immagini sfuocate di lei che scendeva dalle scale, per raggiungere una stanza antistante la sala, scorrevano nella sua mente senza dare un senso ai successivi vuoti di memoria.

Grimilde corrugò la fronte e strinse con più forza la sua mano: "Hai..." ma si fermò per riformulare "non sono riuscita ad impedire che la maledizione facesse il suo corso." Era evidente l'emozione sul suo volto: si sentiva responsabile per quello che era successo, anche se non era stata davvero colpa sua.

"T-tu stai bene?"

"Sì." Grimilde sollevò la mano di Biancaneve e baciò il suo dorso. Quest'ultima arrossì. "Come ho fatto a risvegliarmi?" sorrise alla regina, poi si accorse delle occhiaie e del volto molto stanco e cominciò a rattristarsi. Biancaneve tentò di sollevarsi dal letto ma Grimilde la fermò con una mano: "Riposa, ora tutto è finito."

Era ovvio che non sarebbe bastato ad una mente curiosa come quella della principessa, lo sapeva bene anche la regina. Infatti, la ragazza non si fermò a quella domanda e scostò gentilmente la mano della donna più grande per potersi sollevare e avvicinarsi a lei; Grimilde arrossì ritrovandosi faccia a faccia con Biancaneve e ricordò quello che era successo pochi attimi prima.

"Mi stai nascondendo qualcosa."

"Bianca, devi credermi, ci sono dei motivi se-"

"Grimilde, che cosa hai fatto?" Guardando gli occhi della principessa, Grimilde comprese bene che non sarebbe riuscita a sfuggire alle sue domande, così optò per la soluzione più rapida e indolore: allontanarsi. Non era ancora pronta a parlare di quello che era successo. "Devi riposare. Farò chiamare Mariella e Rachel, così potranno farti compagnia mentre i medici fanno gli ultimi controlli..." stava già raggiungendo la porta, ignorando la principessa che la chiamava ripetutamente. La regina strinse i denti e, prima di aprire la porta, parlò: "Mi dispiace... ho semplicemente bisogno di tempo. Mi troverai nel mio ufficio o nella mia camera, se vorrai cercarmi."

E così abbandonò la stanza, abbandonando la principessa alla sua confusione: la prima reazione di Biancaneve fu di essere arrabbiata con la regina, ma come poteva farlo, sapendo che l'aveva salvata? Non ebbe tempo di abbandonarsi alle sue riflessioni, visto che molte persone quel giorno l'avrebbero visitata e fatto compagnia. Era così sollevata all'idea che Mariella stesse bene, a parte l'amnesia e lo spavento, e ricongiungersi con le sue ancelle le permise di rilassarsi per qualche ora. Presto, però, tornarono i suoi dubbi e le domande che voleva rivolgere a Grimilde diventarono un richiamo prepotente nella sua mente. Così, dopo lunghi minuti di argomentazioni e tentativi di persuasione, convinse le sue ancelle a portarla dalla regina per parlarle. Quando si ritrovò davanti all'elegante porta delle camere della reggente, le guardie la fecero passare senza esitazione.

"Grazie di avermi accompagnata."

"E' il nostro dovere principessa. Volete che torniamo a prenderla per la notte?"

"Non preoccupatevi di questo." Rachel e Mariella si scambiarono uno sguardo, ma non dissero altro, ritirandosi nelle loro stanze. Non lo avrebbero ammesso ad alta voce ma erano esauste dopo tutte quelle ore passate a preoccuparsi della salute della principessa. Era esplosa la gioia dentro i loro cuori quando la regina aveva annunciato che la principessa si fosse svegliata e stesse bene. Detto questo, giravano voci che fosse avvenuto qualcosa di molto strano nelle segrete del castello, ma nessuno sarebbe riuscito a capire di che cosa si trattasse.