Godete delle passioni

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"Oh, non pensavo di interrompervi proprio sul più bello. Chiedo umilmente perdono!" Era Astrael, vestito di tutto punto, ora senza barba ma col solito ghigno demoniaco che gli sfregiava il viso umano.

"Chi sei?!" urlò spaventata la principessa sollevandosi di fretta in piedi. Grimilde la seguì, facendo qualche passo verso l'uomo, o demone. Astrael le guardò con occhi ridenti, portando una mano alla sua guancia, inclinando il capo di lato e posando il mento sulle sue nocche: "Siete davvero amorevoli e certamente è un bene, ma mi chiedo... dov'è la scintilla! Lo sento che desiderate ardentemente baciarvi e-!"

"Non dire un'altra parola, Astrael." La regina strinse la mano della principessa, ma non distolse mai lo sguardo dal demone. "Che cosa vuoi?" "Non posso salutare di persona la principessa? Dopotutto ti ho aiutato a salvarla... me lo merito un grazie."

"Non ti deve proprio nulla, Astrael. Che cosa vuoi? Perché sei qui?"

"Lui, l-lui è il demone?" domandò spaventata Biancaneve, stringendosi al braccio di Grimilde. Astrael le sorrise dolcemente, almeno ci tentò, visto che uscì un ghigno spaventoso: "Non temere, non vi farò del male, principessa! Anzi, sono venuto qui..." e avanzò verso le due donne, facendole irrigidire: "Per avvertire la regina. Ben presto ci saranno problemi, meglio che voi siate preparate."

"Di che cosa parli? Quali problemi?"

"Tradimenti, ribellioni, invasioni..." a quelle parole sussurrate, la regina sentì le sue vene farsi fredde come il ghiaccio, annullando tutto il calore che aveva in corpo. Possibile che Astrael stesse dicendo la verità? Era proprio come aveva detto anche il re defunto. "Non può essere..." sussurrò la donna a sé stessa, tremando di rabbia. Astrael mostrò quello che doveva essere uno sguardo confortante, poi si voltò con i suoi occhi scuri e maliziosi verso Biancaneve: "Principessa, voi siete speciale ed io l'ho riconosciuto. Chiunque catturi l'interesse dell'umana Grimilde deve esserlo... dovete sapere che lei non è facilmente impressionabile, durante gli anni della sua adolescenza non avrebbe rivolto un secondo sguardo a nessuno, né uomini potenti né donne affascinanti. Ma ora siete qui, dovete farvi forza a vicenda... e io, sua maestà," riportò gli occhi alla bionda, muovendo il braccio verso di sé e facendo un piccolo inchino: "sono a suo servizio. Dovrò sdebitarmi del vostro dono molto gradito." A quanto pare aveva terminato il suo intervento, perché salutò le due donne: "E ora andrò, se vorrete parlarmi basterà chiamare il mio nome... un'ultima cosa: godete delle passioni finché potete!" E così dicendo scomparve proprio come era venuto, avvolto da fumo nero e nascosto dall'ombra del bosco. Bianca tornò a calmarsi a poco a poco, tentando di dare un senso a tutte le parole pronunciate dal demone, ma le fu impossibile capire se si fosse preso gioco di loro o avesse affermato la verità. Grimilde le aveva parlato della possessione, ma non si aspettava una tale trasformazione fisica dell'uomo che un tempo era stato Edgar; faceva venire i brividi con un solo sguardo.

La principessa si accorse del silenzio che stava abitando il bosco e decise che sarebbe stato meglio tornare al castello il prima possibile. Strinse il braccio di Grimilde, spostandosi con lei verso l'albero a cui era legato il cavallo: "Sarà meglio tornare indietro." Ma la regina non si mosse ulteriormente, confondendo Biancaneve, finché realizzò una cosa: "L'invasione? Temete che avverrà all'improvviso, molto presto? Grimilde? Parlami!" Bianca afferrò le sue spalle costringendola a guardarla in faccia, ma trovò solo uno sguardo vacuo. "Grimilde!"

Dopo essere stata scossa, la regina si riprese, uscendo dal turbine dei suoi pensieri cupi, e quando fissò la principessa in lacrime, le tornarono in mente le parole di Astrael: "Godete delle passioni finché potete!" E con quella frase che percuoteva le pareti della sua mente e del suo petto, la regina fece arretrare la fanciulla finché la sua schiena si scontrò col tronco dell'albero più vicino, proprio a due metri da quello a cui era legato il cavallo, che sbuffò guardandole con curiosità.

Biancaneve e GrimildeOnde histórias criam vida. Descubra agora