Doppia identità

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 N/A: chiedo scusa in anticipo se ci sono errori (sono grata se li segnalate). Detto questo, buona lettura!

Capitolo 7 - II

"Non crederete davvero che sia coinvolto in questa congiura!"

"Marchese, noi non stiamo cercando di credere a nulla. Abbiamo delle prove alquanto concrete." Biancaneve era seduta alla scrivania di Sorton, mentre quest'ultimo si lamentava da lunghi minuti. Le sue bugie stavano diventando sempre più surreali, al punto di insinuare che la setta lo avesse manipolato con le arti occulte o che ci fosse una maledizione sulla sua famiglia. La moglie e figli non sapevano nulla dei suoi piani, ma i servi probabilmente conoscevano abbastanza il loro padrone per poter dire chi frequentava nel suo ufficio.

"Quella lettera è chiaramente contraffatta!"

"Avete delle prove, marchese?" Biancaneve aveva raggiunto il limite. Per i prossimi minuti lo ignorò completamente, chiedendo alle guardie di fare entrare i primi nobili che avrebbero sostenuto l'interrogatorio. I tre che avevano parlato prima dell'inizio della Caccia furono i primi a mettere piede nell'ufficio di Quentin Sorton e quando lo aveva visto ammanettato e disperato a terra, davanti alla scrivania a cui era seduta la principessa, avevano tremato per davvero. Il marchese non era un uomo che si sarebbe inginocchiato difronte ai suoi avversari, soprattutto se si trattava di una donna!

"Non ho intenzione di perdere altro tempo. Ditemi che cosa sapete e sarò clemente con voi." La principessa si alzò dalla cattedra, mettendo subito in soggezione i tre interrogati. La sua statura non era imponente ma la figura che rappresentava di certo era influente e in quel momento rappresentava la legge.

"Vostra Altezza, come possiamo essere d'aiuto?" Uno dei giovani nobili fece un piccolo inchino, tenendo basso il campo, fin troppo timido per poter incontrare gli occhi di Biancaneve. Non avrebbe mai voluto partecipare allo stupido piano di Erik! La sua famiglia continuava a fare pressione affinché ottenesse amicizie e trovasse alleati tra i nobili della sua età, ma se fosse stato per lui, si sarebbe tirato indietro dal primo fischio di inizio della Caccia! Perché doveva essere così codardo? Poteva fare la cosa giusta una volta per tutte e dire la verità. Aveva sentito Erik parlare del marchese e dire che si sarebbe alleato alla ribellione e che avrebbero ristabilito il Paese con un monarca degno del trono. Ma che cosa avrebbe fatto se la principessa non avesse creduto alle sue parole? Erik lo avrebbe ucciso, poco ma sicuro.

Mentre il giovane combatteva con i suoi dilemmi, Erik balzò avanti e alzò la voce: "Non potete trattarci così, siamo componenti del Consiglio! Vostra Altezza, da quando gestite questo regno con la prepotenza? Non è forse la giustizia che ci rende diversi da un branco di animali? Dovreste rilasciarci! Il re non avrebbe mai-"

"Il potere decide che cosa sia giusto o sbagliato. Questa è la giustizia in cui voi stessi avete scelto di credere." La voce della ragazza fece gelare il sangue nelle sue vene e indietreggiò, andando a sbattere contro una guardia che lo fissò con rabbia. Come aveva osato alzare la voce con la principessa? Avrebbe dovuto pagare per il suo errore! Quando l'uomo armato fu sul punto di sfoderare la sua spada, la principessa alzò una mano, fermandolo. "Non ci sarà bisogno di usare la violenza... già troppo sangue è stato versato in questa terra. Vi domando, un'ultima volta, di collaborare con l'investigazione, altrimenti sarò costretta a trattenervi finché non troveremo i colpevoli."

"Vostra Altezza, se mi permettete..." Il giovane nobile seguace di Erik Devilis alzò gli occhi timidi e le sue labbra tremarono; la postura lo diceva chiaramente, non avrebbe voluto attirare l'attenzione su di sé.

"Parlate." Biancaneve tornò a sedersi, trattenendo un sospiro. Il consigliere di corte Federik notò chiaramente che la principessa fosse già stremata a causa delle numerose preoccupazioni che pesavano sulle sue spalle. La regina era ferita e gli assassini non erano ancora stati trovati; era stato un colpo di fortuna ottenere la lettera che comprometteva il marchese Sorton Quentin.

Biancaneve e GrimildeOù les histoires vivent. Découvrez maintenant