Il Passato

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Capitolo 7 - parte IV

"Posso riposare con te?"

 Bianca socchiuse gli occhi e si sistemò sul letto, facendo attenzione alla sua posizione: non voleva rischiare di fare del male a Grimilde.

La regina non esitò a rispondere: "Certo, ma temo che sarai scomoda."

"Sto benissimo..." sussurrò lei, sorridente. Passarono minuti di silenzio in cui i loro respiri occuparono la stanza. Quando Grimilde si convinse che Biancaneve era in procinto di addormentarsi, la principessa parlò, a fior di pelle: "Ilde... che rapporto avevi con la tua famiglia?" La voce della ragazza era debole e incerta: temeva di ferirla facendo delle domande sul suo passato; ci ripensò un momento dopo e si scusò, vergognandosi della sua insensibilità. "Scusami..."

Grimilde aprì i suoi occhi e respirò profondamente: "Non scusarti. Se fossi nei tuoi panni, anch'io mi farei queste domande. Amo la tua curiosità e questo tuo bisogno di sapere sempre più cose, è ammirevole. Evito di parlare della mia famiglia, questo è vero. La mia infanzia come sai è stata difficile, a causa dei miei problemi di salute..." la sospensione della frase, faceva intendere una consapevolezza che entrambe le donne avevano. Il veleno era la causa dei malesseri di Grimilde e la sua famiglia aveva nascosto ogni cosa, facendole del male a piccole ma fatali dosi.

"Avendo la notte intera, potrei raccontarti molte cose, ma siamo stanche entrambe."

"Non sarebbe un problema per me... l'idea di ascoltarti per la notte intera, è allettante." Questo fece sorridere Grimilde. Tornò seria solo dopo aver racimolato i suoi pensieri per iniziare il racconto: "Da decenni la mia famiglia è divisa in fazioni con diversi legami parentali e anche tra i fratelli persiste la conflittualità. La competizione era ufficiale quanto taciuta: si organizzavano gare per valutare e scegliere gli eredi più degni, ma si trattava di un segreto reale e non se ne parlava apertamente. Evocare demoni o possedere conoscenze e potere erano i prerequisiti necessari per fare parte della famiglia..."

"Che cosa succedeva a chi non era ritenuto degno?" Biancaneve riuscì a comprendere fin da subito quale fosse il vero problema. La natura conflittuale della famiglia avrebbe reso la vita difficile a chiunque, ma ciò che la preoccupava per davvero era sapere che cosa succedeva ai non degni.

"Le persone deboli vengono rigettate dalla famiglia." Le parole dure della regina rattristarono immensamente Biancaneve, perché sapeva che Grimilde era stata allontanata dalla sua famiglia. Non comprendeva, però, come mai fosse accaduto, visto che la bionda possedeva il potere di interagire e stringere patti con i demoni. Ebbe modo di conoscere parte della storia quando Grimilde iniziò a raccontare della sua prima partecipazione alla gara familiare, quando aveva solamente 8 anni. Era stato un giorno come altri, almeno all'inizio, ma al momento del rituale, i presenti avevano iniziato a guardarla con occhi diversi. Anzi, si potrebbe dire che avevano iniziato a guardarla e basta.

I miei fratelli non sembravano contenti di vedermi o forse era solo la mia impressione. Desideravo giocare con loro, ma ero troppo piccola, dicevano. Ero costretta a restare in camera mia per tutto il giorno, perché mi sarei indebolita ad uscire. Ogni tanto stavo male, è vero, ma volevo giocare! Andare in giardino a leggere qualcosa o vedere il laghetto vicino casa. Non mi lasciavano mai uscire da sola... mai.

Presto giunse il giorno della gara. Non avevo mai capito che cosa intendevano i grandi quando parlavano animatamente della "gara", ma una cosa la capivo perfettamente: era importante per la famiglia.

Fin da piccola mi avevano insegnato a simulare un'evocazione demoniaca e i miei insegnanti erano stati molto duri al riguardo: non erano ammessi errori, se non volevo rischiare la pelle. Che cosa voleva dire poi? La pelle... la pelle la rischiavo anche inciampando sul terreno!

Biancaneve e GrimildeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora