Capitolo 7

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CAPITOLO 7


"Dov'è la regina?"

Biancaneve avanzò a grandi passi, ignorando le voci alle sue spalle che le chiedevano di fermarsi. Erano nobili che provavano vergogna per le loro azioni; erano guardie preoccupate; erano le sue care amiche che volevano assicurarsi che stesse bene, ma non c'era tempo. Doveva vedere la sua Grimilde, doveva avere la certezza che stesse bene. Solo i suoi occhi la avrebbero convinta di questo.

"Principessa!" Un giovane cavaliere si fece avanti e dopo un breve cenno reverenziale fatto col capo, accompagnò la principessa verso la camera in cui la regina stava ricevendo il primo soccorso. Lungo la strada rispose ad ogni domanda della principessa, riferendo che il marchese si fosse allontanato e che le guardie reali avessero già iniziato le indagini, per scoprire se il nobile della provincia di Terran fosse coinvolto nel tradimento.

"Voglio vederlo il prima possibile. Per il momento fate in modo che nessuno dei presenti di oggi abbandoni la zona."

"Sarà fatto, Vostra Altezza." Il giovane si fermò davanti ad una porta e fece spazio alla principessa per entrare. Biancaneve vide prima il medico, seguito da due donne, stava spostando i suoi strumenti e sistemando in un sacco i panni e le bende sporche di sangue. Nella stanza circolava un odore di ferro e medicinali, un miscuglio che provocò i brividi alla fanciulla dai capelli color ebano.

"Posso entrare?" Domandò titubante la principessa, cercando con lo sguardo Grimilde, ma delle tende coprivano il letto e si vedeva solo l'ombra della figura stesa sul materasso.

"Sì, entrate, Vostra Altezza. Stiamo finendo di sistemare la stanza... la regina dovrà riposare, ma dovrebbe stare bene." Il medico si occupò subito di tranquillizzare la principessa. Era un uomo con una folta barba grigia e l'espressione gentile, indossava gli occhiali tenendoli sulla punta del naso e non sembrava deciso a sistemarli.

"Vi ringrazio per il vostro aiuto." Biancaneve osservò il medico ma anche le due donne, che probabilmente avevano assistito dall'inizio alla fine dell'intervento. Una delle due arrossì e fece un piccolo inchino, così seguì anche la seconda: "E' un onore per noi servire la corona, Vostra Altezza."

"Bene... se avrete bisogno, io rimarrò nei paraggi."

Biancaneve aspettò che uscissero tutti i presenti, poi si avvicinò al letto, camminando lentamente, trattenendo il fiato. Ad ogni passo che faceva, sentiva il suo cuore battere più forte, poi quando si trovò davanti alle tende, si fermò. I suoi occhi arrossirono e Biancaneve sapeva che non sarebbe riuscita a trattenere le lacrime, così le lasciò cadere liberamente. Tentò di nascondere i singhiozzi, di silenziarsi coprendo le sue labbra con una mano, ma fu inutile. Il dolore la scuoteva lungo tutto il corpo, percuotendo le sue ossa, ricordandole quello che sarebbe potuto succedere quel giorno se non fosse giunto Astrael a salvarle. Non era forte abbastanza, non era riuscita a proteggere la sua regina... un demone se ne era occupato, un nemico della loro specie.

"Bianca? Sei tu?"

La principessa non si aspettava che la regina fosse sveglia, così aprì subito le tende. La vide pallida, stanca, ma serena. I suoi occhi erano leggermente rossi e le sue labbra secche. Bianca non sprecò un momento per afferrare un bicchiere dal comodino vicino al letto, riempirlo d'acqua e aiutare la sua regina a bere un sorso. "Come ti senti?"

"Hai pianto?" Grimilde scostò il bicchiere per accarezzare volto della principessa con la mano del braccio non fasciato.

"Non preoccuparti di me. Sto bene. Sei tu quella ferita..." Bianca mostrò un sorriso colmo di amarezza e Grimilde tentò di rassicurarla, ma come poteva farlo difronte all'evidenza del suo dolore? Avrebbe voluto alzarsi, prendere i colpevoli e metterli a processo; invece, era costretta a rimanere immobile in un letto di una casa sconosciuta e nemica.

Biancaneve e GrimildeWhere stories live. Discover now