La dimora del marchese

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Qualche metro più indietro della carrozza reale, viaggiava la seconda con andamento sostenuto, all'interno della quale si trovavano Rachel, Mariella e un consigliere fidato di corte. Le due ancelle, all'oscuro di ogni problema del regno, erano entusiaste all'idea di raggiungere la provincia e assistere ai preparativi per l'evento più importante dell'inverno. Per celebrare un altro anno di prosperità, nei tempi più duri e gelidi, si compiva una caccia simbolica, a cui partecipavano molti nobili del regno e negli anni passati era accaduto che venissero anche figure prominenti da regni stranieri. I tempi quell'anno sembravano leggermente anticipati, ma le due ancelle non avevano avuto modo di pensare al motivo per cui si fosse affrettato il tutto. Dopotutto avevano a ben altro a cui pensare...

La sera in cui Rachel aveva lasciato la camera della principessa, in presenza della regina, era corsa da Mariella in fretta e furia, pronta a raccontarle ogni dettaglio dell'interazione tra Biancaneve e Grimilde. Le due all'inizio avevano bisticciato sull'importanza della privacy, ma poi Mariella si era lasciata coinvolgere dal racconto.

Durante il viaggio in carrozza purtroppo non potevano parlarne apertamente, ma si continuavano a scambiare sguardi complici. Il resto del viaggio proseguì senza intoppi e nel giro di qualche quarto d'ora si ritrovarono davanti ai cancelli della grande casa del marchese di Terran. Si trovava poco distante della città, ma era nettamente separata da essa. Agli occhi di Biancaneve fu naturale che fosse così: in fin dei conti Quentin Sorton era altezzoso, superbo e arrogante, non si sarebbe mischiato con i cittadini comuni.

All'entrata vennero accolti da molte guardie e il marchese in persona, alle cui spalle si stagliava l'abitazione e il corpo della servitù. Il maggiordomo e la governante erano direttamente dietro la famiglia Sorton e mostravano un'espressione impassibile e fredda.

"Vedo che sono felici di riceverci." Astrael ridacchiò, preparandosi ad aprire la porta per far scendere la regina. Grimilde lanciò un'occhiata alla situazione esterna, notando immediatamente il sorriso teso e la postura irrigidita di Sorton e le spuntò un ghigno sul suo volto. "Saranno davvero felici quando cacceremo il marchese da queste terre."

"Vostra maestà." Il capo delle guardie del marchese si avvicinò alla carrozza e fece un piccolo inchino. Era un giovane dall'aspetto affidabile, con occhi affilati ma sinceri e la postura possente da cavaliere. "Ci occuperemo della carrozza e dei cavalli. Siamo onorati di poterla proteggere e assistere di persona." Si risollevò e incontrò il sorriso compiaciuto della regina. "Immagino saprete che sono solita dedicarmi all'arte della spada nel tempo libero. Mi farebbe piacere avere la possibilità di misurarmi con voi."

Il cavaliere aprì le labbra per la sorpresa, ma non disse nulla, e rimase a fissare la regina per un momento. Quando Biancaneve si accostò alla reggente, il giovane soldato tornò rigido e fece un nuovo inchino: "Vostra altezza reale..."

"Potrò assistere anche io agli allenamenti, Vostra maestà?" La dolce fanciulla colpì tutti i presenti appena scese dalla carrozza: la sua bellezza era davvero qualcosa di straordinario, come dicevano le voci. I suoi occhi da cerbiatto avrebbero incantato chiunque e questo lo sapeva bene anche la regina. "Certamente, principessa." Grimilde le sorrise e poi si voltò verso il marchese che si era incamminato per raggiungere la famiglia reale.

"Vostra maestà, Vostra altezza reale, per noi è un grande onore potervi ospitare nella nostra umile magione." Sorton si inchinò col busto e sorrise con garbo, nascondendo perfettamente la sua vera natura sotto l'apparenza di un nobiluomo.

La moglie del marchese apparve più rigida di lui, ma i convenevoli si seguirono uno dopo l'altro senza intoppi. Ospitare la reggente con così poco preavviso era stato un bel problema per i Sorton, ma nulla di irrimediabile. Le ore passarono e il tempo della convivialità si quietò all'ora serale, dopo la cena tenuta nella sala più bella della casa, con la regina a capotavola e la principessa alla sua destra. Le camere in cui avrebbero risieduto la principessa e la regina erano divise unicamente da qualche metro e questo era l'ideale per le due donne. Grimilde sarebbe sempre stata pronta ad agire in caso di pericolo, riunendosi con la principessa per essere certa che non venissero divise.

Biancaneve e GrimildeOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz