Volta stellata

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"Lo so bene," rispose lei, "ma non conosco il nostro destino, nemmeno un demone può vedere che cosa ci aspetta all'orizzonte." A quelle parole Astrael sembrò farsi quasi pensieroso. La pressione che circondava la principessa cessò di esistere e il demone si incamminò verso il terrazzo; senza dire nulla aprì le tende e le porte, sollevando il volto al cielo, alla volta stellata. "Avete una bella vista voi umani. Sollevando gli occhi vedete la luce, sia di giorno che di notte, e abbassando il vostro capo non siete consapevoli di quello che regna sotto i vostri piedi. Vivere nell'ignoranza è una grazia che a noi demoni non è stata concessa, così come alle creature di questo mondo che non sono umane." Astrael socchiuse gli occhi e la principessa per la prima volta da quando lo aveva conosciuto, lo vide sotto una luce diversa. Sembrò quasi umano, ferito, mentre osservava le stelle e la luna.

"Voi demoni siete tanto vincolati, quanto noi umani, non è vero?"

"Tutte le creature del mondo lo sono." Astrael si voltò verso di lei, sollevando una mano verso il cielo: "Ma noi siamo esseri superiori, questo è un fatto inequivocabile." I suoi occhi rossi si fecero più scuri e le sue labbra sempre stese in un sorriso si rilassarono, lasciando spazio ad un'espressione più solenne. Biancaneve proprio non lo comprendeva, ma quella sera si convinse di aver scoperto una faccia diversa del demone Astrael.

"Biancaneve di Arran, sei una umana davvero interessante. Sono curioso di vedere come affronterai gli ostacoli lungo la tua strada." E così scomparve di nuovo, proprio quando arrivò un rumore proveniente dall'entrata della stanza. La porta si spalancò e comparve Rachel con l'affanno e gli occhi spalancati: "Ho sentito una voce... ma voi siete sola, principessa?"

"Rachel come mai sei con l'affanno? È successo qualcosa?" Biancaneve la guardò preoccupata e fece finta di nulla. Non poteva di certo rivelare che un demone si era palesato nella sua camera per poi scomparire nel nulla.

"Ho visto qualcosa! Non so cosa... ma, ma lei era davvero sola? Ho creduto di aver udito una voce maschile e mi sono preoccupata, così sono corsa nella sua camera, ma, ma..."

La principessa non ci pensò due volte a racchiuderla fra le sue braccia e sussurrare parole rassicuranti nell'orecchio dell'ancella: "Non preoccuparti, avrai visto un'ombra. Non c'era nessuno qui, credimi."

"Ma, ma la voce?"

"Sarà stata una delle guardie del corridoio. Fidati di me, va tutto bene." Rachel annuì lentamente, sospirando, per poi separarsi dalla sua principessa; l'ancella asciugò le lacrime. Poi, giunse un'altra voce dall'entrata: "Che cosa sta succedendo?" Era la regina in persona. Grimilde corrugò la fronte e si guardò attorno ma non vide nulla fuori posto. Biancaneve sorrise segretamente e si aggrappò a Rachel, cogliendola di sorpresa: "Nulla, sua maestà, Rachel era solamente preoccupata per me." L'espressione della fanciulla si fece innocente e vulnerabile, scatenando immediatamente una reazione nella regina, la quale si fece apparentemente più seria: "Capisco..."

"Sua maestà è venuta a farmi compagnia?" la voce civettuola di Biancaneve fece arrossire persino Rachel, che, a differenza di quello che credeva la principessa stessa, aveva capito bene quale fossero le sue intenzioni. L'ancella si fece da parte, sorrise alla regina inchinandosi leggermente: "Sua maestà, toglierò il disturbo." Poi si voltò verso la principessa: "Se avete bisogno..."

"Lo so, grazie mille Rachel." E così abbandonò la stanza con un sorriso splendente sul volto: quante cose dovrò dire a Mariella, pensò, saltellando verso la camera in cui risiedevano le ancelle della principessa. Mariella probabilmente stava leggendo un libro a quell'ora, come suo solito, sarebbe stata ancora sveglia per chiacchierare un po'! 


"Biancaneve?" Grimilde osservò la porta chiusa della stanza e poi portò gli occhi al terrazzo, che era rimasto aperto dall'arrivo di Astrael. Le tende sventolavano per il vento freddo, che aveva spento qualche candela lasciando dietro di sé fumo e oscurità. A Biancaneve non sembrava pesare come cosa, infatti rimase ferma immobile davanti alla regina con un sorriso sincero sulle labbra. "Mi fa piacere che tu sia venuta."

Biancaneve e GrimildeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora