Il rifugio

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"Mi dispiace avervi spaventate... vengo in pace." Apparve un giovane, uscito dal suo nascondiglio, con riccioli mori che coprivano la sua fronte e occhi azzurri invidiabili. Era alto e robusto, aveva un bel viso e un sorriso perfetto, e per quanto le due donne fossero colpite dalla sua apparenza, non riuscirono a scacciare il senso del pericolo.

Grimilde non si rilassò, ma Biancaneve posò una mano sul suo braccio teso, tentando di rassicurarla: "Potrebbe essere chiunque, anche se il bosco è desolato, potrebbe possedere una casa come Dotto e gli altri, non credi? Non possiamo escluderlo." Grimilde annuì rilassando la postura, ma rimase vigile, non volendo rischiare di abbassare le difese.

Il giovane sorrise con gioia alla principessa quando fece un passo avanti: "Oh, che cosa vedono i miei occhi! Lei è una fanciulla meravigliosa. Per caso siete caduta dal cielo?"

"Che cosa dite? Non potrei essere viva se fosse così." Biancaneve sorrise, porgendo la sua mano al giovane che la strinse abbassando il capo sul suo dorso. La principessa pensò al baciamano di Grimilde e si irrigidì. Volse il capo verso la regina, ma non vide altro oltre ad uno sguardo cauto e preoccupato: Biancaneve lasciò andare un sospiro e riportò gli occhi al ragazzo che aveva fatto un passo indietro ma rimaneva attento ad ogni singolo movimento di Biancaneve. Le sue iridi azzurre non celavano il suo interesse, ma la principessa sapeva bene come gestirlo.

"Come mai due fanciulle si ritrovano sole nel bel mezzo del bosco? Non avete paura degli orsi?"

"Ci sono degli orsi?" Biancaneve portò le mani al petto, spalancando gli occhi. Il giovane colse il suo spavento e le sorrise con sicurezza: "Se me lo permettete, sarei davvero felice di farvi da scorta. Farò in modo che nessun pericolo si avvicini! Sono un abile guerriero." A quelle parole Biancaneve trattenne un'espressione infastidita. Non avrebbe di certo permesso ad uno sconosciuto di conoscere la loro meta. Grimilde rimase in silenzio, osservando Biancaneve con attenzione, aspettando di capire quale fosse il suo intento. "Non vorrei disturbarla."

"Non è un problema. Dove siete dirette?"

"Al villaggio più vicino."

"Oh. Eppure non ci sono villaggi vicini... ci si potrebbe dirigere verso la capitale, ma ci vorrebbe troppo. Volete sostare nella mia umile residenza? Sono anch'io di passaggio, ma possiedo un rifugio per i viaggiatori nel bosco."

"E da dove venite voi? Sono curiosa. Permettetemi di farle qualche domanda."

"Mi può chiedere tutto, graziosa fanciulla." Il giovane non distolse mai gli occhi da Biancaneve. Per lui non esisteva nessun altro. "Mi credereste, se vi dicessi che sono uno principe?"

"Le sue parole sembrano concordare con la sua apparenza. Avete proprio l'aria da principe!"

"Oh, così mi elogiate troppo. Questo mi rende felice... se devo essere onesto, avete anche voi una tale bellezza da fare ingelosire una principessa."

"Che imbarazzo... non sono solita ricevere questo genere di complimenti. Grazie..."

"Mi chiamo Aron, Aron Helbleger."

Grimilde corrugò la fronte: quel nome non le era nuovo ma non riusciva a capire come mai lo trovasse familiare.

"Io mi chiamo Beatrice, lei è la mia amica Isabella." Biancaneve disse i primi nomi che le vennero in mente, convinta che Aron sembrasse fin troppo sempliciotto per essere una persona onesta. I suoi occhi erano furbi, la principessa ne aveva visti molti di quel tipo tra i nobili che aveva conosciuto e non avrebbe permesso all'uomo di farsi ingannare. Voleva a tutti i costi scoprire che cosa volesse: che fosse legato alla persona che desiderava ucciderla?

"Beatrice, che ne dice se mi dà la sua cesta? Dev'essere pesante. Anche lei Isabella, ho due braccia proprio per questo genere di cose!" Ridacchiò, accompagnato dal sorriso divertito di Biancaneve che consegnò la sua cesta. Grimilde non voleva seguire il giovane e pensava che la principessa avesse giocato abbastanza con lo sconosciuto, ma le bastò uno sguardo rivolto alla bella fanciulla per capire che avrebbe dovuto seguire le sue istruzioni al momento.

"La ringrazio Aron. Siete molto gentile."

"Questo è davvero poco... se possibile vorrei offrirvi qualcosa al rifugio, prima che partiate per il vostro viaggio. Sono consapevole che non sia consono per un uomo invitare delle donne nella sua casa sul far della sera."

"Grazie Aron, accettiamo con piacere la tua gentile offerta." Biancaneve non disse altro e il gruppo iniziò a camminare verso il rifugio di Aron. Grimilde rimase sempre indietro di qualche passo, per controllare i dintorni e il giovane mentre parlava allegramente con Biancaneve. Per qualche motivo l'uomo la infastidiva al punto di desiderare che cadesse e si facesse male. La principessa sembrava catturata dalle sue parole, come se non vedesse altro oltre ad Aron. Eppure Grimilde sapeva dentro di sé che la giovane dai capelli color ebano stava ingannando lo sconosciuto, ma non riusciva a non essere gelosa delle sue attenzioni. Possibile che fosse diventata viziata? Per caso non avrebbe più tollerato che gli uomini parlassero con Biancaneva per pura gelosia di possedere il suo sguardo e i suoi pensieri? In fin dei conti nei giorni in cui si trovava con Biancaneve, aveva cominciato a diventare dipendente dalla sua attenzione, dalle loro conversazioni, ma soprattutto dallo sguardo di adorazione che spesso le mostrava la principessa. Sbuffò, non accorgendosi che a pochi metri dal gruppo stava apparendo una piccola abitazione, persino più piccola di quella dei nani, e che Biancaneve si era voltata verso di lei.

"Ecco" Aron alzò le braccia verso il rifugio "la mia umile magione. Benvenute!" Il giovane tirò fuori dalla tasca dei pantaloni le sue chiavi e si mosse per aprire la porta, posando le ceste di mele per terra. A quel punto la principessa afferrò per il braccio la regina: Biancaneve lanciò un'occhiata alla spada della donna e fece segno con la mano di colpire in testa il giovane. Grimilde spalancò gli occhi sorpresa dalla decisione della ragazza e si preparò ad eseguire l'ordine. A quanto pare Biancaneve non era sempre dolce e innocente come narrava il popolo.

"Chiedo perdono se troverete disordine, ma non ho avuto tempo di-" Aron fece per girarsi dopo aver sbloccato la porta e non vide nemmeno il movimento della donna bionda che lo colpì al capo con l'elsa della sua spada. Il ragazzo cadde a terra con un tonfo, spaventando un gruppo di uccelli posati su un ramo di un albero vicino, che volarono via sbattendo rapidamente le ali, poi tornò il silenzio nel bosco.

Biancaneve si abbassò per raccogliere le chiavi del giovane e controllare nelle tasche dei suoi vestiti se portasse altro con sé. Sfilò il coltello che teneva alla cintura in un fodero in pelle ed entrò nell'abitazione con leggiadria alquanto fuori luogo per la situazione. Grimilde deglutì completamente catturata da un solo pensiero: quanti segreti nascondi, oh mia bellissima Biancaneve?

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Capitolo corto, lo so, ma il prossimo che uscirà domani sarà più lungo. Che cosa vi aspettate di leggere? Che cosa pensate dei personaggi principali della storia? Sono curiosa. ; )

Biancaneve e GrimildeWhere stories live. Discover now