La missione

123 12 11
                                    


"Ora, rilassati..." La regina sapeva che non avrebbero avuto molto tempo, ma era decisa a trattare la sua principessa nei migliori dei modi. Un po' di frizione, qualche bacio, il contatto tra i loro corpi e i loro sguardi lussuriosi sarebbero stati abbastanza per il momento.

Il tessuto era ormai bagnato e Grimilde lo scostò per poter toccare l'intimità della principessa, la quale ansimò contro la sua pelle. Biancaneve baciava e leccava la pelle del suo collo, passava le sue dita fra le sue ciocche bionde e muoveva il bacino per incontrare la sua mano: era deliziosa come sempre. Grimilde non vedeva l'ora di esplorare quel lato di loro, di apprendere cose nuove e di rendere felice la sua amata. Per alcuni sarebbe stato scandaloso quello che stavano facendo, anche se fosse stato tra un uomo e una donna, ma non importava a loro. Contava solo la loro felicità, il loro pensiero e la loro fiducia reciproca.

"Sei meravigliosa... così dolce, Bianca." Sussurrò la regina contro il suo orecchio, spostando una ciocca nera che copriva il suo volto. La principessa gemette, avvertendo quella tensione che ormai conosceva bene. Le dita della regina strofinarono con più forza e rapidamente il suo clitoride, poi all'improvviso scesero lungo la sua intimità, paralizzando Bianca. Era ancora più piacevole: avvertì il desiderio irrefrenabile di essere penetrata dalla sua regina, ma allo stesso tempo temeva le sensazioni che avrebbe provato.

"Ilde... Ilde..." ansimò, implorò qualcosa che la regina avrebbe potuto avvertire dal tono di voce bisognoso. Grimilde lo sapeva che cosa desiderava, perché stava pensando alla stessa cosa. La regina appoggiò la fronte contro la sua spalla e trattenne i suoi impulsi: "Non qui, tesoro. Ma presto..." Non concluse la frase, non c'era bisogno di farlo. A quel punto la principessa sussultò e mugugnò il suo nome contro la pelle del suo collo, mordicchiandola per trattenere un urlo.

"Ti amo, Bianca."

"A-anch'io... Ilde."

E mentre le due donne si erano date da fare, approfittando della solitudine per gettare legna nelle fiamme della passione, qualcuno aveva deciso di proseguire le sue indagini al di là dei confini del regno. Le spie della regina avevano ricevuto l'ordine di informarsi riguardo gli spostamenti dei viaggiatori provenienti dall'Impero di Atenarte. Derek e Iza lavoravano per Grimilde da anni ormai ed erano fedeli a lei, non perché fosse reggente di Arran. Dopotutto la regina li aveva salvati da un orfanotrofio che li avrebbe lasciati morire di fame e poi abbandonati in qualche vicolo viscido. I due fratelli erano profondamente grati a Grimilde e avevano dedicato la loro vita a lei, addestrandosi nell'ombra per poterla proteggere e servirla.

"Il regno di Umgard negli ultimi anni è riuscito a superare la carestia... chissà perché." Derek strappò un pezzo di pane e se lo mise in bocca, passando il resto a sua sorella Iza. La donna lo rifiutò con un gesto della mano e continuò ad osservare la cartina tra le sue mani. Con la punta del suo coltello stava seguendo le strade del regno, per comprendere quale fosse il percorso migliore.

"L'Impero sta attuando una politica d'espansione diversa ora... dà ai regni quello di cui hanno bisogno ma chiede in cambio sottomissione e completa lealtà. A quanto pare Umgard è la prossima tappa."

"Per quanto andranno avanti? Vogliono far scoppiare un'altra guerra del continente?"

"L'ultima ci ha decimato." Iza ripensò a quello che aveva letto nei libri di storia e ai secoli passati in cui si era svolta la Guerra del Continente, così chiamata perché aveva portato alle armi tutte le popolazioni del continente.

"Io dico di proseguire per la capitale, magari là troveremo qualche informazione utile." La proposta di Derek fece sbuffare Iza: "Se non vogliono dare nell'occhio, di certo non passeranno per la capitale per raggiungere l'Impero."

Biancaneve e GrimildeWhere stories live. Discover now