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"Non tutte le tempeste
arrivano per distruggerti la vita.
Alcune arrivano per ripulire
il tuo cammino" -Seneca

MAYA
E dopo una lunga giornata di lavoro i miei amici mi avevano trascinato al Blue Light, il locale notturno che amavano. Si chiamava in questo modo perché tutto praticamente all'interno di questo locale era blu, persino le luci che illuminavano le ballerine. La luce faceva uno strano effetto sulla loro pelle nuda e le rendeva ancora più attraenti.

Mi soffermai sugli uomini che erano al di sotto del palco incantati davanti a qualcosa di forse irraggiungibile per loro. Ma nonostante questo continuavano a lanciare mance qua e la sperando di ottenere almeno una notte con il loro desiderio proibito.

Chissà quanti di loro avevano delle fidanzate, delle mogli o addirittura dei figli ad aspettargli a casa. Mentre loro erano qui, con la scusa di una partita di calcetto o di una riunione finita troppo tardi.

Scossi la testa pensando che alla fine la cosa triste del tradimento è che non proviene dai tuoi nemici ma delle persone di cui ti fidi di più, che ami di più.

Tornai alla realtà cercando di farmi spazio tra la folla per raggiungere la zona bar. Appena arrivata mi appoggiai al bancone e mi soffermai a guardare il barista, che mi sorrise immediatamente. Era davvero un bel ragazzo.
Aveva dei capelli molto corti e degli occhi di un nero intenso. Indossava una maglia nera molto attillata da cui si poteva capire che si teneva in forma. Oltre a dei bei pettorali, aveva delle spalle molto larghe e dalla maglia si intravedevano i molteplici tatuaggi.

«Cosa ti preparo bellissima?» Sorrisi a quel complimento. Era da tanto che qualcuno non mi rivolgeva quel tipo di attenzioni.

«Stupiscimi» Dissi stando al gioco e il ragazzo sorrise soddisfatto mettendosi subito all'opera.
Iniziò a mescolare varie bottiglie tra di loro, che non sapevo nemmeno cosa fossero perché mi persi completamente nei suoi movimenti. Aveva delle bellissime mani e le dita erano quasi completamente coperte dagli anelli. Era un ragazzo molto particolare ma qualcosa in lui era davvero attraente.

Persa a guardare i dettagli del barista di fronte a me non mi accorsi di una presenza che si era posizionata al mio fianco.

«Non pensavo fossi tipa da locali notturni Davis»Non ci potevo credere. L'unica persona che in questo momento non volevo vedere, beh forse non l'unica, era nel mio stesso locale, proprio affianco a me.

Benjamin si appoggiò al balcone e lanciò un'occhiata agli scaffali sui quali erano posate le numerose bottiglie di alcol.

«E questo cosa te lo fa pensare Thompson? Visto che non sai nulla di me» Mi girai verso di lui, e i suoi occhi glaciali si posarono su di me. Vidi la sua mascella contrarsi leggermente mentre il suo sguardo scendeva lungo il mio corpo. Passò al mio seno per poi scendere alle gambe e infine ritornare al mio viso.

Questa sera indossavo un vestitino abbastanza corto, che si abbinava al colore dei miei occhi.
Avvolgeva perfettamente tutte le mie forme lasciando poi la schiena completamente scoperta.

«Perché ti posso assicurare che non sono niente di quello che pensi» Continuai mentre lui non aveva smesso di guardarmi con quello strano sguardo. Desiderio?

Ad interrompere quel momento fu il barista che mi posizionò il cocktail davanti, che sembrava davvero invitante. Potevo affermare che era bravo nel suo lavoro.

«Cos'è?» Domandai, bevendone un sorso e mugugnando per il buon sapore.

«Sex on the Beach» Mi sussurrò a sua volta, avvicinandosi leggermente al mio volto. E quando riprese a lavorare, dopo avermi dato il suo numero e fatto un occhiolino, sentì una risata al mio fianco. Quella risata. Quella insopportabile risata.

MOONLIGHTWhere stories live. Discover now