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I ricordi, come le candele,
bruciano di più nel periodo natalizio.
-Charles Dickens

BENJAMIN
«Mi puoi aiutare con il vestito?» Mi chiese Maya dalla stanza di camera sua.

Avevamo dormito insieme come ormai ogni sera. Alternavamo solo ogni tanto l'appartamento ma passavano molto più tempo nel suo a causa di Alicia, il suo gatto.

«Si, arrivo» Risposi. Mi diressi verso la stanza e non appena notai la sua schiena scoperta mi mancò il respiro. Sospirai per poi mettermi alle sue spalle. Afferrai titubante la cerniera per
poi tirarla su delicatamente. Ero sempre stato sicuro di me con le donne ma con Maya era tutto diverso. La mia mano tremò leggermente e quando riuscii a chiudere del tutto la cerniera feci un sospiro di sollievo.

Rimasi bloccato per poi attaccare di più il mio corpo a quello di Maya. Portai la mano sul suo braccio toccando la sua pelle calda. Passai per le clavicole per per poi arrivare al collo e scendere nuovamente sulla schiena. Lasciai un bacio casto proprio in quel punto per poi continuiare fino ad arrivare al suo corpo. Maya mugugnò immediatamente portando il collo all'indietro. Le spostai i capelli così da lasciare il libero accesso a quella zona. Baciai ogni singolo punto per poi arrivare al lobo dell'orecchio e lasciarle un leggero morso.

«Sei stupenda» Sussurrai causando una scia di brividi che percorse tutto il suo corpo. Poi si voltò nella mia direzione facendomi vedere interamente il suo vestito. E se prima avevo avuto quella reazione ora non sapevo ne cosa dire ne cosa fare.

Il vestito era semplice ma di un bel rosso. Aveva una scollatura pronunciata che risaltava i suoi seni perfetti. Il resto cadeva perfettamente sulle sue curve pronunciate. Il rossetto rosso dello stesso colore copriva le sue labbra carnose e i suoi occhi mi sembravano ogni giorno più belli e particolari.

«Ho una cosa per te» Affermò riportandomi alla realtà con le sue parole. Si voltò un attimo prendendo qualcosa alle sue spalle e poi si girò nuovamente nella mia direzione. Guardai il papillon che aveva tra le mani sorridendo. Era dello stesso colore del suo vestito.

«Vieni ti aiuto a metterlo» Feci un passo in avanti annullando le distanze. Si alzò in punta di piedi a causa della differenza di altezza e dopo averlo messo e sistemato nel modo giusto sorrise soddisfatta. «Sei perfetto» Ammise per poi passare le mani sulla mia camicia bianca coperta da una giacca nera.

«Sei pronto?» Mi chiese poi sapendo cosa significasse per me il Natale. Sospirai cercando di trovare il coraggio per risponderle. La verità era che sentivo un grande peso al petto ma con Maya al mio fianco era tutto diverso. Avrei affrontato anche quella festa che per me aveva smesso di esistere anni fa.

«Si. Andiamo» Le afferrai la mano per poi controllare di avere tutto. Salutammo Alicia, lasciandole il cibo e l'acqua per poi prendere l'ascensore. Una volta usciti dal palazzo potei notare immediatamente la mia Porsche nera parcheggiata. Feci salire Maya per poi seguirla dentro anche io.

Una volta salito appoggiai la mano sulla sua coscia staccandola solo per cambiare le marce. Il mio sguardo rimase puntato tutto il tempo sulla strada ma potevo sentire perfettamente quello di Maya puntato su di me.

Una mezz'oretta dopo parcheggiai la macchina davanti la villa imponente dei suoi genitori. Rimasi ad analizzarla potendo notare anche da qui la piscina sul retro. L'edificio aveva uno stile elegante e raffinato e si poteva notare benissimo il giardino curato nei minimi dettagli.

Quando Maya mi affiancò mi voltai verso di lei e quando stavo per afferrarle la mano mi resi conto di non poterlo fare. Per un attimo il mio sguardo cambiò e lei sembrò capirlo. Stava per annullare le distanze e avvicinarsi a me quando la voce della signora Davis ci raggiunse.

MOONLIGHTWhere stories live. Discover now