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"Ci sono delle corde
nel cuore umano,
che è meglio non toccare"
-Charles Dickens

TAYLOR
Il telefono vibrò e lo schermo si accesse. Lo afferrai per poi notare il messaggio di Thomas.

Sono arrivato. Ti aspetto di sotto.

Feci un grosso respiro per poi guardarmi allo specchio. Thomas mi aveva semplicemente detto di vestirmi in modo semplice così avevo optato per un jeans che cadeva a palazzo, un top marrone che riprendeva il colore dei miei occhi. Ai piedi un paio di tacchi abbinati alla borsetta. Il trucco era come sempre leggero mentre i capelli li avevo lasciati ricci e ribelli ma legati in una semplice coda, che risaltava i tratti del mio viso.

Controllai di avere tutto per poi uscire di casa. Una volta essere uscita dall'edificio del mio appartamento mi si mozzò completamente il fiato.

Thomas se ne stava appoggiato alla porsche bianca con il suo solito sorriso smagliante. Indossava un pantalone grigio elegante con una cintura nera. Al di sopra una semplice maglia blu che risaltava il suo fisico tonico e allenato.

Notai un luccichio attraversare i suoi occhi azzurri non appena notò la mia figura. Alzai la mano per salutarlo per poi andargli in contro.

«Spero di non averti fatto aspettare tanto» Ammisi.

«Sono appena arrivato. Non preoccuparti» Annuii e poi mi guidò verso il sedile del passeggero, aprendolo. Lo ringraziai e una volta entrata mi guardai attorno, notando gli interni eleganti.

Una volta avermi raggiunto all'interno della macchina il suo profumo mi raggiunse, quasi da stordirmi. Era dolce, delicato e piacevole. Proprio come Thomas, rappresentava a pieno la sua essenza.

«Sei pronta?» Posò lo sguardo sulla mia figura prima di accendere la macchina.

«Sono pronta» Arrossii davanti alle numerose attenzioni. Non ero abituata a niente di tutto questo.

I miei genitori erano morti quando ero fin troppo piccola per capire quello che avevo perso davvero. Ero cresciuta con i miei nonni in Louisiana e ci avevo messo tutta me stessa per raggiungere i miei obiettivi e non deluderli. Ed ora ero soddisfatta del risultato. Lavoravo in una delle aziende di moda piu influenti al mondo ed ero la segretaria del CEO dell'azienda. Cosa potevo chiedere di meglio?

Ma proprio per il lavoro avevo lasciato indietro tutto il resto. Le amicizie, l'amore. I miei nonni erano distanti adesso e io ero completamente sola.

Mi soffermai sui palazzi che scorrevano fuori dal finestrino e una domanda mi raggiunse.

«Ho azzeccato l'abbigliamento?» Chiesi insicura. Non ero abituata ad uscire con un uomo, ma sopratutto non ero abituata ad uscire con un uomo del genere. Soldi, potere, fascino. Ero sempre stata alla larga da ambienti del genere ma Thomas era stata la mia eccezione. Vedevo in lui qualcosa di diverso, di speciale.

«Sei perfetta» Per un attimo impercettibile il suo sguardo si posò sulla mia figura per poi tornare sulla strada di fronte a noi. Al sentire quelle parole mi si mozzò il fiato, incapace di reagire.

Per il resto del viaggio in macchina calò il silenzio. Solo in sottofondo si poteva percepire una piccola melodia uscire dalla radio, creando un'atmosfera rilassante.

Poi Thomas uscì dalla strada principale entrando in un grande parcheggio. Numerose macchine erano parcheggiate con all'interno ancora le persone rivolte verso un grande schermo. Un'area era dedicata a dei camioncini che vendevano tutto di più, da gadget, cibo e bevande. E alle nostre spalle era situata un'imponente scritta rossa con sui cui scritto: "Drive In"

MOONLIGHTWhere stories live. Discover now