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"Ti prego, impara a leggere
il silenzio del mio cuore:
è intelletto sottil d'amore
intendere con gli occhi"
-William Shakespeare

MAYA
Dopo la litigata con i miei genitori, Benjamin mi aveva raggiunta nel mio appartamento. Eravamo sul divano seduti uno di fianco all'altro mentre Alicia era sdraiata sulle gambe del ragazzo al mio fianco.

Mi voltai soffermandomi sul suo profilo e sorrisi non appena notai la faccia concentrata. Mi aveva proposto di guardare una serie e io avevo deciso Pretty Little Liars, la mia serie preferita. Aveva storto il naso e sbuffato alla mia scelta sostenendo che fosse semplicemente una serie noiosa ed ora era lui a non riuscire a staccare gli occhi dallo schermo.

«Secondo me Alison è ancora viva» Eravamo alle prime stagioni quindi lui non poteva ancora sapere cosa sarebbe successo. Io invece avevo ormai perso il conto di quanto volte l'avevo guardata, nonostante le sue sette stagioni, anche con Finn e Rachel.

«Potrebbe anche essere lei A» Continuò mentre si portava alla bocca i pop corn che avevo preparato poco prima.

«Quindi ti piace eh?» Posò lo sguardo su di me e non appena notò il mio sorrisino cercò di deviare il discorso.

«Se guardo una serie la devo seguire, ma questo non vuol dire che mi piaccia» Alzò le spalle puntando nuovamente lo sguardo sul televisore. Non riusciva nemmeno a staccare lo sguardo dallo schermo e aveva la faccia tosta di mentirmi? Scossi la testa ridendo sotto i baffi e quando stavo per ribattere il telefono al mio fianco squillò.

«Scusami, rispondo un attimo» Benjamin annuì distrattamente, così mi alzai andando in camera mia.

«Si?» Risposi e quello che sentii dall'altra parte fu solo un respiro accelerato. Allontanai il telefono, guardando lo schermo ma non avevo registrato questo numero quindi non potevo capire chi fosse.

«Pronto?» Continuai e quando stavo per staccare una voce interruppe il silenzio che si era creato.

«Sono Kate»

«Kate? È successo qualcosa?» Domandai preoccupata.

«No i-io volevo dirti solo una cosa» Mormorò.

«Certo, dimmi»

«Domani sporgo la denuncia. Ho deciso di farlo» Il mio respiro si fece più corto per un attimo e un altro silenzio calò.

«Solo questo. Buona serata»

«Aspetta Kate» La richiamai, prima che la chiamata si interruppe. Feci un grosso respiro per poi pronunciare quelle parole.

«Sono fiera di te. Hai avuto la forza che non ho avuto io anni fa» Sorrisi anche se lei non lo poté vedere e dopo esserci salutate nuovamente chiusi la chiamata.

Mi sedetti nel letto, perché sentivo le gambe cedermi terribilmente. Ero felice per lei, perché aveva trovato la forza per fare la cosa giusta. Quello che io non ero riuscita a fare. O perlomeno ci avevo provato, ma non avevo nemmeno fatto in tempo ad uscire dalla porta di casa quel giorno.

Mi guardai allo specchio, analizzando la mia figura. Avevo un look casual ma quello che contrastava con la mia figura femminile erano i lividi sul corpo. Quel giorno avevo deciso di non coprirli con il trucco come tutti i giorni, non lo avrei fatto. Anzi, avrei messo fine a tutto questo trovando la forza di denunciarlo alla polizia.

Non mi importava se fossi finita in mezzo a degli scandali, se la mia famiglia non fosse stata d'accordo, dovevo farlo, per me.

Sospirai e una volta essermi decisa mi diressi a passo svelto verso la porta. Allungai la mano per afferrare la maniglia della porta ma non feci in tempo, perché questa fu spalancata da Mark.

MOONLIGHTWhere stories live. Discover now