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"Ho avuto un istante
di grande pace.
Forse è questa la felicità."
-Virginia Woolf

THOMAS

25 dicembre

Maya e mio fratello erano appena usciti dalla porta e il silenzio era calato per tutta la stanza. La signora Davis continuava ancora a guardare incredula in quella direzione, incapace di realizzare quello che era appena successo. Il padre di Maya non sembrava scosso come la moglie, forse perché aveva già capito da tempo quello che stava succedendo nel cuore di sua figlia.

D'altra parte i miei genitori erano estremamente imbarazzati e incapaci di proferire parola. Fu però mio padre ad interrompere il silenzio.

«Scusatemi davvero, ho cercato di fare tutto il possibile per Thomas e Maya»

«Scusaci tu Oliver, è anche colpa di nostra figlia»

«Non è colpa di nessuno» Gli sguardi di tutti si posarono immediatamente su di me. Bevvi un sorso di vino per poi schiarirmi la voce. Era arrivato il momento di smettere con questa farsa e di iniziare finalmente la vita che avevo sempre voluto. Una vita fatta di mie scelte e non di scelte dettate dal volere di qualcun altro.

«Stiamo davvero discutendo dell'amore in un mondo pieno di odio? Sì sono innamorati e quindi? Dovremmo solamente festeggiare»

«Thomas...» Cercò di richiamarmi mio padre ma non lo ascoltai, per la prima volta nella mia vita continuai a fare di testa mia.

«Benjamin è rinato grazie a Maya, ha conosciuto cosa vuol dire essere amato per la prima volta. E Maya, Maya ha riiniziato a credere all'amore grazie a lui. Cosa c'è di così difficile da capire in questa storia?»

Conclusi il mio discorso ma nonostante questo nessuno osò proferire parola. Annuii deluso e feci per andarmene ma quando stavo per alzarmi la voce del signor Davis mi richiamò.

«Thomas»

«Si?» Alzai lo sguardo titubante verso la sua figura.

«Volevo farti i miei complimenti per aver dimostrato una maturità che forse nessuno possiede in questa tavola. Sono sincero, mi hai spiazzato ma in modo positivo. Hai scelto di andare contro tutti per il bene di mia figlia e di tuo fratello»

«Grazie davvero signor Davis»

«Chiamami semplicemente Alexander» Mi sorrise e io annuii. «E tu Thomas, l'hai trovato l'amore?»

«E poi com'è andata a finire?» Chiese curiosa Taylor al mio fianco. Era ormai tarda notte e da tutto il giorno non eravamo riusciti a vederci a causa degli impegni. Maya era partita per Cuba con Benjamin e aveva affidato a noi gli incarichi più importanti.

«Gli ho risposto di no» Dovetti trattenermi dal sorridere non appena notai il suo sguardo deluso. Le sopracciglia erano corrucciate ed era tremendamente buffa con questa espressione in volto.

«Taylor» La richiamai.

«Mh?» Le presi delicatamente il mento incrociando nuovamente i nostri sguardi. Affondai i miei occhi nei suoi per poi sorriderle. Non bastò altro per farle capire tutto quello che volevo dirle.

MOONLIGHTWhere stories live. Discover now