10

266 25 32
                                    

"Ride delle cicatrici colui
che non è mai stato ferito"
-William Shakespeare

BENJAMIN
Ormai l'aereo era decollato da qualche ora, non mancava molto all'atterraggio.

Ritornare a San Francisco, la mia città, mi aveva creato un turbine di emozioni. In quella città avevo conosciuto le persone più importanti della mia vita ma anche quelle che mi avevano più distrutto.

E forse dovevo vedere Miami come
una rinascita, una nuova vita. Una volta
per tutte dovevo provare ad uscire dal buio che possedevo dentro. Mi girai alla mia sinistra, posando l'attenzione questa volta sulla
ragazza al mio fianco.

Le avevo ceduto il posto vicino al finestrino perché avevo capito che amasse guardare al di fuori. Lo faceva spesso anche in macchina. Perché infondo lo spettacolo che si vede dal finestrino è fantastico, quella sensazione di volare nel cielo, nel vuoto, di sembrare essere appoggiati sulle nuvole, di attraversare paesi in pochi secondi, di ammirare le bellezze della natura, immagini e panorami indimenticabili che mai saremmo potuti essere in grado di visitare se non sorvolandoli in aereo, e che in quel momento apparivano così piccoli e lontani...

Ecco io e Maya in quel momento eravamo lontani, forse più per causa mia che sua.

Sarah come sempre mi aveva provocato e io non avevo resistito, avevo ceduto al vecchio Benjamin. Al Benjamin che si buttava nel sesso per dimenticare i suoi traumi, il dolore che si portava dentro. Non avevo resistito, ma quando mi ero accorto che Maya non era più al tavolo mi ero immediatamente staccato da lei. E quando l'avevo vista ritornare al tavolo con la giacca di Blake nelle spalle una forte rabbia si era impossessata di me. Non avevo mai provato quel tipo di sensazione, anche perché io, Blake ed Erik spesso eravamo andati a letto con le stesse ragazze.

Ma quando avevo visto il modo in cui Blake guardava Maya e il modo in cui lei ricambiava con i suoi soliti sorrisi mi ero enormemente innervosito. Ma forse era solo perché sapevo com'era Blake, infondo era proprio come me.

Maya non era adatta a dei tipi come noi e per questo dovevo starle il più lontano possibile.
Però più ci provavo più ero vicino a lei. Maya aveva qualcosa che ogni volta mi stregava.
Anche se non di tanto mi ero aperto con lei in questo viaggio, ero stato vulnerabile. L'avevo portata nei miei posti del cuore, nei posti in cui andavo quando ero più fragile e non me ne ero pentito.

Ma con l'atteggiamento freddo e le parole di ieri avevo rovinato tutto. Forse era la volta buona di allontanarmi e lasciarla ad un uomo che la meritava più di me.

«Vi preghiamo di allacciare le cinture e prepararvi all'atterraggio» La voce dell' hostess mi riportò alla realtà, allacciai la cintura per poi girarmi verso Maya. Anche se in qualche modo mi avrebbe fatto male, volevo sapere la verità.

«È successo qualcosa tra te e Blake?» Domandai, attirando l'attenzione di Maya che posò i suoi occhi azzurri sui miei.

«No Benjamin. È andato a fumare una sigaretta e io l'ho accompagnato» Mi rispose semplicemente.

«E la giacca?» A quella domanda Maya scosse la testa e io alzai un sopracciglio, aspettando una risposta.

«Sentivo freddo e me l'ha prestata» Disse, aprendo le braccia.

«Perché non mi hai avvisato? Potevo venire con voi» Ok forse stavo diventando un po' insistente.

«Mi sembravi abbastanza occupato e poco interessato a me Benjamin» Annuì a quelle parole, non trovando una risposta. Aveva ragione infondo. Mi ero comportato da stupido ma non era vero che non mi importava di lei.

Perché nonostante Sarah fosse molto attraente, nonostante fossimo andati tantissime volte a letto dopo aver baciato lei non avevo sentito niente. Avevo provato a chiudere gli occhi e sforzarmi, ma niente. Assolutamente niente.

MOONLIGHTWhere stories live. Discover now