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Cico's pov

Ero davanti alla porta di una villetta molto carina, riguardavo sul telefono se la posizione fosse giusta mentre aspettavo che qualcuno mi aprisse.

Il cuore mi batteva forte e temevo che primo o poi sarebbe uscito. Respirai profondamente risuonando al campanello. Qualcuno finalmente aprì.

«si?» Dall'altro lato sbucò un ragazzo dai capelli mori e occhi grigi, basso e con un sorriso stampato in faccia. «oh! Sei qui per Alex?» mi chiese.

«Alex?» dissi grattandomi il mento pensieroso. Avevo sentito male o..?

«Oh scusa! Alessandro, giusto?» si scusò lui.

«si, sono venuto a prenderlo» gli sorrisi.

«lo chiamo, se vuoi accomodarti...-»

«no, nessun problema» gli sorrisi e lui timidamente ricambiò rientrando poi in casa.

Per quello che potevo vedere sembrava proprio grande, intravedevo qualche mobile e quadro.

«ARRIVO!» Urlò Ale.

Sorrisi, «FAI CON CALMA!» risposi.

Mentre aspettavo mi arrivò un messaggio da parte di Cold. "Scusi il disturbo, Chief." Disturbo di cosa? Avevo pensato. Mi arrivò subito dopo un altro messaggio, sempre da parte sua: "All'ora da lei stabilita, alle nove e quaranta cinque se se lo fosse dimenticato, verrà a prenderla l'autista di fianco al ristorante XX e insieme a lui ci sarò anche io che scenderò ad aprirle la portiera e la aiuterò a cambiarsi lì".

Feci una smorfia rispondendogli: "Aspetta. Devo cambiarmi lì? In mezzo alla strada?".

"No." Mi mandò e da quel punto riuscì ad intuire il suo nervosismo. "Dovrà semplicemente togliersi la giacchetta e mettere quella che le porgerò, cambiarsi la cravatta e le scarpe. I pantaloni potrà tranquillamente cambiarseli in macchina."

"COSA?! Vuoi che mi cambi i pantaloni in macchina? Davanti a te...😃?". Gli mandai. Lui rispose subito dopo: "Chief Red. O meglio, CICO. Per chi mi hai preso? Una ragazzina? Sei un uomo, di che ti vergogni? Che ti veda i coglioni?", a quella risposta non riuscii a non ridere.

"Ma. Questo non c'entra...☹️"

"E allora? Quale è questo grosso problema che le impedirà di cambiarsi in macchina? È l'autista il problema?"

"Si..."

"Bene, sarà che ti farò anche da autista."

"Si, molto meglio"

"Quindi... di quanto mi aumenti per farti d'autista, tesorino?;)"

Stavo per rispondergli quando sentii qualcuno tossire, alzai lo sguardo e vidi Ale sorridermi.

«oh scusa! Non era mia intenzione ignorarti...» dissi un po' imbarazzato mentre misi via il telefono. «andiamo?» gli sorrisi.

«Certo, dove andiamo?» mi rispose prendendomi la mano. Indossava un bellissimo abito: cravatta nera infilata dentro il gilet nero elegante; sotto a tutto una camicia bianca a maniche lunghe con il colletto piegato; dei pantaloni neri abbastanza attillati e delle scarpe leggere eleganti. La cravatta non era messa molto stretta infatti il colletto era cadente scoprendo leggermente le clavicole. La camicia bianca sembrava di qualche taglia più grande mentre il gilet era bello stretto che mi mostrava perfettamente la sua struttura magra ma in forma. Il gilet era a forma di V e i bottoni erano a file doppie, in fondo si formava una piccola V al contrario.

«avevo pensato che... della giacchetta non c'era bisogno di indossarla...» borbottò nervoso mentre si sistemava le maniche della camicia. Si passò anche una mano fra i capelli spostando la mia attenzione dai vestiti ai capelli. Erano bellissimi e ben curati.

«ho optato per un ristorante di lusso, ti andrebbe?» gli sorrisi.

«non è troppo dispendioso?» mi chiese.

«no, tranquillo, pago io. Pensiamo solo a divertirci» gli diedi una pacca sulla spalla e lui annuì.

Lo accompagnai alla mia auto e gli aprì la portiera per lui. Lui mi ringraziò dicendomi che ero un "gentiluomo".
Mi sedetti a guidare e presi la strada per il ristorante. Avevo già scelto il ristorante in precedenza per poter mandare la posizione a Cold poiché lui odiava organizzare le cose all'ultimo.

In macchina accessi la radio e scoprii i suoi gusti musicali che non si avvicinavano minimamente ai miei e non pensavo che un ragazzo del genere ascoltasse certa musica... sembrava uno di musica classica ma mi sbagliavo.

Il momento più intenso arrivò. Eravamo seduti uno davanti all'altro mentre guardavano il menù.

«non guardare troppo i prezzi, pensa a prendere quello che ti piace o ti ispira» gli sorrisi. Dopo un lungo silenzio aggiunsi: «Vino rosso o liquore?».

«non reggo molto gli alcolici ma mi andrebbe bene del vino rosso». Si mise la mano vicino l'orecchio abbassando lo sguardo verso il menù. «e tu? Cosa ti piace di più consumare?»

«a me?» sorrisi per il fatto che lui me lo abbia chiesto, «spesso scelgo il liquore ma vino rosso per non esagerare».

«oh... capisco..»

«come va con la tua ragazza? È stata dimessa?» chiusi il menù concentrandomi su di lui. Finalmente avevo l'occasione di esaminare le sue espressioni e quel bel volto.

«oh... ecco...» si rattristò: «ci siamo lasciati» sospirò chiudendo anche lui il menù.

«mi dispiace» borbottai «non volevo tirare fuori un argomento così delicato».

«nah! Non ti preoccupare!» ridacchiò lui mettendosi più comodo «ordiniamo?»

«certo..». Mi sentii in colpa ad averlo chiesto ma sotto sotto stavo urlando di gioia come un matto.

[...più tardi...]

Stavamo mangiando quando diedi una veloce occhiata all'orologio. Merda... le nove meno un quarto.

«qualcosa non va?» mi chiese, probabilmente mi aveva visto mentre scrutavo l'ora sull'orologio dorato appeso al muro.

«oh no... non ti preoccupare» gli sorrisi, poi presi in mano il vino e gliene versai un po' sul suo bicchiere di vetro trasparente, «il vino qui è molto buono» gli sorrisi è lui ricambiò un po' nervoso.

Non capivo il suo essere nervoso, c'era qualcosa che non andava? Stavo sbagliando? O forse... forse è semplicemente preoccupato di bere troppo vino, può essere.

«non reggo molto bene gli alcolici...» balbetta grattandosi la nuca.

«non ti preoccupare! Ti accompagnerò io a casa, nessun problema» gli sorrisi, ancora.

«sei troppo gentile» sbuffò mandandone giù un sorso. «hai ragione, è delizioso...».

Non dissi altro, rimasi lì a sorridergli mentre mangiava.

«ahem» ruppi il silenzio: «quindi... quanti anni hai?» dissi mentre guardavo altrove.

«io?» sorrise mentre mise a posto le posate. «ne ho 25, tra un po' ne compio 26.».

MAFIA: lo sparo [Strecico/WGF]Место, где живут истории. Откройте их для себя