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Cico

Passarono ben oltre tre ore da quando entrai in ospedale e di Cold non ricevetti ancora nessuna notizia.

In quelle ore cercai di collegare i fatti:
Cold non volle andarsene e continuò a scusarsi con me...
E se non sbaglio Alessandro gli sussurrò qualcosa, forse queste due cose erano collegate? Ma non credevo.

Ale era una brava persona... così solare ed innocente, come poteva essere visto di mal occhio? O forse mi stavo solo facendo troppe idee strane?

Ma anche se fosse stato... cazzo! Come si era permesso di toccare Cold? Lui era come un fratello per me e lo mettevo sempre prima di tutti, di certo un bel faccino come quello di Ale non mi avrebbero fatto cambiare idea.

Da Ale però non me lo aspettavo. Ero seriamente convinto che era una brava persona... e invece.

Certo, mi pentii di tante cose quando stetti seduto per quelle tre passa ore. Ma la mia paura più grande fu quella di poterlo perdere: non lo avrei accettato, mai.

Non fui neanche poi così cattivo nei suoi confronti, magari era meglio non licenziarlo... ma non era niente, su contratto era ancora mio assistente.

I miei sospetti caddero su Alessandro, l'unico sospetto era lui.

Ma i miei pensieri furono interrotti da un medico che si avvicinò a me chiedendomi se fossi un parente di Cold.

«si, sono un suo amico» annuii.

«bene, avremmo diverse domande da porle, se non le dispiace.. da questa parte» mi invitò a seguirlo.

«ma l'intervento è andato bene?» domandai mentre lo seguivo.

«si, è andata bene! dobbiamo ancora tenerlo sotto osservazione, ma è fuori pericolo ormai.» mi rispose.

Entrammo in una stanza, più una specie di ufficio.

«si accomodi» disse mentre si andò a sedere dall'altro lato della scrivania.

Mi sedetti a mia volta.

Lui iniziò a scorrere dei fogli per poi darmi una veloce occhiata e aggiungere: «Aspettiamo un attimo la dottoressa, dovrebbe arrivare qui a momenti... nel mentre, mi potrebbe gentilmente far vedere i suoi documenti?»

«certo» dissi un po' confuso porgendoli al medico.

«che lavoro fa?» mi chiese senza neanche degnarmi di uno sguardo: era fisso sullo schermo del suo Pc.

«sono un'agente ma da poco»

«un poliziotto?» mi chiese quasi scioccato «non se ne vedono tanti in giro...» sorrise.

Passarono una decina di minuti e anche la dottoressa entrò in stanza scusandosi per il ritardo, si sedette vicino al medico ed iniziarono a guardarmi come se volessero interrogarmi(quello che fecero).

«Signor Tobbi, dico bene?» chiese la dottoressa avvicinandomi la mia carta d'identità.

Annuii.

«chiaramente l'operazione non è durata tutte le cinque ore... quindi, dopo che il paziente fu portato in stanza un chirurgo si avvicinò a me per riferirmi alcune cose, e adesso vorrei farle qualche domande, le dispiace rispondere sinceramente?» mi sorrise lei.

MAFIA: lo sparo [Strecico/WGF]Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin