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Strecatto

«Che mal di testa...» dissi in un sussurro mentre toglievo i guanti di plastica ormai zuppi. «Kim» lo richiamai.

«mi dica, capo».

«prepara l'auto, voglio tornare a casa» lo cacciai e lui mi fece un semplice cenno andandosene via.

«CHE STANCHEZZAAA!» sbadigliò Jim sedendosi per terra. «che puzza di ferro..» si tappò il naso.

«invece di fare teatro aiuta gli altri a pulire. Anzi, prendi quell'idiota che lo spostiamo nella base» mi sbottonai la camicia.

«vuoi un ricambio?» mi chiese Jim alzandosi e stirandosi.

«dammi la tua camicia» lo fulminai e lui fece come dissi.

«ma così muoio di freddo» piagnucolò.

«ti ho solo fatto un favore, mica lasciavo che questa bella camicia bianca diventasse rossa, no?».

Lui annuì aggrottando la fronte pensieroso.

«È così divertente!!!» gioì Fairy saltellando verso di me.
«lo faremo ancora??» mi chiese sorridente.

«mh... forse.» borbottai. «è disgustoso» dissi rabbrividendo.

«disgustoso? Ma queste cose non le vedi tutti i giorni?».

«te pare?» ridacchiai. «mica mi sforzo per queste cavolate» mi spolverai le mani.

«ma ti sei lo stesso presentato» si sedette affianco a me.
«quel ragazzo non ha niente di speciale... se non lo avessi fatto urlare così gli avrei chiesto se la sua pasticceria potesse farmi uno sconto sui pasticcìni!».

«che pesante che sei! Glielo chiediamo la prossima volta» sbuffai.

«ma se non si sveglia più?» disse triste.

«senza pasticcìni vivi lo stesso.» dissi diretto.

«stronzo.» mi fulminò andandosene via.

Sorrisi guardandola mentre se ne andava da Kim per raccontargli quanto fossi "stronzo".

«Capo, l'ho preso!» mi informò Jim.

Vidi che lo aveva a sacco sulla spalla e come da me richiesto gli aveva coperto la testa così che non vedesse nulla.

«ottimo» mi incamminai verso la macchina.

Mi sedetti davanti(per la primissima volta) affianco a Kim.

«ricorda di mandarmi la registrazione appena torni a casa» gli dissi mettendomi la cintura.

«come desideri» mise in moto l'auto.

A metà strada il mio cellulare cominciò a squillare disturbando il mio preziosissimo sonno.

Lo presi contro voglia ma appena lessi "Volpe" non potei fare a meno di rispondere.

«È successo qualcosa? Stai bene?» chiesi subito preoccupato: come mai mi chiamava così tardi? O meglio... così presto.

«non mi crederai mai.» disse come se avesse il fiatone.

Mi allarmai e ribattei panicando: «TI HANNO DATO LA CACCIA?».

«ma va!» scoppiò a ridere lui dall'altra parte. «non puoi capire chi ho visto!».

Mi ammutolii pensieroso... lui oggi aveva il turno di notte... il suo bar era... NON POTEVA ESSERE!

«LO CHIEF RED?!» sussultai.

MAFIA: lo sparo [Strecico/WGF]Where stories live. Discover now