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Strecatto

Era già sbucata l'alba quando mi svegliai di botto per via dei conati di vomito. Raggiunsi il bagno e buttai fuori pure l'anima per quanto dolore sentii.

«Capo, vuoi che ti porti qualche farmaco per il vomito o mal di stomaco?» mi chiese Jeff affacciato alla porta del bagno.

«NO!» sbottai sedendomi per terra.

«Come desideri» mi fece cenno lui per poi andare.

«cazzo è successo ieri...» mormorai prendendomi la testa fra le mani.

Mi vennero diversi ricordi della sera prima ma nessuna mi aiutò a capire come mi venne la nausea e come tornai a casa.

Mangiai qualcosa?
Bevetti qualcosa?
Feci qualcosa?
Sbattei la testa?

E altri mille pensieri mi passarono per la testa. Ma nessuna mi sembrava comprensibile e con un senso logico.

Presi qualcosa... me lo ricordavo perfettamente.

«ero in bagno...» mi concentrai.
«medicine...» mormorai chiudendo gli occhi.
«Rosso... mascherato.. lavandino...» mi sforzai.

«CHIEF RED?!» scattai in piedi.
«sono fottuuuto» piagnucolai.

Jeff bussò e mi chiese se avessi bisogno di qualcosa ma io lo scacciai sbattendo la porta del bagno. Avevo bisogno di stare solo.

«coglione di merda, ma cosa ti passa per la testa?!» mi indicai allo specchio.
«SEI IMPAZZITO?! COME TI VIENE IN MENTE DI TOCCARE QUELLO SPORCO DEL ROSSO?!» poggiai le mani sullo specchio.

E fu così.
Per una mezz'oretta.
O anche di più. 

Passai quasi tre quarti d'ora a urlarmi contro lo specchio e quando ne fui abbastanza, presi tutto quello che mi capitò davanti e lo buttai per terra, rovesciai qualsiasi cosa incontrava il mio sguardo. Alla fine, davanti ad un bagno sotto sopra, iniziai a piangere.

Mi sentivo così... non lo so, idiota. Uno schifo.

Odiavo il modo in cui mi sentivo perché... non lo sapevo, non lo capivo. Era tutto dannatamente frustrante.

Perché non riuscivo a ricordare? Perché era così difficile?

Ma cosa più importante: come ero finito a bere?

Era impossibile. Impossibile...
E se... fosse stata Victoria...? No, basta. Lei non mi odia così tanto...

E appena fui completamente calmo, mi alzai ed uscii andando a sdraiarmi nuovamente sul letto.

Presi il telefono e controllai le notifiche..
uh, volpe mi aveva scritto? Cosa aveva di importante da dirmi?

Lo chiamai invece di leggere i messaggi, ne avevo abbastanza e già a fatica riuscivo a leggerli.

«Ei fratellino, come mai mi chiami a quest'ora?»

«niente, volevo solo sapere cosa avevi da dirmi ieri sera»

«uhh non li hai letti??»

«no»

«uff se sei noioso! Ieri sera al pub c'era il tuo love!!»

«e chi cazz era?»

«il tuo love! L'agente figo»

«quindi? Mi disturbi per dirmi cazzate?»

«oh beh.. se non vuoi sapere con chi l'ho visto limonarsi, tolgo il disturbo!»

«COSA?!» mi sedetti di scatto.

MAFIA: lo sparo [Strecico/WGF]Where stories live. Discover now