CAPITOLO 18

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KEIRA

Dodici anni prima...

Non sapevo se lui fosse la scelta giusta, non avevo mai provato la sensazione di smarrimento che coincideva con il dover prendere una scelta che coinvolgesse la possibilità di fare un errore, io non sbagliavo mai e nessuno mi permetteva tale possibilità. In famiglia era contemplata solo e soltanto l'assoluta perfezione, sia fisica che caratteriale, nulla che potesse in qualche modo mettersi in mezzo ad ostacolare ciò che era stato progettato per possibili piani futuri veniva fatto fuori. Tirato fuori prima di poter avere una qualche influenza sullo scorrere di un destino già scritto da altri, fatto diventare cenere al solo accenno di problema.

Mihai era testardo però, anche se non sapeva nulla di ciò che avevo dentro, conosceva la mia vita, alla fine conosceva affondo mio fratello quindi doveva pur saperne qualcosa di come girassero le cose in casa Martin. Sapeva quanto fosse sbagliato andargli contro, quanto pericoloso fosse avvicinarsi a me eppure non gli importava, lui faceva ciò che sentiva e riteneva più giusto senza mai prendere in considerazione possibili conseguenze poco piacevoli. Viveva libero, con una mentalità spensierata e un animo privo di catene opprimenti che lo portavano a vivere alla giornata senza farsi troppi problemi.

Io per quanto riguardava la mia di vita non potevo lamentarmi e l'amavo, avevo tutto e non mi era mai mancato nulla fin dalla nascita, se non la possibilità di essere come gli altri, sentirmi una persona normale per qualche giorno. Occasione che quel ragazzo moldavo sembrava avermi voluto concedere senza un apparente motivo. Non mi conosceva, non sapeva nulla di me ma in qualche modo gli piacevo.

E anche se non lo dimostravo, saperlo mi aveva mosso qualcosa, al solo udire quelle parole avevo percepito un brivido lungo la schiena, una sensazione che non conoscevo e che mi aveva spaesata. Quel ragazzo mi mandava nel pallone.

Certe volte era odioso, altre invece sembrava quasi la mano che mi serviva per scappare da una cella soffocante che mi aveva tenuta prigioniera già dal primo respiro che avevo fatto a questo mondo.

Non conoscevo cosa volesse dire frequentare un ragazzo, con Cornelius era sempre andato tutto a meraviglia, lui riusciva a capirmi meglio di chiunque altro venendo da dove venivo io, ma non lo vedevo come un possibile ragazzo. Con lui era bello chiacchierare, sì, ogni tanto si fermava a dormire da me ma era diverso, la sua compagnia mi piaceva, però nulla che andasse fuori dalla zona amicizia.

Mihai stava diventando il mio più grande punto di domanda, l'unica cosa che non riuscivo a controllare ed era snervante ma alcun tempo accendeva la mia curiosità così tanto da mandarmi nel pallone.

Per quanto tentassi di sembrare ai suoi occhi totalmente indifferente, non potevo mentire a me stessa, quel ragazzo biondo con quel sorriso da stronzo e gli occhi limpidi era una dannata calamita per me, soprattutto per quel lato di me così attratto dalle novità. Ecco, lui era una grande novità piombata nella mia vita quando meno me lo aspettavo. Forse era quello a farmi essere un po' restia nel provare a dargli fiducia.

E anche la consapevolezza che non mi abbandonava mai, qualsiasi cosa avesse in mente sarebbe arrivata ad un termine prima o poi e a me gli addii non piacevano, affatto.

Mi rigirai nel letto di quella camera d'hotel dando le spalle alla porta che aveva varcato andandosene, erano ormai passate due ore e lui ancora non sembrava tornare dalle prove per il concerto di quella stessa sera, avevo come l'impressione che ci saremmo rivisti direttamente lì.

Io invece dopo che se n'era andato mi ero messa qualcosa di più comodo, un pantaloncino di stoffa e una semplice maglia bianca, mi ero struccata e poi avevo dormito un'ora e poi avevo passato la seconda a rigirarmi tra le coperte immersa tra i miei pensieri. Ero in una città completamente a me sconosciuta ma ero distrutta quel pomeriggio e non mi pentivo di aver passato del tempo a dormire, per il concerto di quella sera volevo essere al pieno delle mie energie per godermi ogni secondo della serata. Volevo divertirmi davvero.

Painful melody Where stories live. Discover now