CAPITOLO 26:

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Dopo lo strano incontro con Xavier la nostra visita al Borgo non era più stata piacevole. Almeno non per me.
L'improvvisa sparizione del demone mi aveva lasciata con l'amaro in bocca, soprattutto per lo sguardo terrorizzato che gli avevo visto negli occhi.
Non capivo cosa avessi mai fatto per provocargli una reazione del genere, e quasi stentavo a credere che fosse colpa mia.

Finite le granite, i frullati e i gelati Eleonor ci aveva portate a fare un giro sommario del Borgo, ma la cosa aveva del tutto smesso di interessarmi, così l'unica cosa che riuscivo a fare era supplicare silenziosamente di tornare a scuola il prima possibile.

Dopo due ore di tortura la mia supplica venne ascoltata, e finalmente ci avviammo verso la Highsbury.
Cominciavo ad avere un po' di male ai piedi, ma la questione di Xavier era più importante.
Tornammo a scuola velocemente, abbastanza da sperare di poter trovare Xavier prima dell'ora di cena, così, tornate in stanza, mi allontanai dalle ragazze con una scusa e mi misi alla ricerca del demone.
Cercai innanzitutto nel suo dormitorio: sapevo che era lo stesso di Hunter, infatti ebbi la fortuna di trovarlo lì e potei chiedere a lui.
~ Il cretino Chioma-Bianca? No...non credo di averlo visto... Ma perché lo cerchi? Ti sei già presa la cotta, Denely?~
Alzai le braccia in segno di resa. ~ Mi hai scoperta. Speravo di tenerlo nascosto più a lungo ma ormai mi hai beccata.~
Forse avrei dovuto essere un po' meno deconcentrata nella ricerca, ma Hunter metteva sempre il sorriso sulle labbra e si offendeva a morte se non ridevi alle sue battute.
~ Che...Davvero?!~
~ No. No, no, no e no. Scherzavo. Vedi di non andare a sparare cazzate in giro.~
Meglio assicurarsi che la cosa fosse chiara.
~

Tranquilla, Denely. Il tuo segreto è al sicuro con Hunter.~ assicurò con un occhiolino.
Non sapevo mai se ridere o piangere quando parlava di sé in terza persona.
~ Vado.~ ridacchiai. ~ Ci vediamo.~

Il dormitorio non aveva prodotto risultati, così tentai con la biblioteca, visto che lì avevo incontrato Xavier più di una volta.
Girovagai per quelle che mi parvero ore tra uno scaffale e l'altro, passando e ripassando dalle zone lettura, ma non era nemmeno nella biblioteca.
Ero esasperata. Volevo assolutamente capirci di più in quella storia, ma non ero del tutto sicura di riuscire a battere Xavier a quel giochetto scemo in cui mi aveva trascinata.
Erano quasi le sei e mezza e di lui neanche una traccia. Mi ero decisamente stancata e oltre ai piedi adesso avevo male anche ai polpacci, così cedetti a quella vocina nella mia testa che mi diceva di riprovare domani, di andare a riposarmi un po' prima di cenare.
E poi, quasi sicuramente l'avrei visto a cena, quindi mi stavo anche preoccupando per niente.
Decisi di tornare nella mia stanza. Mi sarei cambiata, rinfrescata un po' e sarei andata a mangiare con le ragazze.
Percorsi a ritroso gran parte dei sottili spazi tra gli scaffali, giungendo dopo una piccola eternità alla porta.
L'ingresso prima di essa era ampio e sgombro, il pavimento lucido rifletteva la poca luce che penetrava dalle finestre e il silenzio era così cristallino da farti sentire in colpa per ogni rumore che facevi.
Continuai a camminare, con l'ovattato eco delle mie scarpe sulle piastrelle ad accompagnarmi, ma quando varcai la porta per poco non mi schiantai contro a qualcuno che stava entrando, prendendomi un colpo come pochi.
~ Oddio, scusami!~ balbettai imbarazzata, senza accorgermi che chi mi era appena venuto addosso era Xavier.
~ Ehi!~ esclamai mentre lui faceva per allontanarsi, fissandomi inorridito.
Ma questa volta mi aspettavo cosa sarebbe successo; scattai in avanti e gli afferrai un braccio qualche istante prima che sparisse, in modo da finire con lui anch'io, ovunque fosse andato.

Sbattei un paio di volte le palpebre e avvertii immediatamente la differenza di temperatura;
L'aria intorno a me era calda, soffocante rispetto alla freschezza della biblioteca.
Eravamo nella serra.
Avevo ancora le dita strette intorno all'avambraccio di Xavier, che sembrava aver rinunciato a scappare di nuovo.
Tuttavia era meglio essere sicuri.
~ Non ti azzardare a...~
~ No, no, va bene. Tranquilla.~
Sembrava esausto. Il suo viso chiaro era ingrigito, gli occhi stanchi e privi della loro solita inquietante lucentezza, mentre il livido violaceo creava uno strano contrasto con il giallo delle sue iridi.
~ Perché prima sei scappato via?~ gli chiesi mollando la presa ma tenendo comunque la mano vicina al suo braccio.
~ Niente... è una storia lunga e non c'entra con...~
~ Con quel livido?~ lo anticipai.
Xavier distolse lo sguardo. In genere non lo faceva mai, ti fissava finché non eri tu ad arrenderti, e anche oltre. Più di una volta mi era capitato di dirgli quanto fosse fastidioso.
~ N-no è... è un'altra cosa...~
~ Allora perché sei scappato? Se non mi riguarda?~
~ ...Non volevo che mi chiedessi del livido.~ buttò lì.
~ Peccato, lo sto facendo adesso.~
~ Angy, per favore...~
Era così strano sentire una supplica uscire dalle labbra di Xavier.
~ No. Dimmelo, Xavier. È per la storia delle ali, vero?~ addolcii il tono. Avevo l'orribile impressione di star facendo qualcosa di atroce.
~ Shhht! Ma sei proprio scema! Non ti ho detto di non.parlarne.assolutamente?!~
Mortificata, tornai sull'argomento precedente.
~ Riguarda comunque quello, vero?~
~ Se... se te lo dico... tu starai zitta, vero?~ Alzò gli occhi da terra, quasi con timore.
~ Sì! Non lo dirò a nessuno, giuro!~
"Spero".
~ Promesso?~
~ Promesso. Dimmelo, Xavier.~
Il demone sospirò, gettò uno sguardo tutto intorno a noi, assicurandosi che nessuno ascoltasse.
~ C'è qualcuno... qualcuno che ha scoperto delle ali. Questa persona, non so proprio come, sa che vuoi togliertele...~ sussurrò.
~ E?~ lo imitati.
~ E crede che io voglia aiutarti a farlo. Non ne è felice.~ Si guardò ancora alle spalle.
~ Chi è questo qualcuno?~ attaccai. ~ Come fa a sapere tutto questo?~
~ Non lo so, l'ho detto.~
~ Xavier.~ lo ripresi. ~ Ti ho chiesto chi è.~
~ Questo no. Non posso.~
~ Lo conosco?~
~ Basta.~
~ È nel mio dormitorio?~
~ Smettila, An~
~ Ci ho mai parlato?~
~ ANGEL!~
Mi ammutolii.
Lui sospirò di nuovo, accarezzandosi la chioma bianca, poi si passò entrambe le mani sul viso contraendo le palpebre quando incappò sul livido.
~ Hai letto quei libri?~
~ Sì li ho iniziati.~
~ Ti stanno facendo riflettere?~
"Per niente".
Feci spallucce. ~ Per così dire.~
~ Spero davvero che tu capisca la loro importanza.~
~ Io invece spero che tu non ti prenda altre botte a causa mia.~
~ Non è stato a causa tua... È che...~
~ Questo fatidico qualcuno non vuole che mi tolga le ali né che tu mi aiuti a farlo. Mi dispiace, ma non influirà sulla mia decisione.~
~ Ne sono felice.~ sorrise. ~ Ora è il caso di andare a cena, no?~
Sembrava sollevato dal cessare della mia insistenza in merito al suo livido, ma forse era il momento di dargli tregua.
Incrociai il braccio con il suo e mi lasciai guidare da lui.
Finalmente uscimmo dalla serra, all'interno della quale l'aria si stava facendo davvero irrespirabile, e ci ritrovammo fuori dalla Sala Principale, dove buona parte degli studenti era già riunita a mangiare.
Entrammo insieme e lui si sedette vicino a me, nel posto che mi aveva tenuto Jane.
Cretino com'era non perse tempo con le ragazze.
~ E tu, bellezza, sei fidanzata?~ chiese a Jane cercando di mettere su un'espressione da seduttore.
~ Magari sì, magari no.~ ridacchiò lei con le lentiggini che si arrossavano. ~ Perché?~
~ Mah, sai... mi piace avere in testa una chiara mappa degli obbiettivi più...papabili, se mi capisci.~
Jane quasi sputò un pezzo di pollo. ~ Ma non mi dire...!~
~ Già, tesoro. E ti avverto che tu sei molto in alto nella lista delle priorità.~
Jane rise ancora e ancora, decisamente di gusto.
~ Lo terrò a mente.~ assicurò al demone.
Xavier le fece l'occhiolino. ~ Anch'io ti terrò a mente.~

Seppur con un livido in piena faccia non faceva di certo fatica a farsi piacere dalle ragazze.
Xavier era un soggetto decisamente particolare, più in positivo che in negativo, e senza dubbio era qualcuno che valeva la pena conoscere e di avere vicino.
Non potevo dire lo stesso di un altro demone. Con il quale, l'indomani, progettavo di affrontare un'interessante conversazione.

Mezz'essereWhere stories live. Discover now