CAPITOLO 39:

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Dopo due ore passate dentro quella biblioteca l'unica certezza che mi si era insinuata in testa era che Mailor sarebbe stato senza dubbio il miglior insegnante di questo mondo.
A confronto con lui nessun professore che avessi mai avuto, sia nella vecchia scuola che in quella nuova, sembrava all'altezza. Forse solo il professor Waily.
Appena avevo fatto il mio ingresso in quello stanzone immenso lui mi era venuto incontro, sorriso sul volto e braccia spalancate, salutandomi educatamente.
Prima di cominciare mi aveva fatto fare un bel giro della biblioteca, mostrandomi le diverse sezioni, poi, una volta accomodati, mi aveva riassunto velocemente gli argomenti che avremmo trattato durante quelle lezioni: la storia dei demoni, la teoria delle magie e il controllo dei poteri; la parte pratica, mi disse, me l'avrebbe insegnata Dristen.
Non ero molto felice di quella notizia e speravo di passare la maggior parte del tempo con Mailor.

Come prima lezione non era stata pesante, anzi, era sembrata più una tranquilla chiacchierata.
Mailor mi aveva raccontato diverse leggende sull'origine dei demoni, che andavano da teorie di tipo religioso a teorie scientifiche.
Per quanto strane, erano una più interessante dell'altra e mi avevano rapite dalla prima parola, così il tempo era volato come se fossi stata una bambina a cui raccontava una favola.

Senza considerare quello di cui avevamo parlato, lui era stato estremamente dolce e gentile con me, mantenendo lo stesso atteggiamento pacato che aveva avuto quando l'avevo conosciuto.
Era stato rilassante e piacevole avere una conversazione con lui, e, per quanto avessimo parlato di cose che continuavo a percepire come "strane", m'era parso di discutere del tempo.
In conclusione, erano state due ore leggere che si erano consumate in fretta, finché Xavier aveva bussato piano alla porta, chiedendo a Mailor se avevamo finito per poter pranzare insieme.

Mailor gli aveva sorriso, non mi era sembrato infastidito dall'interruzione, e si era alzato invitandomi a precederlo.
Mentre procedevamo al contrario lungo il corridoio oscuro che avevo percorso prima per raggiungere la biblioteca Xavier fischiettava allegro un motivetto.
Dopo qualche minuto di silenzio leggero si voltò e prese a camminare all'indietro; mi rivolse un sorrisetto e mi chiese: ~ Allora? Com'è stata la prima della terribile serie di lezioni che ti toccheranno?~
~ Oh bene. Tranquilla.~
"Se avessi qualcosa di brutto da dire di certo non lo farei davanti a Mailor" pensai con un brevissimo impeto di stizza.
Come poteva Xavier pensare che se non l'avevo trovata piacevole l'avrei detto ad alta voce? A volte mi sembrava così stupido...

~ Troppo gentile, Princip~
~ Si chiama Angy!!~ lo interruppe Xavier con un ghigno a stento trattenuto, imitando la mia sfuriata con Baeron della sera prima.
Mailor cacciò una potente risata che fece quasi tremare la terra sotto ai miei piedi, e mi rivolse un cenno della testa. ~ Chiedo scusa, Angy.~ disse, ~ Comunque penso che se continui così riuscirai a fargli accettare il tuo soprannome, ma ho paura che per il tuo nome intero non ci siano speranze.~
Capii che si riferiva a Baeron dal modo in cui il suo tono era cambiato.
Sembrava che fino a poco prima avessimo parlato di frivolezze e che solo ora ci fossimo addentrati in un argomento serio e importante.
~ Be' non è che mi interessi molto.~ dissi con un'alzata di spalle. ~ Insomma, cosa potrà mai farmi?~
~ Oh non si permetterà certo di farti del male,~ fece Mailor, ~ ma credimi, può essere davvero pesante.~
Ridacchiai. ~ Ti permette di parlare così di lui?~
Lui ammiccò verso di me. ~ Solo quando è abbastanza lontano da non sentirmi.~
Io e Xavier ridemmo terminando la nostra camminata di fronte alle doppie porte della sala da pranzo.

Se la sera prima vi ero entrata preoccupata e quella mattina assonnata, adesso varcavo quella soglia semplicemente affamata, ma tranquilla.
E fu proprio per questo che, trovandola piena di gente, mi impietrii prima di poter fare un solo passo.

La lunga tavolata era affollata di demoni, e il marchio sul mio collo aveva bruciato come se mi ci avessero premuto contro un ferro ardente, per un secondo, a causa della loro presenza. Fu anche questo a causarmi un piccolo shock, ma ancora di più ne fu responsabile il fatto che ognuno, lì dentro, aveva voltato la testa verso di noi appena le due porte si erano aperte; ovviamente conoscevano bene Xavier e Mailor, dunque i loro sguardi finirono subito su di me, la sconosciuta.

~ Su, cara, vai pure.~ mormorò Mailor al mio orecchio, sospingendomi gentilmente in avanti.
Invitata dal suo gesto mi incamminai incerta verso il fondo della sala; i nostri passi echeggiavano ritmicamente uno dopo l'altro e, poiché tutti avevano interrotto bruscamente le loro conversazioni al nostro ingresso, erano anche l'unico rumore che si udiva.
Scorsi Baeron a capotavola; intorno a lui c'era il vuoto assoluto.
Pensai che fossero tutti troppo timorosi di lui per sederglisi accanto, ma poi realizzai che i posti vuoti erano invece destinati a me, Xavier e Mailor.
Con più discrezione possibile feci accomodare prima i miei due accompagnatori, così infine occupai quello che era il mio posto, l'unico rimasto: alla sinistra di Baeron.
Lui mi rivolse un accenno di sorriso, ma poi si voltò verso Mailor, che sedeva tre posti più lontano, alla sua destra.
~ Allora?~ chiese.
~ Cosa ti aspetti? Sì è comportata bene.~ gli rispose Mailor con pacatezza.
~ Bene. Voglio che lavori intensamente e che...~
~ Ehm ehm...~ feci piano.
~ Che impari il prima poss...~
~ Ehm ehm...~
~ Vuoi dire qualcosa?~ sbottò girando finalmente la testa verso di me.
~ Sì.~ dissi cercando di essere il più sdolcinatamente gentile possibile. ~ Non puoi rivolgerti anche a me?~
Le sopracciglia di Baeron quasi gli sfiorarono l'attaccatura dei capelli. ~ Scusami?~
~ Oh, non scusarti,~ sorrisi, ~ non è niente di grave. Vorrei solo che visto che stai parlando di me non ti comportassi come se non fossi qui a quaranta centimetri di distanza.~
Lo sguardo basito nei suoi occhi era forse la cosa più esilarante che avessi mai visto, ma mi imposi di non abbandonare il sorriso da bambina innocente che avevo messo su solo per infastidirlo.
Alla mia sinistra, qualche posto più in là ben oltre Xavier, sentii una risata soffocata. Diverse risate soffocate in realtà.
Quando Baeron aveva cominciato a parlare con Mailor le conversazioni che prima si erano interrotte erano state riprese dagli altri demoni, ma a toni molto più bassi, dunque le mie parole erano sfuggite a pochi, con mia immensa soddisfazione.

~ Hai forse un particolare bisogno di attenzione?~ fece Baeron tentando di imitare il mio finto tono gentile.
Potevo sentire Xavier irrigidirsi ogni secondo di più al mio fianco.
Non capivo come potesse avere tutta quella paura di lui.
~ Di attenzione no, ma di rispetto sì.~ sorrisi. ~ Ma prego, continua pure. Cos'è che vuoi che faccia?~
~ Non lo ripeterò più. Non tirare troppo la corda.~ scandì abbassando la voce, e stava per riprendere a parlare quando un rumore improvviso mozzò le sue parole prima che potessero uscirgli dalla bocca.
Capii subito che qualcuno era appena entrato nella sala, ma la mia posizione mi impediva di vedere di chi si trattasse.

~ Ah! Elija! Finalmente!~
Fu solo quando Baeron salutò il nuovo arrivato che anch'io, esattamente come Xavier, mi irrigidii improvvisamente sulla sedia con uno scatto quasi felino.
Abbassai lo sguardo sul piatto fumante davanti a me che fino a poco prima non avevo assolutamente considerato, e feci di tutto per non alzare gli occhi sulla persona che aveva appena preso posto esattamente davanti a me, e che rispondeva con gentilezza ai saluti che gli venivano rivolti dagli altri demoni.



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