CAPITOLO 28:

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"No no no no!!" pensai disperata.
"Non adesso ti prego!!"
Stavamo percorrendo il corridoio che portava all'ufficio della Dyulig, con Jane che mi sosteneva da una parte e Agnes dall'altra.
~ Sei sicura che si tratti di quello?~ chiesi a fatica alla ragazza.
Solo pronunciare la parola《ali》mi era difficile in quel momento.

~ A te che altro sembra?~

Sentivo un forte calore in tutto il corpo, come se la mia temperatura fosse aumentata esponenzialmente; la testa mi girava in un modo impressionante e la schiena mi dava l'impressione che si squarciasse ad ogni passo che facevo, provocandomi dolori talmente forti che anche respirare era dura.

~ Tranquilla Angy, ci siamo quasi.~ mi disse Agnes, ma le sue parole non colpirono affatto la mia mente.
Continuavo a disperarmi sul fatto che stesse accadendo troppo presto e che non avevo avuto per niente il tempo di riflettere attentamente su quello che sarebbe stato meglio fare con le ali.
Se anche avessi deciso di toglierle, era troppo tardi. E a quel punto desideravo solo che il dolore finisse, in un modo o nell'altro.

Sentivo di avere delle gocce sul viso, ma non sapevo se erano di sudore freddo o semplicemente lacrime.
Anche la vista, adesso, sembrava andare e venire, ma per un secondo mi era parso di scorgere una porta davanti a noi.

Jane e Agnes parlavano, probabilmente con me, anche se non sentivo altro che piccoli sussurri concitati, ma poi udii qualcos'altro: colpi sul legno.

Tutto era diventato un miscuglio indefinito. Non capivo più se i suoni esistevano davvero o se li stavo immaginando, le immagini erano storpiate, strane e i colori confusi.
La testa mi stava scoppiando, potevo sentire la pressione dei miei pensieri preoccupati sulle tempie, e più tutto ciò andava avanti più mi sentivo svenire.
Dopo... un mese? Una settimana? Feci dei passi, chissà quanti e chissà in quale direzione, ma sentivo dell'aria sulla faccia e dovetti sforzarmi per ricordare di essere al chiuso.
Una voce di donna si fece strada nelle mie orecchie chiamandomi con forza, e per un istante riconobbi la professoressa.
Disse qualcosa che di nuovo non capii ma mi accorsi che avevamo ripreso a camminare, quasi a correre.
~ Attenta ai gradini Angy.~
Jane? L'aveva detto lei?
Stavamo scendendo una scala, me ne accorsi subito, e pregai che fosse corta ovunque conducesse.

Quando gli scalini terminarono mi resi conto di quanto freddo facesse là sotto, talmente tanto da gelarmi le ossa.
Almeno, le ossa che ancora sentivo, visto che gran parte del mio corpo era come anestetizzata. Esclusa la schiena, ovvio, quella continuava a farmi un male cane.

~ Eccoci Angy.~

Mi sforzai di aprire gli occhi, e quando la vista si schiarì potei vedere che eravamo finite in una gigantesca grotta dal soffitto altissimo, al centro della quale si trovava una specie di tempio in stile greco, molto piccolo e semplice.
La grotta, però, invece di essere tetra e scura era illuminata quasi a giorno grazie ad un'infinità di cristalli che spuntavano dalla roccia e che riflettevano la luce, ma ce n'erano così tanti che la fonte di quella luce non capivo proprio da dove provenisse.
Adesso la mia mente si era calmata, riuscivo a pensare più tranquillamente anche se il dolore continuava a farmi credere che sarei crollata da un momento all'altro.
Sotto consiglio della Dyulig, Agnes e Jane mi presero un braccio a testa e mi accompagnarono in avanti, verso quel tempio, o qualunque cosa fosse.
A passi incerti mi lasciai condurre da loro, ma giusto quando mancavano pochi metri all'ingresso puntai i piedi bloccandomi lì dov'ero.
~ Angy...?~
~ Che stai facendo?! Devi entrare!~ mi urlò Agnes.

Ma non c'era verso di smuovermi. Le gambe erano così rigide da sembrare travi di cemento piantate per terra, e qualcosa, nella mia mente, continuava a sconsigliarmi di spostarle.
Un'improvvisa paura mi aveva assalita e la mente non aveva più alcun potere sul corpo.
Come quando stai per tuffarti da un posto estremamente alto e, per quanto tu lo voglia, non riesci a costringerti a farlo, così io non riuscivo a muovere le mie gambe.

Mezz'essereWhere stories live. Discover now