2. Styles

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Quando alla prima ora il  professore Berrymore consegnò i compiti di francese, Harry vide l'enorme disastro che aveva fatto. Una grandissima "F" scritta in rosso era segnata in alto a destra nel suo foglio di verifica.

Come avrebbe fatto a recuperare? Odiava quella materia ed odiava il suo professore.

Si mise le mani fra i capelli, ed al suono della campanella corse fuori dall'aula. Una volta fuori, sbadato come non mai, inciampò ritrovandosi in ginocchio davanti a niente di meno che Louis Tomlinson.

Perfetto, pensò.

Il ragazzo dagli occhi azzurri lo squadrava dall'alto con aria di superiorità.

Forse perse la cognizione del tempo mentre lo guardava, perché sentì il più grande parlare in modo maleducato, e con un tono a dir poco irritato. Ancora una volta, il riccio, si chiese come potesse provare dei sentimenti proprio per lui, fra così tante persone.

Si ricordò ben presto le parole del suo migliore amico: Perché ti piace? Non vi siete mai parlati e come se non bastasse è uno stronzo patentato.

Ma Harry non aveva una risposta a quella domanda.

«Vuoi stare lì tutto il giorno? Mi stai bloccando il passaggio.»

Il cuore di Harry perse un battito quando sentì quella voce tagliente che tanto adorava, poi udì gli amici del liscio ridacchiare e si alzò subito da terra con fare piuttosto goffo raccogliendo il quaderno che aveva lasciato cadere dalle sue braccia.

«Scusa, io non volevo-» il ragazzo balbettò. Quasi non riusciva a credere di star parlando con la sua cotta. Si schiaffeggiò mentalmente per aver ciò che aveva appena detto. Non poteva uscirsene fuori con qualcosa di meno... patetico? Ma la verità era che non sapeva neanche dove avesse trovato il coraggio di aprire bocca.

Il ragazzo dagli occhi blu, ridacchiò più che divertito prima che qualcuno lo interrompesse. Era Zayn: «Avete sentito? Il re degli sfigati gli ha parlato.»

Louis Si girò verso il riccio, lo guardò in modo freddo e poi mormorò. «Chi ti ha dato il permesso di parlarmi?»

Il ragazzo dagli occhi azzurri scosse la testa in disapprovazione e superò Harry dandogli una spallata che lo fece barcollare. Fu quasi sul punto di cascare di nuovo.

Una volta arrivato a casa Harry sentì il bisogno di parlare con il ragazzo dei suoi sogni civilmente, per sollevarsi il morale.

Pensava che a Jeremy non avrebbe mai risposto male ed aveva ragione.

Dopotutto lui odiava Harry, non Jeremy.

Jeremy(?): Ciao Louis.

Louis: Hey Jeremy!

Il riccio sorrise vedendo la risposta quasi immediata da parte del ragazzo amato. In un certo modo si stava sentendo importante per lui.

Jeremy(?): Come è andata oggi a scuola?

Louis: Una merda.

Il ragazzo si rabbuiò leggendo quelle parole e si preoccupò anche. Che fosse successo qualcosa a Louis? Una cosa era certa: lo avrebbe coperto al più presto.

Jeremy(?): E perché?

Louis: C'è un ragazzo che ha una cotta per me da tanto tempo... Me lo ritrovo ovunque. Sta diventando fastidioso.

Jeremy(?): Dimmi come si chiama, magari lo conosco :D

Louis: Troppo sfigato.

Jeremy(?): Mettimi alla prova, Louis. Ho tante qualità nascoste.

Louis: Mh... Coraggioso il ragazzo.

Louis: Harry Styles.

Il ragazzo dagli occhi verdi si ritenne più che offeso da ciò che Louis aveva detto in precedenza sul suo conto, anche se, ad essere sinceri, era abituato alle offese da parte del liscio.

Lo aveva sentito, qualche volta nei corridoio, mormorare ai suoi amici ogni qual volta lui gli passava accanto. I suoi amici ridevano sempre a qualsiasi cosa gli sussurrasse.

Jeremy(?): Sì, penso di conoscerlo... Abbiamo una lezione in comune, se non sbaglio.

Jeremy(?): Ma in che senso te lo ritrovi ovunque?

Louis: Mi viene dietro dalle medie. Cerca ogni scusa per parlarmi. Oggi mi è anche caduto addosso. L'ha fatto volutamente, non era una coincidenza.

Jeremy(?): Beh magari non voleva davvero cadere ed è solamente inciampato. No?

Louis: Fidati, lo conosco da troppo tempo, l'ha fatto volutamente.

Harry strinse il telefono fra le mani prima di lanciarlo sul letto, più che frustrato. Voleva lasciar andare tutta la rabbia che aveva in corpo. Alla crepa che si era formata sullo schermo avrebbe pensato dopo.

«Non mi conosci affatto!» Urlò a squarciagola prima di ringraziare mentalmente Dio, che tutta la sua famiglia fosse fuori casa. «Non ci hai mai neanche provato, brutto stronzo!» continuò ed era davvero disperato.

Il ragazzo si sedette per terra, con le ginocchia al petto e la schiena contro la porta.

Iniziò a piangere silenziosamente mentre si chiedeva cosa avesse di sbagliato per non piacere a Louis, e per disgustarlo così tanto.

Ecco il secondo capitolo, non pensavo di aggiornare così velocemente, ma mi piace scrivere questa storia ed ho molta ispirazione.

Se vi piace ci chiedo gentilmente di votare e commentare, grazie⭐️

Tessa💖

Fake » l.s.Where stories live. Discover now