50. Drunk in love

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Harry finì di sistemare la camicia bianca a Xander e lo guardò sorridendo ampiamente. Come se fosse la cosa più bella che avesse mai visto al mondo perché di fatto lo era. Ma subito dopo Louis. «Sei bellissimo amore.»

Il ragazzo dai capelli neri arrossì guardando il riccio e si sporse per baciarlo a stampo su quelle adorabili labbra rosee che da sempre lo avevano attirato. «Ma mai quanto il mio bellissimo fidanzato.»

Harry si mise la sua camicia bianca e sorrise ampiamente guardandosi allo specchio. Prese un profondo respiro. Si sentiva una persona nuova. Rinata, da quando stava con Xander. Il tenero ragazzo si era infiltrato nel suo cuore rendendolo felice e soprattutto distraendolo dalla questione Louis.

Ed era proprio questo che la prima volta che aveva parlato con il ragazzo lo aveva colpito. Lui lo aveva distratto. Lo aveva fatto sorridere.

Il ragazzo dagli occhi dolci si avvicinò al fidanzato abbottonandogli ma camicia mentre canticchiava dolcemente una melodia che gli ricordava molto Harry; A thousand years.

«Harry ma... Tu un giorno vorrai sposarmi?» chiese timidamente il più grande mentre allacciava la cravatta del suo amato. Non aveva il coraggio di guardarlo negli occhi perché credeva che la sua risposta sarebbe stata negativa.

«Penso di sì, Xan.» mormorò timidamente il più piccolo. Si mise sulle punte e baciò dolcemente labbra di Xander, facendolo sorridere più di quanto già non stesse facendo.

«Vado un attimo in bagno...» mormorò timidamente il riccio prima di uscire dalla stanzetta privata del ristorante che Anne, insieme a Juliet aveva scelto per celebrare il matrimonio.

Perché si, nel frattempo Harry e la sua nuova famiglia, dopo mesi di lotte erano riusciti ad ottenere la custodia della bambina ed aspiravano ad adottarla il prima possibile.

Entrò in bagno e si lavò le mani sorridendo ampiamente. Non fece caso all'altra persona che era entrata nell'enorme bagno. Non finché quest'ultima non bloccò la porta.

Il ragazzo guardò l'altro con occhi spalancati. «Ma cosa fa? Apra subito!»

Il ragazzo più basso di lui scoppiò in una risata cristallina prima di parlare con la sua voce acuta. La sua voce che lui stesso odiava ma che faceva sentire Harry in paradiso. «Adesso mi dai pure del lei?»

Louis si girò. Aveva gli occhi tutti rosso e lucidi ed era chiaramente ubriaco. Si avvicinò dove si trovava Harry e si sedette su uno dei lavandini. «Sai, non pensavo ti saresti consolato con tanta facilità, vi ho visti, cosa pensavi?» rise amaramente mentre scuoteva la testa.

«I-Io... Fammi uscire di qui Louis.» mormorò Harry leggermente spaventato, Louis si morse il labbro inferiore e scosse la testa prima di accendersi una sigaretta che teneva in tasca e portarla alle labbra.

Harry tossicchiò più volte. «S-Sai che odio il fumo...»

Il liscio fece uscire il fumo dalle sue labbra e ridacchiò amaramente. «Giusto Harry. O forse dovrei dire Jeremy. Non so, quale preferisci?»

Il più piccolo sbiancò e provò ad arretrare ma il più basso fu più veloce. Lo afferrò per il colletto e schiuse le labbra facendo uscire tutto il fumo e facendolo andare addosso al riccio.

Erano a pochi centimetri l'uno dall'altro. Il ragazzo dagli occhi verdi deglutì. Louis scoppiò di nuovo a ridere e lo allontanò con una spinta. «Pensavi eh? Non ti bacerò. Mi fai schifo Harry.»

A quell'accusa prese coraggio, ed ignorando le lacrime che gli stavano inondando gli occhi e la voce tremolante si difese. «Ah io ti faccio schifo? L'unico che fa schifo qui sei tu! Mi hai scopato e poi te ne sai andato lasciando una lettera! Una fottuta lettera!» sbottò Harry incazzato.

Fake » l.s.Where stories live. Discover now