Prologo

32.7K 1.2K 339
                                    

Avviso: da questo libro in poi utilizzerò queste virgolette « » per i dialoghi! Buona lettura :)

A scanso di equivoci: Questo è il SECONDO volume della saga. Il primo è sempre presente sul mio profilo con il titolo: The mirror of the soul.

•Inizio Dicembre dell'anno prima

Era una mattina come tante, in una modesta casa sperduta nel Nevada. L'inverno sembrava già essere iniziato e, a causa delle continue nevicate, pareva di vivere in alta montagna, immersi nell'aria fresca ed a stretto contatto con la fauna selvatica.

Nella calda abitazione, sebbene fossero da poco passate le sei del mattino, v'era già un gran trambusto. Era il tipico via vai di una normale famiglia: l'uomo di casa era appena sceso nella cucina spartana e si accingeva ad accendere la radio; la fedele moglie ed altrettanto affettuosa madre, invece, era intenta a salire silenziosamente le scale, per accertarsi che il suo amato figlio stesse ancora dormendo.

Aprì di poco la porta e sorrise rincuorata quando scorse la sagoma magra, avvolta dalle pesanti coperte, di suo figlio. La sua camera era come al solito in perfetto ordine e dal piano di sotto si poteva annusare il profumo di pancake appena tolti dalla padella.

Tutto sembrava scorrere normalmente, ma la mesta verità era che nulla, in realtà, era normale quel giorno. A partire da chi giaceva dormiente fino a pochi secondi prima sotto le lenzuola e si era appena svegliato.

Il ragazzo si alzò a sedere con uno scatto e rimase ad osservare le ombre proiettate sulla porta dai primi raggi solari. Era profondamente turbato ed anche vagamente scocciato. Lui poteva fare quello che voleva, quando voleva. La vita delle altre persone valeva quanto una briciola di pane o un penny. Nessuno poteva dirgli cosa fare, nemmeno chi gli voleva bene.

Scoppiò a ridere e si divertì a deformare le ombre, dando loro l'aspetto di quella ragazza che aveva incontrato un anno prima. Era un peccato che non fosse riuscito a tormentarla nei sogni anche quella notte, ma avrebbe presto rimediato.

Cominciò a scavare nei suoi ricordi e si ritrovò a fissare quei preziosi occhi viola ametista ancora una volta. Passò poi a posare lo sguardo sulle sue guance rigate dalle lacrime e sulle mani affusolate, spalancate per proteggersi. Poteva già sentire il suono delle sue urla ed il sapore di quella pelle umida, ma spalancò le palpebre sbigottito, quando si rese conto di star solo ammirando quell'ammasso di oscurità che ubbidiva come un cane ai suoi ordini.

«Tesoro, quante volte ti ho detto di non mangiare come un cavernicolo?» La voce della dolce signora riecheggiò per tutta la casa, sovrastando il baccano della radio.

A quel punto Xavier ricordò il motivo per cui era tornato a casa dall'Accademia e si rabbuiò ulteriormente. Scese dal letto e si prese la testa tra le mani, respirando rumorosamente.

«Quegli stupidi umani...» sibilò, passando le dita tra i sottili capelli biondo scuro. «È colpa loro, tutta colpa loro. La felicità è solo lo specchio dell'ignoranza e per tramutarla in oblio...» Strinse le mani in due pugni, conficcandosi le unghie nella carne. «...basta solo spaccare quell'insulso vetro in mille pezzi.»

Nella più completa oscurità rise, mentre le ombre assorbivano la realtà, corrodendo i muri. Afferrò il suo orologio da polso e se lo allacciò alla bell'e meglio. Uscì dalla camera e le sue labbra si incurvarono ancora di più, al ricordo della morte del fratello. Percepiva ancora la fantastica sensazione di essere ricoperto interamente dal suo sangue. Osservò con un ghigno inquietante lo scalino su cui quell'insulsa creatura aveva sbattuto la testa e si sentì a proprio agio, nel muoversi tra il male. Avvertì la pelle d'oca formarsi sulle sue braccia, le stesse che avevano trascinato il consanguineo giù dalle scale, mentre rigurgitava la sua linfa vitale. Il sangue era la china con cui lui scriveva il finale violento ed amaro delle sue vittime.

Arrivato nei pressi della cucina, inspirò a fondo il profumo pungente del caffè e di torta appena sfornata e si ripromise di chiedere a sua madre la ricetta della sua famosa crostata di mirtilli. Spalancò la porta e fissò compiaciuto i due genitori dialogare tranquillamente seduti al tavolo.

«Xavier, sei mattiniero oggi, eh?» Il padre chiuse di scatto il giornale e poi osservò dubbioso il viso del figlio. «Che hai fatto agli occhi? Oggi sembrano più scuri del solito.»

«Oh niente padre. Piuttosto, la cottura della crostata ai mirtilli è lenta o veloce?» chiese, avanzando di un passo e scrutando le guance paffute della madre.

«Be' caro, di solito per diventare bella croccante e saporita ci vuole un'ora, perché?» rispose, sorseggiando il caffè e sorridendo spensierata.

«Un'ora...» mormorò, mentre ripensava alla litigata del giorno prima con il suo migliore amico. «Non ho tutto questo tempo.»

Le espressioni allegre ed un po' assonnate dei due cinquantenni ebbero giusto il tempo di mutare in smorfie di terrore. Una tempesta di ombre si abbatté sulla modesta cucina, distruggendo la credenza e facendo esplodere il forno. I corpi dei due umani furono consumati in un paio di secondi, imprimendo sul muro retrostante le loro ultime posizioni.

Dei brandelli di stoffa svolazzavano nell'aria, appesantita dal fumo scuro. Il ragazzo se ne stava lì, ad osservare raggiante la sua creazione. Passò un dito sulla superficie, intinta di sangue, del tavolo e si dilettò nell'osservare le goccioline cadere e spiaccicarsi sul pavimento lercio. Posò lo sguardo sull'orologio ed annuì soddisfatto.

«Sessantasei secondi, questo sì che è un buon tempo» mormorò, mentre si dirigeva nel salone. «E adesso, è tempo che le ombre siano liberate e che l'inferno divaghi, dappertutto.»

E così fu.

spazioautrice •

Ehi! Eccomi qui con un nuovo stravagante libro, che si apre con un ricordo del nostro antagonista!

Ringrazio me, me stessa, me medesima e la mia intelligenza per aver pubblicare esattamente sei giorni dopo la fine del primo libro... E beh, un piccolo applauso va a layla199X , che sembra apprezzare particolarmente il macabro, inquietante e sanguinario Ecs.

Ed ora... Siete pronti a scoprire quale sia lo specchio delle ombre?

Ps: ho creato un profilo Spotify a tema Saga degli Specchi, qui troverete tante playlist dedicate a personaggi o eventi🥂

Ps: ho creato un profilo Spotify a tema Saga degli Specchi, qui troverete tante playlist dedicate a personaggi o eventi🥂

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Il nome del profilo è Sophel Mirror.

Su Instagram, dove posto vari contenuti, mi trovate come sof_ellen!

Ciaociao
Sofi🌸

The Mirror of ShadowsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora