3. Disastri

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Una settimana ormai è passata e i professori incominciano a darci pagine da studiare. Mi trovo bene con il loro metodo e, soprattutto, riesco a capire perfettamente ciò che spiegano.

È una settimana che pranzo da sola, in cui l'unica compagnia di solito è Pandora insieme a suo cugino e Camila l'antipatica.

La campanella è appena suonata ed io, come mio solito da sette giorni ormai, vado verso il mio armadietto. Una mano m'impedisce di aprirlo e mi volto verso la persona. Una Pandora seria mi guarda accigliata, mentre io mi giro verso Julian che alza le mani.

"Cooosa succede?"

"Tu, adesso, verrai con noi in mensa perché è praticamente impensabile il fatto che tu stia sempre sola. Siamo amiche, dovremmo farci compagnia a vicenda,  perché sinceramente mi sto stancando a stare sempre con questo umano. Tra poco divento come lui e non è magnifica la cosa" la voce esasperata della mora mi fa sorridere perché è buffissima quando fa così.

"Ehi! Sono qui"

"Taci, plebeo! -si gira velocemente verso di lui per poi tornare a guardare me- Allora verrai?"

Farò figuracce a più non posso lì. Vorrei dirle di no, ma la sua espressione mi fa cambiare idea.

"Aspetta.. noi siamo.. amiche?" Può sembrare una domanda strana ma non so come si costruisce un rapporto d'amicizia.

"Certo! Non assillo persone a caso"

"Okay, verrò" rispondo con un sospiro e mi salta addosso, abbracciandomi, essendo riuscita finalmente a convincermi. Lancia un urletto che fa girare qualche persona ed io chiudo gli occhi, imbarazzata.

Ci incamminiamo insieme verso la mensa, in sacrosanto silenzio, che viene interrotto dalla voce di Pandora.

"Perché prima mi hai chiesto se siamo amiche?"

"Non ho mai avuto degli amici. Tutto questo per me è nuovo" ammetto sussurrandolo ma mi sentono lo stesso.

L'espressione stupita di Pandora mi fa sentire terribilmente stupida.

Arriviamo al tavolo in silenzio dopo la mia confessione e Camila salta addosso a Julian.

"Attenta, così lo ammazzi" un ragazzo prende in giro la bionda mentre lei abbraccia sorridente il moro.

"Mi farebbe un favore, basta che poi se ne va con lui" il sorriso falso che Pandora rivolge a Camila mi fa ridacchiare ed il ragazzo si volta verso di me.

"Ehi splendore, -abbasso lo sguardo a quel complimento- siamo nello stesso corso d'arte, non so se mi riconosci" i miei occhi saettano verso di lui e cerco di ricordarmelo, ma con scarsi risultati.

"Uhm no.. scusa" gratto il retro del mio collo per l'imbarazzo. Non sono abituata a vedere tanti visi nuovi.

"Io sono Colton, il fratello di Camila" mi porge la mano ed io la guardo accigliata per poi afferrarla con la mia, riluttante.

"Hannah" rispondo semplicemente, guardandomi attorno. Non avrei mai immaginato che una mensa fosse così. Alcuni ragazzi parlano,  ridono o si lanciano palline di carta, altri studiano, altri mangiano. Mi sento un'intrusa qui dentro.

"Non mangi?" Mi domanda Pandora mentre addenta un pezzo di pizza.

Scuoto la testa, continuando a giocare tranquillamente con il laccetto del mio zaino.

"Visto che non stai facendo nulla, puoi andarmi a prendere una bottiglietta d'acqua?" La mia testa scatta verso l'alto, mentre vedo Camila pulirsi la bocca col tovagliolo.

Amica della sfortunaWhere stories live. Discover now