6. Piacere di conoscerti

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Dopo quella serata io e Pandora siamo diventate molto più unite. Sono molto felice di aver incontrato una persona del genere, mi fa ridere molto ed è una ragazza di cui ci si può fidare.

Con Julian il rapporto è più sciolto. Davanti a lui provo dell'imbarazzo ma piano piano svanisce.

Ho sviluppato una bella amicizia con Colton che non credevo di poter avere. Si è rivelato diverso dalla sorella, che continua a mandarmi frecciatine, e mi fa divertire un sacco.

Alvin non l'ho più rivisto ma ho trovato un modo per contattarlo e fargli le mie scuse per averlo lasciato solo in mezzo alla sala.

I miei genitori non li ho più visti: mamma ha iniziato ad uscire con le sue nuove amiche mentre papà è indaffarato. Io, sinceramente, sto più tempo fuori che dentro, visto che Pandora si è ripromessa di farmi divertire al meglio e di mostrarmi cosa mi sono persa in questi anni.

Preparo la borsa per andare in ospedale. Ho deciso di passare il tempo stando con persone che non hanno qualcuno o che hanno bisogno di essere aiutate. Ho passato anni della mia vita rimanendo rinchiusa, ora che ho la possibilità di vedere ciò che voglio e chi voglio, non mi farò scappare quest'occasione.

Ho scoperto che mi piace aiutare il prossimo, bambini e anziani che siano. Mi piace andare al centro anziani e sentire più volte la stessa storia da una persona che non ricorda di avermela già raccontatata o l'abbraccio di un bambino quando ti vede. Sono le piccole cose, i piccoli gesti che ci caratterizzano.

Nessuno sa di questa cosa, non perché me ne vergogni, semplicemente perché la gente reputa stupida una cosa del genere, quindi evito di sentirmi dire "Perché perdi tempo così?"

Apro la porta ritrovandomi a pochi centimetri da Julian. Una mano in alto chiusa a pugno, che riabbassa subito, e i suoi occhi verdi a poca distanza da me.

"Ehi, cosa ci fai qui?"

"Sono venuto a prendere il libro di psicologia di Pandora, l'ha lasciato qui l'altra volta" mi giro per rientrare in camera e posare la borsa per cercare il libro. Pandora ha la febbre ed è da due giorni che non viene a scuola.

"Dove stavi andando?" La sua domanda mi coglie alla sprovvista e non so se dirgli la verità o una bugia.

"Stavo andando a comprare qualche libro, sai, me ne mancano alcuni" cerco sulla scrivania ma niente. Mi sposto verso lo zaino.

"Quali?" So che ha lo sguardo accigliato in questo momento, cercando di studiare la situazione e mi sento parecchio in imbarazzo.

"L'Otello e Peter Pan" dico i primi due che mi vengono in mente.

"Hai già una copia dell'Otello" giusto..

"Mi piace avere più edizioni del mio libro preferito" ritrovo ciò che stavo cercando, finito nella mia libreria per sbaglio.

"Ecco il lib-" quando mi volto, vado a sbattere contro Julian.

"Non c'è bisogno che menti se non vuoi dire qualcosa, il tuo libro preferito è Il Grande Gatsby e grazie per la ricerca" il mio respiro torna normale, una volta che si è allontanato, avviandosi verso la porta.

"Aspetta, posso accompagnarti io" lo raggiungo, proponendogli la mia idea. Lo vedo trattenere un sorriso mentre usciamo dalla stanza.

***

È sera ormai. I bambini mi hanno stancata ma è stato bellissimo vedere i loro sorrisi. Sono davanti casa di Pandora e Julian ed ho appena suonato al campanello. Attendo, guardandomi attorno, non essendo mai venuta qui. La porta si apre e mi ritrovo davanti una signora con gli stessi tratti della mia amica.

Amica della sfortunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora