17. Fiducia

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Sento qualcosa toccare i miei capelli, come se li stessero accarezzando. Mi fa molto male la testa e la sento martellare. Ho i brividi e non riesco ad aprire gli occhi con facilità.

Compio il gesto lentamente, rendendomi conto di essere nella mia stanza ed abbasso lo sguardo. Ho ancora il costume di Wonder Woman addosso e le gambe intrecciate ad un altro paio. Mi giro completamente, poggiando la schiena sul materasso e noto gli occhi verdi di Julian scrutarmi. Accarezza piano i miei capelli e trovo quest'azione molto rilassante.

"Ben svegliata" mi sorride ed io non riesco neanche a parlare. Ho freddo e la testa mi fa molto male.

"Ehi" cerco di dire ma la voce mi esce roca. Cerco di schiarirla e mi ritrovo a starnutire per due volte consecutive "Da quanto tempo sei sveglio?" mormoro, rendendomi conto che sono le nove e mezza di mattina.

"Non da molto, non preoccuparti. È un problema se ho ordinato la colazione?" provo ad alzarmi, appoggiando la schiena alla testiera, e mi ritrovo a toccarmi i capelli.

"Non é un problema" rispondo, alzandomi completamente dal letto. "Ricordi qualcosa di ieri sera? Perché io ho un vuoto incredibile" il ragazzo davanti a me ridacchia, sistemando il vassoio portato dal cameriere sul tavolino nella piccola cucina.

"Diciamo che é una storia esilarante" mi ritrovo a domandarmi cosa devo aver fatto, perché a quanto pare do sempre il meglio di me da ubriaca. "Ti ho trovata sdraiata sul giardino della scuola e ti ho riaccompagnata qui, ma era un po' difficile perché volevi ballare in mezzo alla strada. Poi una volta arrivati nell'atrio, ti sei praticamente buttata in piscina ed abbiamo fatto un piccolo bagnetto. Infine.. ti sei addormentata su uno dei lettini e ti ho accompagnata qui" racconta, elencando i miei piccoli disastri. "Poi farfugliavi qualcosa sul fatto che Alvin avesse tentato di baciarti o una cosa simile" mi metto le mani sulla faccia, incredula di ciò che faccio quando non sono cosciente. Non ho il coraggio a chiedere se ci sia altro, ma sicuramente me l'avrebbe già detto.

"È seriamente imbarazzante" mormoro, iniziando a mangiare il cornetto e a bere il milkshake alla fragola.

"Va bene ciò che ti ho preso? Comunque non preoccuparti. Come credo di averti già detto, é divertente vederti ubriaca" dice, sorseggiando il suo caffé.

"Va benissimo. Non so come tu faccia a sapere che mi piace il milkshake alla fragola" domando indirettamente, finendo il cornetto, totalmente affamata. Mangio due biscotti con le gocce di cioccolato e mi sento come se non mangiassi da anni.

"Diciamo che mi piace osservare i tuoi dettagli" arrossisco, ma cerco di non farlo notare. Sposto i capelli dal mio viso e termino la mia colazione.

Mi sento fin troppo accaldata e molto stanca, incapace di fare qualsiasi cosa. Starnutisco tre volte di seguito e mi soffio il naso col tovagliolo pulito.

"Sei sicura di stare bene? Sei molto pallida" nota Julian, alzandosi e venendo subito al mio fianco.

"Sto bene, non preoccuparti. Mi vado a sistemare e.. tu sei vuoi puoi rimanere" dico, chiudendomi in bagno, dopo aver preso il mio pigiama. Ho intenzione di passare tutta la domenica a letto, perché mi sento parecchio stanca e affaticata.

Mi lavo velocemente sia il corpo che i capelli, togliendo qualsiasi traccia di cloro e trucco colato. Ritorno nella mia stanza, notando l'assenza di Julian e infilandomi nel mio letto. Non ho mai avuto così freddo in vita mia.

Accendo il computer, intenzionata a voler vedere serie tv per tutto il giorno e riprendendo dalla settima stagione di Pretty Little Liars, che ovviamente ha continuato a mettere episodi che io non ho potuto vedere per la scuola.

Amica della sfortunaWhere stories live. Discover now