27. Le vere spiegazioni

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Non avrei mai immaginato che la mia felicità sarebbe finita in un secondo.

Poche parole. Una confessione.

Era qualcosa che durava da molto tempo, non avevano il coraggio di dirmi la verità. Avevano fatto capire che io fossi fragile, che mi sarei rotta dopo aver sentito ciò che in realtà avevano architettato.

Non sapevano, o forse non avevano capito, che dopo anni passati da sola, con solo un massimo di cinque persone che riuscivo a vedere, con la sfortuna e i disastri come amici, avrei potuto sopportare questa cosa, se me l'avessero detto prima. Ma sono dovuti passare più di sei mesi, io mi dovevo innamorare, dovevo riporre la mia fiducia in loro, per sapere come stavano le cose.

Cosa ho mai fatto loro per portarli a fare un accordo del genere? Perché Pandora si é sempre mostrata mia amica, facendo l'antipatica con Camila, quando in realtà entrambe conoscevano qualcosa che io non sapevo? Perché Julian si é sforzato a passare del tempo con me, quando stava con una bella ragazza come Camila? E dovevo sapere che Colton non si sarebbe mai messo completamente contro sua sorella.

Sono stata stupida e loro troppo bravi a nascondere tutto.

Le persone possono essere false quando vogliono. Possono usare parole importanti per farti cedere, per farti ricredere, per farti innamorare o affezionare.

Quando mi risveglio, guardo l'orologio, volendo sapere quanto tempo ho dormito all'incirca. Un mal di testa lancinante mi colpisce e mi porto le mani alle tempie. Accendo il telefono, trovando messaggi e chiamate da coloro che hanno tradito la mia fiducia. L'ora indica le 11 e mi stranisco della cosa. È lo stesso orario del mio ritorno a casa, non posso aver dormito un minuto o due. Guardo con attenzione la schermata, notando la data.

3 marzo 2017

Ho praticamente dormito un giorno intero? Mi stiracchio, passandomi poi una mano tra i capelli. Abbasso lo sguardo sul mio corpo e noto di essere sul mio letto. La cosa che però cattura la mia attenzione, é un ciuffetto castano oltre la mia spalla. Mi acciglio, scendendo dal letto ed andando in bagno, posizionandomi davanti allo specchio.

Quasi non urlo, quando vedo il mio riflesso.

Le mie iridi non sono più diverse, ma sono di un marrone chiaro, mentre i miei capelli sono castani. Mi strofino gli occhi, incredula di ciò che sto vedendo.

La mia nuova immagine continua a rimanere riflessa, mentre mi avvicino e passo una mano tra i ciuffi che cascano accanto al mio viso. Sorrido felice, quasi cominciando a ridere, con gli occhi lucidi per l'incredulità e la sorpresa.

Con uno scatto, apro la porta della mia stanza ed esco, correndo per tutto l'Hotel per arrivare all'ufficio di mio padre. Sento la voce di entrambi i miei genitori all'interno, così spalanco la porta.

"Mamma! Papà!" alzano la testa, mostrandomi la loro attenzione. Mia madre stringe gli occhi in due fessure per vedermi meglio, accorgendosi poi dei miei capelli.

"Hannah, ma cosa.."

"Non lo so. Ma è successo. Mi sono svegliata ed ero già così. Non ho fatto nulla" mia madre si avvicina, mentre mio padre si alza dalla sedia della sua scrivania.

"Non potevamo tingerli. E i tuoi occhi.." la voce di mia madre fa capire quanto sia sovrappensiero. I suoi occhi diventano lucidi, mentre mi abbraccia forte ed io comincio a singhiozzare.

"Sono normale" abbraccio anche mio padre che mi guarda ancora stupito.

"La maledizione si è spezzata"

Non dovrò più vivere con la costante paura di fare qualcosa di sbagliato, delle conseguenze delle mie azioni, di provare a programmare tutto per anticipare la sfortuna. Non sarò più quella strana con gli occhi diversi e i capelli verde vomito.

Amica della sfortunaWhere stories live. Discover now