11. Come sfruttare un hotel

677 47 23
                                    

"Mia madre ha revocato la punizione" annuncia Pandora, una volta essere entrata nella mia camera.

"Come cavolo hai fatto?" Le domando, sedendomi accanto a lei sul mio letto.

"All'inizio non le ho parlato per niente, poi le ho spiegato tutto" dice, alzando leggermente le spalle e sdraiandosi sul mio letto.

"Tutto?" Chiedo, accigliandomi. Possibile che sua madre si sia fatta convincere? Non voglio che Pandora stia in punizione, anzi, solo che stamattina la madre sembrava molto arrabbiata.

"Sì, sai, l'appuntamento con Jack e le 'discussioni' avute con lui. Si è concentrata più su di lui che sul fatto che ho organizzato una festa. E tu, piccola casinista, cosa mi racconti? Tra te e Alvin? E vorrei anche sapere cosa succede tra te e mio cugino" È difficile sfuggire al suo sguardo curioso e pettegolo, ma, ovviamente, le racconto tutto. Della serata trascorsa con Alvin,  di ciò che ci siamo detti io e suo cugino e di come questa mattina mi sia ritrovata nella sua stanza.

"Insomma, non è successo niente di straordinario. L'unica cosa è che non mi piace questa leggera rivalità tra Alvin e Julian. Sono entrambi miei amici e mi piacerebbe che andassero d'accordo"

"'Non è successo niente di straordinario' questa è la tua definizione di completa rivalità per te tra due ragazzi. Pagherei per vedere la loro sfida. Si vede che io e Julian siamo della stessa famiglia. E, poi, amici un corno, prevedo nel tuo futuro che ti metterai con uno dei due"

"Eri impegnata a bere, farti desiderare da Jack e a trascinarmi a ballare su un tavolo con te" le faccio notare, alzandomi ed andandomi a sedere fuori, vedendo il sole tramontare.

È stata una giornata strana. Tra il risveglio, la punizione di Pandora, la chiacchierata con Julian, il pranzo e le cose che mi sta dicendo la mia amica, mi fa pensare che la mia vita stia diventando, d'un tratto, abbastanza frenetica.

Non avrei mai immaginato di uscire con un ragazzo, trovare un'amica di cui potermi fidare, di sentirmi in soggezione davanti a degli occhi verdi.

"Sembri perplessa, cosa succede?" Mi riscuoto dai miei pensieri e guardo Pandora seduta accanto a me.

"Niente, solo che mi sono accorta che all'improvviso, tutto è diventato veloce, inaspettato. Mai mi sarei immaginata una cosa del genere. Sono felice di aver trovato un'amica come te, che mi ha accettata, nonostante i miei orribili capelli, i miei occhi diversi e la mia sfortuna. Te ne sono grata" le sorrido, ringraziandola per avermi fatta sentire accettata.

"È la prima volta che ho un'amica come te. Nonostante i capelli o gli occhi, sei una bellissima ragazza, che cerca sempre di aiutare tutti. Sei stata chiusa dentro per troppi anni, è ora di vivere la vita" mi sorride a sua volta e guarda il tramonto davanti a noi, esattamente come faccio io, consapevoli che sappiamo già queste cose, solo che le abbiamo confermate ad alta voce.

"Ho un'idea: perché non rimani a dormire qui e passiamo il pomeriggio al centro benessere e in palestra? Poi mangiamo e guardiamo qualche film?" Lei è già in piedi,  prendendomi il braccio e trascinandomi verso la porta, mentre io scuoto la testa e sorrido. Immagino sia un sì. Manda velocemente un messaggio a sua madre e ritorna a guardare davanti a sé.

"Un giorno anch'io vivrò in un hotel. Avere a tua disposizione centro benessere e palestra, per non parlare della piscina" si ferma di scatto "Dobbiamo prendere dei costumi e cambiarci" torniamo dentro, per poi entrare nella mia cabina armadio e prendere ciò che ci serve. Fortuna che Pandora ha la mia stessa taglia, quindi le presto un costume color corallo con varie fantasie di altri colori, mentre io un costume dello stesso tipo solo che è blu.

Ci vestiamo sportive, lei con un pantalone della tuta ed una maglia corta sopra l'ombelico, mentre io con una canotta e i leggins. Scendiamo, prendendo l'ascensore,  e ritrovandoci nella hall, dove saluto Jacques ed incontro mio padre.

Amica della sfortunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora