15. Halloween

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Il tanto atteso giorno di Halloween è arrivato e, sicuramente, Pandora è al settimo cielo, dato che non la smetteva di dire che non vedeva l'ora.

Quando arrivo a scuola, la trovo addobbata con pipistrelli, ragnatele, festoni con la stampa di zucche ecc. Si vede che ci tengono a questa festa e che si danno un gran da fare. Tutti ormai ne parlano da settimane ed è strano pensare che ormai sia arrivato.

"Ho sentito dire che la festa di Halloween sostituirà l'Homecoming" Julian arriva alla mia destra ed io mi volto verso di lui. Non abbiamo parlato molto in questi due giorni, soprattutto non è stato toccato l'argomento 'ci stavamo quasi-baciando'.

"Dato che non c'é stato. Che cosa stupida. Spero che non ci sarà nessun re o reginetta, sennò chi la vuole sentire Camila" Pandora conclude la frase del cugino, sbuffando sonoramente. Mi ritrovo a ridere, pensando a quanto le stia antipatica, e mi giro subito per guardarla. Ha i capelli legati in una coda alta ed é sempre bella, mentre io sembro uno zombie tra l'abbigliamento, la faccia e la crocchia.

Starnutisco, dirigendomi verso il mio armadietto.

"Ciao ragazzi" rispondo alle loro riflessioni. "È carino ciò che hanno fatto qui dentro" poso alcuni libri dentro l'armadietto, per poi tenere in mano solo il libro d'inglese.

"Finalmente é Halloween! Non vedo l'ora sia stasera" annuisco felice insieme alla mia amica, che non vede l'ora di sfoggiare il suo costume da Catwoman, aggiungendo che é una vera bomba. Mi mordo il labbro, cercando di ricordare cosa le dovevo chiedere.

"Hai invitato Jack?" il mio sguardo si sofferma per qualche secondo su Julian, che mi sta osservando, per poi distogliere lo sguardo e posarlo su Pandora.

"A dir la verità, si é autoinvitato. Ha detto che é curioso di vedere il mio costume perché non gliel'ho voluto dire" sorrido, pensando che io ho fatto la stessa cosa con Julian e, a quanto pare, sembra che lui abbia avuto lo stesso pensiero, perché si volta verso di me.

"Sverrà una volta aver visto come ti sta bene il tuo costume" dico a Pandora, non essendo della stessa idea per quanto riguarda il mio costume. L'ho riprovato a casa e, per quanto sia carino l'effetto del corpetto molto stretto, non mi convince perché mi sento come spoglia.

"Inviterai Alvin? Sicuramente Jack lo costringerà a venire" riflette tra sé ad alta voce e noto lo sguardo del ragazzo dagli occhi verdi cambiare. È come se stesse fulminando Pandora sulla sua riflessione.

"Sì, credo che lo inviterò" le parole mi escono di getto, prima che io stessa possa fermarle. La mia amica passa un attimo lo sguardo verso Julian, osservandolo accigliata.

"Hai qualche problema? No, perché nessuno ti dice di ascoltare" alzo gli occhi al cielo, sorridendo, alle parole della mora. Continua, voltandosi verso di me "Tu dici a me che Jack sverrà, ma vogliamo parlare di te? Quel costume ti evidenzia delle tette ed un fisico da urlo" vorrei sbattere la testa contro l'armadietto perché Pandora non ha filtri e dice ciò che pensa. E non è normale che dica certe cose davanti al cugino.

"Pand, smettila" le intimo, sentendo il suono della campanella. M'incammino verso la classe di letteratura inglese, ricordando che oggi avrebbe portato i test fatti la settimana scorsa.

Arrivo in classe, sedendomi vicino Daisy, una ragazza dai capelli viola molto simpatica. Guardare i suoi capelli mi fa sentire meno strana ma subito ricordo che lei li ha tinti per scelta, io sono nata con questo colore.

La professoressa entra in classe, appoggiando la borsa sulla cattedra, dopo aver dato il buongiorno a tutti. Inizia a consegnarci i compiti e noto subito il voto scritto con la penna rossa. Mi volto verso Pandora e la vedo ballare sul posto, per poi notarmi e mostrare il suo foglio.

Amica della sfortunaOnde histórias criam vida. Descubra agora