5. Scontri

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Il venerdì è arrivato e sono costretta ad andare al ricevimento dei miei genitori.

Alla fine, Pandora e Julian hanno deciso di venire. Mia madre ha scelto per me due vestiti che sono entrambi belli, ma non mi convincono. Ecco il motivo per cui sono ancora in pigiama, pronta a dire a mia madre che non scenderò. In realtà, non sono pronta a farmi vedere da altre persone, per me è già molto difficile a scuola, figuriamoci davanti a gente che critica le persone della loro classe sociale.

Mi passo le mani tra i capelli già scompigliati, alzandomi dal letto. Apro la porta ma mi ritrovo Pandora davanti che mi riporta nella mia stessa stanza.

"Cosa stai facendo? Perché non ti sei ancora vestita?" Mi osserva da sopra fino a sotto ed io abbasso lo sguardo sulle mie calze, lasciando i miei capelli cascarmi sul viso.

"Stavo andando da mia madre per dirle che non andrò al ricevimento. Non ce la faccio.  Sono un disastro" i grandi occhi azzurri della mia amica mi guardano in silenzio ed io noto dietro di lei suo cugino fare lo stesso con me.

Pandora mi prende per le braccia e mi fa sedere sul mio letto.

"Hannah, ascolta: tu non hai mai visto il mondo intorno a te e adesso che ne hai l'occasione,  coglila. So che hai paura di combinare casini ma dagli errori s'impara sempre. Quindi adesso sistemati, fammi una treccia e facciamo vedere a tutti la bellissima ragazza che sei" annuisco e lei mi abbraccia "Se avrai dei problemi, potremmo sempre tornare qui o andare da qualche altra parte" propone alla fine dell'abbraccio sorridendomi.

Mi alzo dal letto e la faccio sedere sulla mia sedia della scrivania,  per farle la treccia che mi ha chiesto.

"È stressante portarsi dietro una persona che non parla mai" sbuffa la ragazza mentre inizio a pettinarle i capelli.

"Sei tu quella troppo chiacchierona" risponde Julian facendomi ridacchiare. Si alza, andando verso la mia libreria prendendo il libro di mitologia, pieno di miti e leggende.

"Sono sicura che Pandora sia come uno scrigno da aprire e scoprire. Infatti, nella mitologia, Pandora era la migliore guerriera. Era valorosa ed Ermes le diede il dono della curiosità. Zeus decise di affidarle uno scrigno che conteneva tutti i mali del mondo: vecchiaia, ira, dolore, pazzia e molti altri. Prima gli uomini erano immortali, esattamente come gli dei, ma la curiosità la spinse ad aprire lo scrigno, facendo uscire così tutto ciò che conteneva. Lo scrigno venne richiuso prima che anche la speranza uscisse. Il mondo iniziò a diventare inospitale così Pandora riaprì il vaso e fece uscire la speranza. Da quel momento in poi, il mondo tornò ad essere quello di prima" le racconto questo mito mentre le creo tra i capelli la treccia che ho pensato. Questo è uno dei miei miti preferiti, anche se associa alla donna il motivo per il quale la vita dell'uomo è dolorosa.

"Quindi,  praticamente, sono associata ad una stupida che ha aperto uno scrigno rendendo il mondo infelice? Wow" il suo tono sarcastico mi fa sorridere mentre continuo ad intrecciare la fine della treccia.

"Pandora era una valorosa guerriera, così tanto, che Zeus le donò il vaso che era pericoloso. Fu Ermes a darle il dono della curiosità" le sottolineo, mettendo un elastico nero alla fine della treccia, guardandola soddisfatta. "Ecco fatto" la mia amica si volta verso lo specchio e fa un gridolino di approvazione.

"Okay, adesso dobbiamo sceglierti il vestito, ne ho intravisti due appesi" si dirige verso la mia cabina armadio, ma si ferma girandosi verso il cugino. "Tu vai via, qui abbiamo bisogno di spazio e non di persone inutili come te" il ragazzo alza gli occhi al cielo, andando verso la porta.

"Ci vediamo nella hall, va bene?" Annuisco velocemente, per poi essere letteralmente trascinata verso la cabina armadio. Pandora osserva i due abiti, chiedendomi poi di provarli entrambi.

Amica della sfortunaWhere stories live. Discover now