25. Il primo San Valentino

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Il San Valentino é la festa degli innamorati, secondo la tradizione.

A quanto pare, in realtà, San Valentino é diventato la festa delle coppie. Gli innamorati non si fanno più avanti per manifestare il loro amore anche tramite una semplice lettera.

Io e Julian non abbiamo parlato di questa giornata, quindi, per noi, é un giorno normale. Pandora, invece, ha semplicemente espresso il suo disgusto verso questa festa nonostante ora stia con Jack. Credo che, in realtà, sia solo arrabbiata con lui perché non ha accennato a nessun proposito di stare insieme. Colton ha voluto lasciare un fiore con un biglietto sotto il banco della ragazza che gli piace. Non commento il suo nervosismo, che ha portato l'irritazione di Pandora dicendogli apertamente di 'cacciare fuori le palle'. Come la mia amica abbia scoperto della cotta di Colton non si sa, ma lo ha semplicemente guardato durante la pausa il giorno prima e ha affermato 'hai una cotta per una ragazza'.

Camila non sapeva nulla a quanto pare, ma ha cercato di dare consigli al fratello prima di essere interrotta dalla mia amica che le ha detto 'non capisci niente, non sai come tenerti un ragazzo. Quindi, per piacere, tappati le orecchie, ficcati quella pera in bocca e fai silenzio'. Sospetto abbia il ciclo.

Non ho ancora visto nessuno dei miei amici e la campanella é ormai suonata. Chiudo il mio armadietto, sospirando, per poi dirigermi verso la classe di fisica, sperando di trovare Pandora che, per miracolo, ha deciso di arrivare presto a lezione, invece di evitarla.

Il braccio però mi viene strattonato, facendomi finire dietro una fila di armadietti. Ho le palpebre serrate, che non mi ero accorta di aver chiuso. Le mani della persona davanti a me sono sui miei fianchi, sento il suo viso vicino al mio ed apro gli occhi. La prima cosa che vedo é un ciuffo di capelli scuri, poi due smeraldi verdi.

"Buon San Valentino" mormora, abbassandosi sulle mie labbra e baciandole. Le sue mani sono sulla mia vita, mentre le mie braccia vanno dietro al suo collo.

"Buongiorno" rispondo quando ci stacchiamo, leccandomi le labbra per poi sorridere.

"Sei praticamente riconoscibile tra tutti gli studenti di questa scuola" mi scosta un ciuffetto, portandolo dietro il mio orecchio. Guarda i miei capelli, per poi togliere la matita che li teneva legati.

"No dai, oggi sono più brutti del solito" cerco di sistemarli, sapendo che non c'é molto da fare. Il colore non é dei migliori -verde acido che quasi acceca- e non so come, sono diventati una massa informe che non ne vuole sapere di rimanere sistemata.

"Per me sei lo stesso bellissima" prende una pausa, guardandosi attorno, forse per non essere scoperti. La campanella é ormai suonata da un pezzo e non possiamo entrare in classe senza permesso "Che ne dici se ti rapisco per un'ora? Questa scuola può far a meno della sua alunna modello per sessanta minuti" ridacchio, annuendo subito dopo. Mi prende la mano, tirandomi verso di lui e cominciando a correre.

I nostri passi rimbombano per il corridoio, così come le nostre risate, quando il bidello ci rimprovera, intimandoci di tornare in classe. Usciamo fuori, girando attorno all'edificio, per ritrovarci dietro il cortile, con alcuni alberi disseminati qua e là. Ci nascondiamo dietro uno di essi, con me appoggiata con la schiena al tronco.

"Beh, devo ammettere che questa cosa é da depennare dalla lista delle 'cose mai fatte nella mia vita'" mormoro, guardandolo attentamente negli occhi, quando lui mi regala un sorriso e si abbassa per baciarmi. "Sono felice di aver fatto la maggior parte di quelle cose con te" mi sento un po' in imbarazzo a dire queste parole, ma lui sembra non accorgersene.

"Ho intenzione di farti passare il miglior San Valentino della tua vita" mi sussurra, nonostante intorno a noi non ci sia nessuno.

"Credevo che non avremmo fatto niente" dico senza accorgermene e lui sembra diventare improvvisamente serio, facendo sparire il sorriso.

Amica della sfortunaWhere stories live. Discover now