Capitolo 28.

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"Oh, you loved me cause I'm fragile,
when I thought that I was strong.
But you touch me for a little while,
and all my fragile strength is gone!"
Gravity-Sara Bareilles.

Grazie a  D_Jocelyn per avermi suggerito questa bellissima canzone,

hai ragione: parla di Alex.🌸

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«Ed è finita.» sospirai, adagiandomi contro il fianco di Jared.

Lui mi cinse la vita con un braccio e mi strinse a sé, piegandosi per posare le sue labbra su i miei capelli. «Li rivedremo presto.» commentò lui risoluto.

Mi limitai ad annuire, continuando a sentire quel profondo senso di malinconia dentro lo stomaco. Era una sensazione strana, mai provata prima. Era incredibile, ma in soli due giorni mi ero affezionata a quelle due ragazze e ne sentivo già la mancanza. Vicky era quella con cui avevo legato di più, non mi ero mai aperta con nessuno così come avevo fatto con lei quella mattina, mi sarei impegnata per mantenere quell'amicizia e per farla sbocciare. Non avevo intenzione di perderla, non dopo averla trovata.

«Io vado, ho da fare.» annunciò Hunter, strappandomi dai miei pensieri malinconici. «Ci vediamo.»

Bravo, va' via. Non mi andava di discutere con lui in quel momento, ci avrei pensato il giorno dopo.

«Domani.» ribattei, fulminandolo con lo sguardo. «Passo da te domani mattina.»

Il mio migliore amico mi studiò con aria interrogativa, ma non chiese spiegazioni. Ci salutò e si allontanò, uscendo dall'aeroporto. Restammo in quattro.

«Penso che dovremmo andare anche noi.» considerò Shawn, circondando le spalle di Jo con un braccio.

«Io ho fame.» si lamentò Jo, imbronciando le labbra.

Non è possibile.

«Hai mangiato un gelato meno di due ore fa.» replicai, roteando gli occhi verso il soffitto.

«Nessuno ti ha mai parlato della digestione, Alexandra?» domandò sarcasticamente. «Ho digerito, il mio stomaco è vuoto e devo riempirlo con dell'altro cibo.»

In risposta alla sua domanda, il mio stomaco brontolò rumorosamente. Il verso fu così forte, che riuscirono a sentirlo tutt'e tre. Jared rise, nascondendo il viso contro il mio collo e solleticandomi la pelle con il suo respiro caldo. Shawn arrossì in imbarazzo, per me. Le labbra della sua ragazza si incurvarono in un sorriso a dir poco inquietante.

Somiglia a Joker, non trovi? Per una volta, ero d'accordo con Gollum.

«Ah-ah. Visto che sei affamata anche tu?» mi accusò l'altra, puntandomi contro il dito.

Cos'è che aveva detto Vicky sulla vita quella mattina? pensai, fissando la mia amica. Ah sì, che è ingiusta.

«Il mio gelato è finito a terra, Jo.» le ricordai incrociando le braccia al petto, mentre quell'idiota del mio ragazzo continuava a ridere. «E tu smettila!» aggiunsi, allontanandolo con una spinta. «Non ti ho ancora perdonato, e non lo farò fino a quando non mi avrai preparato la cena.»

Jared, che si era piegato in due per le risate, si tirò su e scosse la testa afferrandomi per la vita ed attirandomi nuovamente contro di sé.

«Non l'ho dimenticato» sussurrò, sfiorandomi il naso con il suo. «Ma non penso di poter guidare per più di un'ora con il rumore del tuo stomaco che si lamenta in sottofondo. Quindi, per questa volta, mi limiterò ad offrirti la cena.»

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