Capitolo 6

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I'M ALIVE! 💝

Duuunque.

Non ho pubblicato niente per quasi due settimane, ma non me ne sono nemmeno rimasta con le mani in mano.

Sono stata in vacanza al mare [e qui c'è la parentesi del disagio, con tanto del raffreddore che mi sono presa e della gente strana che ho visto] e ho colto l'ispirazione per iniziare a scrivere una storia che avevo in mente da mesi.

Ho bruciato una torta.

Oops.

Mia madre mi ha gridato contro naturalmente.

E io le ho gridato di rimando, da persona brava e gentile che sono.

Anywaaaay sto recuperando piano piano la valanga di aggiornamenti che ho perso e ho iniziato a leggere Shadowhunters 🙈

La notizia più bella e attesa di tutte è naturalmente il fatto che ho sbloccato non uno, non due, ma ben TRE nuovi trofei Snapchat! Sensazionale!

I love you all and BUONA LETTURA ❤❤❤❤

__________

Quando arrivai nell'ufficio di mio padre lunedì mattina, c'era anche Gabe.

Notai con soddisfazione che il mio autocontrollo aveva fatto progressi.

- Buongiorno, signori. - salutai, con un sorriso perfettamente cordiale.

- Jess, tesoro. Hai già conosciuto Gabe? Questo ragazzo sta dando la svolta di cui avevamo bisogno all'azienda e sono fiero di Anthony per averlo assunto. - disse fieramente mio padre.

- Lei esagera, Roger. - intervenne Gabe, con un sorriso lusingato.

- Per niente! L'ultima idea che hai avuto è fenomenale. Un bel viso conquista sempre i clienti e mia figlia è bellissima, non trovi?

- Non l'avrei suggerita se così non fosse. - Gabe mi fece l'occhiolino.

- Possiamo iniziare a discutere i dettagli? - domandai, a disagio per il complimento implicito di Gabe.

Il mio autocontrollo doveva continuare a fare progressi, non regressi.

Mio padre si sistemò meglio sulla poltrona di pelle dietro la scrivania.

- Così in fretta? Prendiamocela con comodo, Jess, sono solo le nove del mattino.

- Sono una che si dà da fare. - mi difesi.

Gabe trattenne una risatina.

Che avevo detto?

Mi sedetti con grazia sulla sedia accanto alla sua, di fronte a mio padre, e apprezzai l'ordine e la pulizia dominanti nell'ufficio. Gli scaffali addossati alla parete erano chiusi per metà e nella parte visibile dei ripiani gli archivi e i registri erano ordinati per colore.

Una pianta a larghe foglie verdi abbelliva l'ambiente dall'angolo a sinistra dietro la scrivania e alcuni quadri appesi qua e là completavano l'effetto.

Sulla scrivania di legno chiaro c'era un portatile aperto, con una pila di fogli accanto.

Pensai a quanti anni della sua vita mio padre avesse passato a lavorare. Sicuramente più di trenta.

I suoi capelli non davano ancora segni di calvizie, nonostante avessero iniziato a sfumare verso il grigio, aveva poche rughe sul viso, maggiormente d'espressione sulla fronte, e la pelle non era ancora così vecchia. Non quanto quella di alcuni suoi coetanei, in ogni caso.

Into You (Cameron Dallas)Where stories live. Discover now