Capitolo 20

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I chicchi d'uva che stavo mangiando producevano un suono, mentre i miei denti rompevano la buccia, simile a quello del tappo del rossetto che trova l'incastro giusto.

Gabe mi guardava trattenendo un sorriso.

Ero una persona particolare, e allora?

Non ci vedevo nulla di male. Era normalissimo, come vedere il culone della Kardashian nei programmi di gossip in televisione e sulle guide su come rifarsi il didietro in modo scandaloso.

Il fatto che io non avessi ancora ricevuto alcuna risposta al messaggio che avevo mandato ad Anthony due ore prima mi irritava più di quando il mascara lasciava grumi sulle ciglia.

- Ora, Jess, è il momento di parlare di cose serie. - disse improvvisamente l'uomo dal corpo divino di fronte a me.

Ero combattuta su chi avesse il fisico migliore fra lui e il mio fidanzato. Lo stesso che non mi considerava da due ore. Per ripicca decisi mentalmente di preferire Gabe.

- Del tipo? - domandai, un po' confusa.

- Innanzitutto mi piacerebbe chiarire il significato di quello che facciamo. Che cosa ne pensi tu, che cosa ne penso io, se siamo d'accordo... No?

Sul fatto che fosse tremendamente sexy quando cercava solo di apparire serio eravamo d'accordo io e tutti i miei ormoni. Su quello non c'era dubbio. Se avessi chiesto anche alla mia borsa, probabilmente sarebbe stata d'accordo anche lei.

Mi domandai distrattamente se quella mosca immobile sul vetro della finestra non si fosse incantata a guardarlo.

- Mi sembra ragionevole. - concordai.

Ci fu un momento di silenzio, nel quale entrambi stavamo evidentemente aspettando che l'altro iniziasse.

Non era facile parlare di sentimenti.

Non era facile chiarire con se stessi, accettare le proprie emozioni ed esporle agli altri.

Mi stavo scorticando la pelle del braccio a forza di grattare per il nervoso.

- Ricordi quando ti ho detto che sono tornato per riprendere quello che avevo lasciato indietro? - decise di iniziare così.

E chi ero io per fermarlo?

Annuii.

- Penso che avrai capito a cosa mi riferissi. O meglio, a chi. - mi lanciò un'occhiata eloquente.

- Me... - mormorai, con voce più sottile e velata della cipria sul viso. Senza guardare il movimento delle mie labbra sarebbe stato difficile capire anche solo quella piccola parolina.

Attesi che mi spiegasse anche la parte del "grande stile" che non avevo ben capito.

- Si dice che gli uomini maturino veramente sui ventisette anni circa. Nonostante io non li abbia ancora, mi considero comunque più maturo di quattro anni fa, quando presi la decisione di andare via senza di te. Pensavo che ti avrei dimenticata presto, che mia cugina Caroline avrebbe potuto aiutarmi nell'intento presentandomi qualche sua amica. E lo fece, ma non servì a molto. Ricordavo sempre i tuoi occhi grandi, le tue labbra soffici e il tuo corpo minuto. Ricordavo la sensazione dei tuoi capelli setosi che scivolavano sulle mie spalle, sul mio corpo. Ogni ricordo era una vibrazione nelle vene, che risaliva fino in superficie e mi provocava la pelle d'oca.

Lo guardai, ammutolita. Era come trovare il correttore perfetto per te, colui che avresti sposato per come perfezionava la tua pelle nei minimi dettagli.

- Non puoi capire quanto fosse difficile per me focalizzarmi sui volti delle altre ragazze quando ti vedevo apparire ovunque, una continua illusione del mio subconscio. - confessò.

E che cosa avrei potuto dire io dopo un discorso così?

Pregai affinché la mia mente elaborasse qualcosa di degno.

- How do you know I'm breathing when I'm holding my breath?
Why don't we face the danger just for the night and forget? - canticchiai.

Non avevo niente di più intelligente da dire.

Alzai lentamente gli occhi su di lui.

I versi mi erano usciti lentamente e a voce bassa, sorprendentemente melodiosa.

- Come continua? - domandò lui, spiazzandomi.

Pensavo che mi avrebbe riso in faccia o che mi fissasse deluso.

Ma io avevo paura di continuare.

Inspirai.

- Remind me why we're taking a break, it's obviously insane
'Cause we both know what we want...

Non trovavo la forza di continuare.

Ma quella canzone la conosceva anche lui.

- So why don't we fall in love? Baby let's fall in love.

E le mie guance andarono in fiamme.

Intendeva davvero quello che aveva detto o voleva semplicemente completare la strofa della canzone?

La parte più stupida di me sperava che fosse la seconda opzione, ma la parte intelligente e decisamente più affidabile mi diceva che dovevo tenere gli occhi ben aperti.

Che cosa aspettavo a credere che fosse tornato per riconquistarmi?

E quanto ero stupida da uno a ciabatta da fare sesso con lui e non avere intenzioni serie?

Stavo cercando di rimediare alle cazzate che avevo fatto prima per recuperare il rapporto con Anthony. Quanti mascara secchi avevo in testa per portarmi a New York, da sola con lui, in una camera d'hotel e lasciarmi completamente andare?

Non volevo neanche pensare alle risposte.

- Jess, io penso di provare per te qualcosa di più che la semplice cottarella che credevo. Parlare d'amore è abbastanza azzardato, ma non sono disposto a prendere questa cosa tra di noi alla leggera, non di nuovo.

Non mi ero mai sentita così ebete come quella sera quando lo guardai negli occhi.

Voleva una risposta da me, ma era come cercare un pennello a setole naturali in un negozio dei cinesi.

- Jess?

- Mmh.

- Mi piacerebbe sapere che cosa ne pensi tu.

- Io? - domandai, come una stupida.

Avrei dovuto essere più sveglia e capire che quella frazione di secondo che stavo perdendo non mi avrebbe aiutata.

- Sì. Insomma, non hai praticamente detto nulla.

Nulla.

Il nulla. Era quello che avevo sentito quando mi aveva piantata in asso. Mi ero sentita così vuota, così priva di valore... Come se la mia presenza, la mia persona, le mie parole non avessero avuto valore.

'Cause everytime I'm with you I go into a zone
And I remember all the places you wanna go
Take me all the way

___________

AIN'T NOBODY GONNA TOUCH IT!

Oggi pomeriggio pensavo a tutti questi paragoni strani che mi vengono in mente e pensavo "mah tra qualche capitolo saranno esauriti" e invece ne vengono fuori sempre altri. Ammettetelo che il mascara con i grumi fa rabbia a tutte 😂

E con questo aggiornamento serale vi saluto, un bacio❤

P.S. Ho pubblicato una storia breve intitolata Una Settimana Da Sballo, che parla della vacanza che alcune ragazze decidono di fare in Croazia. E niente, passate se vi va 😘

Into You (Cameron Dallas)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora