Capitolo 33

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Quando arrivai a casa di Sarah, erano le tre e dieci minuti.

Non ero sorpresa, avevo dovuto ritoccare un angolo della bocca dove il Twig era sbavato e ci avevo messo dei minuti.

Non ero sorpresa, avevo dovuto ritoccare un angolo della bocca dove il Twig era sbavato e ci avevo messo dei minuti

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Le mie labbra dovevano essere perfette, non c'era discussione.

Sarah mi accolse sulla porta di casa con un paio di normalissimi jeans blu dozzinali e un'anonimo maglioncino verde con scollo a V.

- Prendo il cappotto. - mi informò.

Gli stivali beige erano di una tonalità poco più chiara rispetto al cappotto che era andata a prendere, lungo e stretto in vita.

Che tristezza.

Io ero contenta dei miei jeans con strappi stilizzati quanto lo ero degli stivaletti bordeaux scuro abbinati allo spolverino di qualche tono più scuro.

Cercai di sorvolare la mancanza di stile nella donna che avevo a fianco e le chiesi come stesse andando la gravidanza.

- Insomma... Ogni tanto mi sale la nausea, ma dopo un po' passa. In generale è sopportabile. Se miliardi di donne ce l'hanno fatta, perché non dovrei farcela anch'io?

- Sì... Ho sentito che Gabe è rimasto sconvolto dalla notizia. - "e tu mi hai mentito" volevo aggiungere.

- Oh, ehm... Gabe voleva... Voleva sapere che cosa ne pensassi tu. In realtà il bambino è di George, come ti avevo detto.

Ah, quella ridicola ero io. D'accordo.

- Che idiota. - commentai.

- Sì, gli avevo detto che non era un buon piano, perché tu ed Anthony state insieme da tanto tempo, ma lui voleva tentare lo stesso. Sembra che voglia... Non so... Farti la corte, in un certo senso.

Alla buon'ora, Sarah.

Pensavo che fosse un po' più sveglia, ma per me era meglio così. Non era necessario che tutti fossero in grado di capire.

- Hai più sentito George?

- Uhm... No. - rispose tristemente.

La guardai negli occhi.

- Non puoi nascondergli un figlio. È un conto che vi siate lasciati come coppia, ma un bambino ha bisogno di due genitori e prima di crescerlo da sola devi dargli una scelta. Sarebbe sicuramente più facile se fosse disposto ad aiutarti, in quanto suo padre. In caso non volesse, poi, potremo dargli dello stronzo all'infinito.

La sua esitazione mi faceva pensare che forse non mi stava dicendo tutta la verità.

E quella sensazione, oltre a darmi sui nervi, iniziava a farmi venire la nausea.

Mi sentivo sempre di più come se fossi al centro di un grosso scherzo architettato per bene, con le telecamere invisibili e tutti bravi attori.

Era terribilmente angosciante.

Non riuscivo a sentirmi in pace con me stessa, mi sentivo costantemente in allarme.

Lì per lì le avrei scosso le spalle e urlato che ne avevo abbastanza, ma dovevo mantenere la calma. Civiltà e rispetto prima di tutto.

- Cosa vorresti regalare alla madre di Anthony? - mi chiese Sarah.

Non ero sicura che Anthony sarebbe stato d'accordo, ma avevo intenzione di comprare uno di quei set di gioielli costosi esposti in vetrina con collana, orecchini e anello abbinati.

Naturalmente ne avrei scelto uno che non mi piaceva: se mi fosse piaciuto, avrei rimpianto di non averlo tenuto per me.

- Pensavo a qualcosa in gioielleria... - dissi, con tono dubbioso.

Sarah era stata invitata due anni fa, quando la conoscevo da poco tempo, al compleanno di Antoinette, perciò sapeva che genere di donna fosse.

La sua mancata eleganza nel complesso, pero', aveva convinto l'aristocratica Antoinette a non includerla più nella lista degli invitati. Non che mi dispiacesse molto... Mi ero resa conto che stonava leggermente in una sala piena di abiti da migliaia di dollari e acconciature che valevano più del suo stipendio.

In quel momento meno che mai mi sarebbe dispiaciuto per lei. Mi aveva tenuta in ansia per settimane con quella maledetta faccenda del bambino.

Entrammo in una gioielleria che aveva le vetrine tempestate di pietre luccicanti e la massiccia porta di legno dal sapore rustico con il pomello d'ottone.

Lungo le pareti color legno c'erano file di gioielli, di qualunque tipo, e al centro due banconi con il vetro sopra in modo che si vedesse l'esposizione.

Il bancone della cassa, in fondo, era decorato con ghirigori e foglie stilizzate sul legno antico.

- Buongiorno. - salutai il gioielliere.

- Salve. - disse Sarah.

Il gioielliere era un signore sicuramente oltre la cinquantina, con i capelli grigio chiaro e i baffi, nonché i classici occhiali rotondi con la montatura dorata.

Alzò lo sguardo e ci salutò con un sorriso, abbandonando il bancone per venirci incontro.

- Hai bisogno di qualcosa in particolare? - mi domandò.

- Devo fare un regalo alla madre del mio fidanzato e pensavo ad una collana... Che cosa può mostrarmi?

L'uomo ci condusse alle ultime esposizioni a sinistra, vicino al bancone della cassa, e disse che potevo guardare e scegliere quello che mi piaceva. 

Vidi una collana d'oro bianco con una pietra azzurra a forma di goccia e gli orecchini pendenti simili, una collana tutta intrecciata con pietruzze color ambra e un anello con la pietra a palla da discoteca, una collana con il cuore di smeraldo e una collana con il ciondolo a forma di occhiello dentro il quale c'era l'ametista.

La collana color ambra mi sembrava decente. Decisi che avrei preso quella, insieme all'anello che personalmente non avrei mai avuto il coraggio di indossare.

Senza curarmi molto del prezzo, dissi al gioielliere di incartare e tirai fuori la carta di credito che attingeva dal conto di Anthony.

Salutai con un sorriso e trascinai via Sarah che stava guardando le fedi.

Un po' mi dispiacque per lei. Una madre single è vicina al matrimonio quanto lo è un reggiseno alle scarpe.

Stavamo tornando alla mia auto, quando dal locale più a destra opposto alla gioielleria vidi una scena alquanto strana.

Le voci giungevano a noi, ma non si capiva cosa dicevano.

Presi Sarah per un braccio e la portai con me vicina alla mia auto, in modo da non essere proprio visibili e poter spiare.

- Zitta, invidiosa che non sei altro!

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YOU GOT ME SICK!

Avevo in mente di scrivere un capitolo fuori dal punto di vista di Jess, che avesse a che fare con Carol. Quasi sicuramente sarà raccontato da Gabe.

Vi piacerebbe? Oppure vorreste qualcosa raccontato da Anthony?

In realtà quello che mi piacerebbe sapere è di chi pensate che sia il bambino di Sarah. Fatemelo sapere, vi prego, è fondamentale!

Baci 💜💜

Into You (Cameron Dallas)Where stories live. Discover now