Capitolo 37

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- Anthony! - urlai.

Mi precipitai fuori dall'ufficio e scesi le scale quanto più in fretta i miei tacchi permettessero.

Rischiai di scivolare arrivata all'atrio, ma mi aggrappai al corrimano e riuscii ad evitare una brutta caduta.

Uscita dall'edificio, feci il giro e arrivai al parcheggio sul retro, riservato agli impiegati.

- Anthony! Anthony, oh mio Dio, stai bene?! - corsi da lui, che si copriva la faccia con una mano e aveva l'altra insanguinata sul cofano dell'auto.

Gliela scostai delicatamente e passai le dita fredde sul punto in cui Gabe l'aveva probabilmente colpito.

- Ahi. - mugolò Anthony.

- Ma che diavolo sta succedendo qui? - domandai, a metà fra lo shock e la rabbia.

Mi voltai a guardare Gabe.

Lo sguardo che mi restituì era pieno  d'odio e mi fece rabbrividire.

- Vuoi spiegarglielo tu o preferisci che lo faccia io? - sibilò Gabe rivolto ad Anthony, con la voce più dura e tagliente che avessi mai sentito.

Non avevo mai visto quella versione di Gabe.

Mi faceva paura.

Tuttavia, non mi erano sfuggite le sue parole.

- Che cosa mi state nascondendo?

I due si guardavano in cagnesco.

- Certo, fai pure, spiegale come sei venuto qui per rubarmi la fidanzata. Spiegale quanto la vorresti e quanto ti brucia l'invidia perché l'unico che ha scelto sono sempre stato io. Spiegale come hai messo la famiglia prima di lei anni fa e ti penti ogni giorno per essere andato via. Spiegale con quale faccia la vorresti vedere ogni giorno e amarla come faccio io, leggere nei suoi occhi il dubbio con cui si chiede se io le farei mai del male. A parole sei bravo, mi dicevano.

Gabe era ancora infuriato, ma un po' sorpreso.

Io, nel frattempo, ero divorata dalla curiosità.

- Quello più bravo qui sei tu, devo ammettere. - replicò Gabe, la voce che trasudava astìo.

La situazione iniziava a frustrarmi.

- Ora mi dite tutto quello che dovete dirmi e la facciamo finita. Sono stufa. - affermai.

- Anthony è un gran bugiardo. - sputò Gabe.

- Il nono comandamento dice di non desiderare la donna d'altri. - ribatté Anthony.

- Ma io la tua donna l'ho avuta. Erano carine le mutande verdi. - mi lanciò un'occhiata che non seppi interpretare e arrossii per la colossale figuraccia che mi stava facendo fare.

Anthony era sul punto di parlare, ma lo bloccai.

- Questa cosa sta degenerando! - sovrastai le loro voci, con il cuore che batteva rapido.

Come potevo uscire da quella situazione?

- Perché saresti un bugiardo? - domandai ad Anthony.

Lui sospirò.

- Non è proprio una bugia... Io la chiamerei rielaborazione dei fatti. - disse, con tono sbrigativo.

Aggrottai la fronte.

- Ha retto il gioco a Carol, questo verme viscido! E si è pure fatto pagare! - sbottò Gabe, esasperato.

- Il gioco di cos...

- Ragazzi, tutto bene? L'ascensore non arrivava più e voi sapete che fare le scale mi affatica troppo. - mi interruppe mio padre.

Gli avrei lanciato addosso un camion di piegaciglia per quanto inopportuna era stata la sua interruzione.

Into You (Cameron Dallas)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora