Capitolo 27

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- No, Anthony. - dissi, con dolcezza.

Vedevo il suo tentativo di salvare la nostra relazione e avrei potuto piangere per come io non avevo fatto altro che cercare di distruggerla.

Quello che volevo dire, per esteso, era "Non lo farò più, Anthony".

Sentii una molla scattare dentro di me.

Era come se ogni cellula del mio corpo avesse cambiato membrana. Era come se avessi cambiato pelle. Mi sentivo diversa.

Avevo intenzione di farla pagare a Gabe per i suoi subdoli giochetti calcolatori. E non avevo intenzione di sprecare l'occasione che Anthony mi stava dando per sistemare le cose. Non ce ne sarebbe stata un'altra.

Mi alzai e salii le scale con una determinazione in corpo che avrebbe dovuto far tremare i demoni dell'inferno.

Andai a cambiare borsa e infilai nel portafoglio due banconote da cento dollari. Non c'era bisogno di perdere tempo: Gabe avrebbe avuto la vendetta più velenosa il prima possibile.

Sulla porta di casa, mi voltai verso Anthony, che stava trafficando su internet con il tablet.

- Anthony?

Alzò la testa e mi guardò con i suoi occhi verdi incuriositi.

- Se sei stato veramente a letto con quella troia della tua segretaria, ti consiglio di licenziarla prima che le bruci i capelli e le strappi i peli pubici con le pinze.

Scoppiò a ridere.

Continuai a fissarlo con la testa tesa verso il basso, in modo che il mio sguardo sembrasse decisamente cattivo.

- Non è successo niente, devi stare tranquilla. - mi rassicurò, con il sorriso quasi svanito.

"Lo stesso non si può dire di te e Gabe" lessi nei suoi occhi.

Quindi aveva capito.

Annuii velocemente e sperai che non me lo facesse pesare troppo.

I sensi di colpa erano ancora forti e bastavano a farmi rimpiangere tutto quanto.

Uscii di casa e salii in macchina.

Misi presto la quarta e sfrecciai fra le strade di Miami.

Iniziai a rallentare solo alla vista dell'insegna rosa shocking di Victoria's Secret.

Parcheggiai e sfilai gli occhiali da sole con fare da diva.

Meglio essere cattive con fascino.

Entrai nel negozio arredato di nero, stand pieni di completi intimi e luci rosa.

Scelsi un body suit di pizzo nero con ampio spacco sul petto e abbinai delle calze nere a rete con bordo in pizzo a motivo floreale.

Pagai velocemente, grata che non ci fosse la fila del supermercato dove vanno tutti i vecchi di Miami. Avrei fatto in tempo a fare tre tinte con tanto di decolorazioni prima di arrivare alla cassa.

Mi diressi dunque da Max Mara per una gonna nera che mi fasciasse bene il sedere e ordinai dal telefono un paio di décolleté nere tacco tredici.

Prima di mettere in moto l'auto, scrissi un messaggio a Jill, la ragazza dai capelli rossi che si occupava dei capelli alla MAC, per chiederle di farmi da parrucchiera il giorno seguente.

Ero in vena di fare la stronza, in modo colossale, e l'avrei fatto.

Non me ne importava niente delle conseguenze che sarebbero potute esserci. 

Ci sono momenti nella vita in cui la cosa giusta da fare è fottersene altamente. 

Passai lo Studded Kiss sulle labbra con gli occhi sullo specchietto retrovisore, poi lo gettai nella borsa e girai la chiave nel quadro.

Al primo incrocio, un uomo alla guida della sua Jeep blu mi guardò come per confermare la sua precedenza, ma io strinsi le labbra e feci scorrere la mano sul volante per girare a destra. Fanculo la precedenza.

Parcheggiai a metà fra due posti di fronte a casa, in modo che il prossimo a passare non potesse mettersi né davanti né dietro. Fanculo la gentilezza.

Entrai in casa e spinsi la porta in chiusura con un gesto verso l'alto, in modo che sbattesse a suo piacimento. Fanculo la finezza.

Dal modo in cui feci un mezzo giro su me stessa e mi fermai con una delle pose da modella, Anthony capì che era meglio non parlarmi.

Amavo la sua perspicacia.

Finse di fissare lo schermo del tablet, ma a me non sfuggì la sua occhiata di sottecchi.

Una volta in camera, mi svestii e mi buttai sul letto in intimo.

Non me ne fregava niente se faceva freddo e il copriletto scaldava come un paio di sandali nella neve.

Di colpo mi misi a riflettere.

Se il bambino di Sarah non era di Anthony né del dentista, perché il mio sesto senso mi diceva che nessuno dei due c'entrava con la faccenda, di chi cavolo era?

Mi sbattei una mano sulla fronte.

Non poteva essere di Gabe. Non erano mai andati a letto insieme, vero? 

Sbuffai pesantemente.

Perché nessuno mi diceva le cose come stavano?

Eppure non trovavo altra opzione: era davvero di Gabe?

Il mio amante mi aveva tradita? Risi.

C'era poco da ridere, ma trovai il modo di scoppiare in una risata isterica.

E quando Anthony entrò in camera e lasciò un vassoio con tre yogurt di gusti diversi, due biscotti integrali e un caffelatte fumante, amai il suo buon senso.

Battei le mani sul letto per darmi la forza di tirarmi su e andai a prendere un paio di leggings e un maglione lungo.

Mi sedetti contro la testiera del letto dalla parte di Anthony e mangiai lentamente tutto quello che c'era sul vassoio.

Il vassoio rosso era tempestato di cuori rosa e rossi dai contorni lilla. Trovavo carina anche quella scelta.

Sorrisi al profumo del cuscino di Anthony. Non avevo ancora capito che profumo fosse, ma pizzicava leggermente l'olfatto ed era piacevole. Sapeva di fresco.

Scesi al piano inferiore con il telefono e feci partire la musica.

Yeah
I been watching you all night
There's something in your eyes
Saying come on, come on and dance with me baby
Yeah
The music is so loud
I wanna be yours now
So come on, come on and dance with me baby  

Circondai Anthony con le braccia e appoggiai la testa sulla sua spalla.

Le sue labbra rosee sorrisero.

Gli diedi un bacio istantaneo e lo presi per un polso, iniziando a ballargli intorno.

Apprezzai che avesse mollato il tablet seduta stante per ballare con me. 

E mentre la mia voce riempiva la stanza, la luce nei suoi occhi la illuminava.

__________

C'MON C'MON!

Oggi è uno scleroday.

La cosa positiva siamo io e mia madre che cantiamo Drag Me Down insieme in macchina.

La cosa negativa è quel cazzo di spigolo contro cui sono andata a sbattere. E quei fottuti ciclisti che sono sempre in mezzo alle ovaie.

Conclusione: playlist Take Me Home a tutto volume nelle orecchie e dita battenti furiose sui tasti del PC.

Detto ciò, vorrei avvertirvi di non affrettarvi a giudicare! (parlando della storia)

Volevo aggiornare giorni fa, dico sul serio, ma tra Psycho (che adesso andate a leggere) e complicazioni varie, non sono riuscita. Mi dispiace davvero, perché mi sto affezionando a Jess 😂😂
Fgrinch ti costringo a fartela piacere, per amor mio gne 💖

Bacii ❤❤

Into You (Cameron Dallas)Where stories live. Discover now