Capitolo 10

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Sto ancora cercando di capire quale strano neurone nel mio cervello abbia convinto gli altri a dargli ascolto e a farmi andare nell'ufficio di Gabe quel giovedì alle due.

Deve aver avuto molto carisma.

Inutile dire che ricordo poco o niente di quella riunione in cui tutti discutevano delle due idee che Gabe aveva esposto, aiutandosi anche con la lavagna multimediale. A dire il vero, non ricordo bene neanche in cosa consistessero queste idee.

Una c'entrava con dei fogli che volavano al vento. Più o meno. Forse.

La verità è che la mia mente viaggiava su tutt'altre frequenze.

Gabe era troppo attraente perché io non ne fossi attratta irresistibilmente... Come quattro anni prima, esatto.

Ero decisa a non farmi prendere completamente dagli ormoni, come quando ero solo una ragazzina del liceo, ma qualcosa dentro di me mi suggeriva che sarebbe finita anche peggio.

Nonostante i pensieri che presagivano male, non fermai le mie gambe che camminavano verso l'ufficio dell'uomo più sexy di tutta Miami.

Bussai lievemente.

- Jess?

Entrai.

- Ciao. - ghignò, studiando la mia figura.

Feci un cenno del capo per ricambiare il saluto e mi avvicinai per lasciare la borsa sulla sedia. Temevo che se l'avessi tenuta in mano, sarebbe caduta come le ginocchia avrebbero rischiato di fare a distanza più ravvicinata.

Ci tenevo alla mia Louis Vuitton preferita.

Passai le dita tra le ciocche ondulate sulla mia spalla destra e lo osservai, in attesa che parlasse.

- Vedi, Jess - iniziò, camminando intorno alla scrivania per avvicinarsi - Penso che sia doveroso da parte mia spiegarti l'esatto motivo per cui sono tornato negli Stati Uniti.

- Spiega, spiega. - lo incitai.

- Non ho detto che l'avrei fatto subito. - mi fece l'occhiolino.

Irritante.

Ecco cos'era.

Terribilmente irritante.

- Io penso invece che sia più che doveroso da parte tua, se permetti, spiegarmi l'esatto motivo per cui sono qui adesso se non vuoi parlarne. - rilanciai.

- Risposta interessante. Comunque, mi è parso che avessi leggermente la testa fra le nuvole durante la riunione di prima e sono così gentile da offrirti un personale resoconto.

Attese che gli dicessi di proseguire.

Annuii.

- Ho proposto due idee. Mi piacciono entrambe, essendo idee mie, ma una in particolare mi sta a cuore. Si tratta di lanciare fogli e ricevere fogli, con pose ed espressioni del viso che sono sicurissimo sarai capace di fare. Dovremo illustrare cosa succede a mettersi nelle mani delle altre assicurazioni e cosa succede a mettersi nelle nostre mani, molto schematicamente. Il punto è che per allestire la scena c'è bisogno di un consulente pubblicitario e io ne conosco uno che vive in una villetta a poca distanza da New York. La mia conoscenza può aiutarci ad ottenere un notevole sconto, abbastanza non solo per rimborsare le spese di viaggio, ma anche per la realizzazione della pubblicità per intero. Capisci quanto possiamo guadagnare?

Facevo un po' fatica a stare dietro al suo tono così sexy mentre parlava a bassa voce in modo assolutamente logico ed inoppugnabile, ma colsi il filo del discorso.

- Dovremo andare a New York per questo consulente pubblicitario? - chiesi conferma.

- Sì, ma solo se verrà votata questa idea.

Into You (Cameron Dallas)Where stories live. Discover now