Venni a sapere che l'aereo su cui avremmo dovuto viaggiare aveva avuto dei problemi con il motore e non era sicuro volare a bordo.
Il volo successivo per Miami era alle tre del mattino, cioè sei ore dopo, e quello seguente alle otto e venti.
- Conviene tornare all'hotel e sperare di poter avere una camera per la notte. - suggerì Gabe.
Annuii, perché l'alternativa era passare la notte in aeroporto.
Uscimmo all'aria fredda della notte invernale e aspettammo un taxi.
Rabbrividii ad una folata di vento particolarmente forte.
Avevo le braccia schiacciate contro i fianchi, le gambe rigide e la mascella serrata. E avevo freddo.
Il cappottino bianco che indossavo non era abbastanza pesante.
Respiravo lentamente, sentendo il torace dilatarsi e restringersi ad ogni boccata d'aria.
Gabe mi attirò tra le sue braccia e io schiacciai la guancia contro il suo petto.
Mi sentivo un po' meglio, ma non volevo dargli l'impressione sbagliata.
Dopo un po' mi staccai e sussurrai un "grazie".
Arrivò finalmente un taxi.
L'hotel dove eravamo stati la notte precedente disse di non poterci preparare una camera senza preavviso e noi cambiammo destinazione.
Trovammo una camera disponibile due isolati più a nord.
Frustrata perché avevano solo una misera coperta di pile, misi una maglia nera aderente a maniche lunghe e un maglione viola sopra.
- Vieni qui. - sussurrò Gabe, aprendo le braccia.
Io mi sistemai contro il suo petto e lasciai che mi stringesse e mi scaldasse.
- Gabe...
- Mmh?
- Perché hai aspettato quattro anni per tornare indietro?
Rimase in silenzio per alcuni secondi, elaborando una risposta che mi potesse soddisfare.
Quante parti stava tagliando della verità?
Sospirò.
- Mettiamola così: ho avuto dei conflitti familiari. - confessò.
Avevo la sensazione che non fosse così semplice la spiegazione sincera, ma in quel momento decisi di accontentarmi.
Gli avrei chiesto più avanti di spiegarsi meglio.
- Va bene. - dissi soltanto.
In quel momento mi ricordai che Anthony non sapeva ancora del volo cancellato.
Imprecai mentalmente, perché non avevo assolutamente voglia di muovermi dalle braccia di Gabe.
- Scusami un attimo. - mormorai, tirandomi su.
- Cosa stai facendo? - domandò lui, lanciando un'occhiata al telefono che tenevo in mano.
Strizzò gli occhi perché la luce bianca dello schermo era strana nel buio della camera.
- Chiami il fidanzatino e lo avverti che passerai la notte tra le braccia del suo manager? - sbuffò, con scherno.
- Che fai, sfotti?
Gabe sorrise.
- Non cresci mai. - scossi la testa.
Chiamai Anthony, con la consapevolezza che mi avrebbe risposto subito dato che non ero ancora tornata.
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Into You (Cameron Dallas)
ChickLitJess ha una stabile relazione con Anthony, ricco imprenditore che le garantisce una vita lussuosa e agiata. Quando l'azienda di Anthony entra in crisi si presenta un giovane manager di talento, Gabe, protagonista delle notti di fuoco della Jess lice...