Capitolo 35

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Le voci di Carol e Gabe a poca distanza dalla mia auto ronzarono nella mia testa per ore.

Rischiai di bruciare la carne di vitello e le verdure saltate, misi la crema notte prima di lavarmi i denti e quando entrai nel letto mi accorsi dopo di avere ancora le calze addosso.

Le opzioni ruotavano nella mia testa in ordine sparso: in una prima immagine c'erano Carol e Gabe che discutevano perché lei gli rovinava i piani; in una seconda immagine c'erano sempre loro che litigavano su come risolvere l'intoppo di un piano comune, andando l'uno contro gli interessi dell'altra; in un'altra immagine c'ero io che andavo a scuotere entrambi, arrabbiata perché nessuno mi diceva mai come stavano veramente le cose; in un'altra immagine ancora vidi Sarah ridere della mia ingenuità e battere il cinque a Carol. Così, a caso.

Avrei tanto voluto prendere in prestito da Harry Potter il veritaserum, giusto per sciogliere qualche dubbio.

Andai invece in cucina e frugai in un armadietto, sicura che in fondo in fondo avrei trovato una busta di caramelle colorate a forma di orsetti e coccodrilli. Erano un capriccio di Anthony.

Presi un orsetto rosso e un coccodrillo blu, poi salii le scale e li mangiai sul letto, con l'ultima collezione di Tommy Hilfiger illustrata su Elle.

Aprii il Macbook di Anthony sul letto e feci partire I Will Always Love You.

Era la mia canzone preferita da sempre. Era la canzone che ascoltavo sempre con mia madre, la prima di cui avevo mai imparato le parole e la prima su cui avevo ballato con mio padre, a sette anni nel salotto di casa.

Mi infondeva una serenità e una pace di cui poche voci al mondo erano capaci. Era una di quelle canzoni per cui sentivi che la musica è soprattutto sentimento.

In quel momento entrò Anthony in camera, con il giornale di economia piegato in due in mano.

Mi guardò e sorrise.

Appoggiò il giornale sulla cassettiera e fece il giro del letto, per venire a sedersi accanto a me. Mi spostai leggermente più in là per fargli spazio e misi da parte la rivista.

Sentivo ancora il gusto delle caramelle in bocca.

Ascoltammo una playlist intera insieme, il suo braccio che mi stringeva vicino e le sue labbra che posavano baci a partire dalla frangia sulla fronte.

Sorrisi quando arrivò sulla punta del naso e mi allungai verso l'alto per raggiungere le sue labbra con le mie.

Dopo un breve e tenero bacio, che mi mise di buonumore, ci alzammo e ondeggiammo per la stanza seguendo la dolce melodia.

- Jess?

Alzai la testa dal suo petto e mi sentii leggermente in ansia.

- Tu mi ami?

- Sì, certo. - risposi, fermamente convinta.

- E non ti interessa per niente Gabe, vero?

Scossi la testa. Poteva trovarsi una modella da portare in giro anche in Europa. 

Mi guardò a lungo negli occhi.

Parve trovare la risposta che cercava.

- Bene, tu sai già che ti amo, te l'ho detto diverso tempo fa e questo sentimento non è cambiato. 

Annuii.

- Sai anche che venerdì prossimo è il compleanno di mia madre.

Annuii di nuovo. Dove voleva andare a parare?

Non appena abbassò gli occhi, capii.

E quando mise una mano nella tasca dei pantaloni trattenni un urlo.

Non sapevo bene come reagire.

Con la mano libera mi avvicinò il viso e premette le labbra sulle mie con dolcezza e intensità.

Poi mi prese una mano.

E si mise in ginocchio.

Stavo per piangere.

Aveva seriamente intenzione di chiedermelo quando ero in pigiama di pile e trucco disfatto?

Tuttavia, mi faceva un certo effetto l'atmosfera: la musica familiare di Whitney in sottofondo, le pareti color prugna che adoravo perché con la luce non troppo potente davano un'illuminazione soffusa ed elegante, il letto con le lenzuola scure e il piumone viola con le rose nere disegnate sopra, le riviste di moda che rappresentavano una costante nella mia vita, i quadri senza senso con pennellate di colore che davano un po' di vivacità alla stanza.

E poi c'eravamo noi, gli abitudinari.

Ci alzavamo ad orari differenti senza litigare, seguivamo diete completamente diverse senza ostacolarci, ci venivamo incontro nei difetti dei nostri caratteri, soprattutto per quanto riguardava me.

Essere fatti l'uno per l'altra a volte significa armonia, significa trovare pace e benessere. Non è detto che l'amore debba essere sempre tempestoso, tormentato e squilibrante. A volte è trovare qualcuno che ti tenga per mano mentre continui a cammini, che stringa la presa quando scivoli, che non ti lasci a terra quando cadi. A volte è una sicurezza, talmente confortante in un mondo così rapido e mutevole che diventa un punto di riferimento. A volte è affezione lenta e graduale, ma con solide basi. Ed è afferrare i momenti giusti per compiere passi avanti, insieme.

- Jessica Ivory, modella internazionale ed esperta di cura maniacale per lo stile personale, ossessivamente bella e divertente ma instancabilmente interessante, persona straordinaria che ringrazio di avere ogni giorno con me, vorresti...

- Aspetta! Il rossetto! - urlai, in preda al panico.

Non potevo vivere quel momento senza avere almeno le labbra perfette.

Corsi rapidissima in bagno lasciandolo a metà e udii la sua risata sospirata mentre toglievo il tappo allo Studded Kiss.

Tornai con un sorriso imbarazzato.

- Sei unica. - ridacchiò Anthony.

- Okay, possiamo continuare. - sorrisi.

Riprese la mia mano e mi colmò l'anima con uno sguardo... D'amore.

- Jess, vorresti... Sposarmi?

Mi parve di sentire gli angoli della bocca toccare le tempie.

Stavo esplodendo dentro, per quanto ero emozionata.

- Sì, assolutamente sì! - lo abbracciai e lo baciai.

Mi fece ruotare fra le sue braccia mentre la melodia svaniva lentamente dal computer.

Quella notte, mentre cercavo di addormentarmi, sentii che qualcosa era andato al suo posto.

Anthony forse non era perfetto, ma io non cercavo la perfezione. Io volevo solo stare bene. Ed ero sicura che per tutti i dubbi e le incertezze che mi circondavano, lui era una sicurezza sufficiente.

Mi diede un lieve bacio sul collo e qualche secondo dopo sentii il suo fiato soffiare piano sulla mia pelle, regolare.

Sorrisi.

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WHAT YOU NEED!

Ho aggiornato di nuovo, fottendomene un po' dei compiti. Ne avevo bisogno ahah.

So che vi sto facendo ruotare come trottole nelle opinioni sui vari personaggi, ma sono convinta che uscire dal punto di vista di Jess vi abbia aiutate a capirla un po' meglio. Comunque, dovete tenere conto che lei non sa quasi nulla di quello che si è detto nello scorso capitolo e non per colpa sua.

Non credo che ci saranno ancora molto capitoli, mi fermerò approssimativamente intorno al quaranta. 

E voi mi direte: come farà Jess a scoprire tutto e rendersi conto della realtà delle cose? 

Ho calcolato tutto, don't worry.

Baci 💛💛

Into You (Cameron Dallas)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora