125- New environments

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Wolverhampton

'Questa è la camera dove dormirai'.

Liam aprì una delle porte che si spargevano lungo il suo corridoio e mi mostrò una stanza piuttosto ampia, arredata da pochissimi mobili moderni e da un letto singolo, disposto sull'angolo.
La stanza era avvolta dal buio, ma leggermente illuminata dai piccolissimi spiragli di luce che penetravano dalle tapparelle.
Liam entrò nella stanza davanti a me, dirigendosi verso la finestra, ed alzò velocemente la serranda, lasciando che la luce del giorno ravvivasse quelle mura spente.

'Non e chissà quanto bella ma Zayn mi ha assicurato che quel materasso è comodo', disse, mentre con un sorrisetto beffardo si voltava a guardarmi: 'ha dormito qui tutte le volte in cui avete litigato', raccontò, 'ed anche tutte le volte che litigava con Niall'.

Un docile sorriso scappò involontariamente dalle mie labbra.

'Sei sempre stato presente per lui...' Sospirai. Distolsi lo sguardo dal suo e lo proiettai sul comodino che, a poca distanza dal letto, reggeva un piccola lampada ed una cornice bianca: su di essa vi erano diverse foto raggruppate in un collage; foto poco recenti, foto di un gruppo di amici tra i quali Zayn, sorridente, mentre abbracciava qualcuno di probabilmente caro a lui.

'Zayn è il fratello che non ho', sentii dire da Liam, mentre il rumore leggero dei suoi passi mi lasciava intuire che fosse quasi vicino, 'non poter far niente per tirarlo fuori da lì, mi uccide', confessò.

Lo sentii avvicinarsi ed intuii che fosse al mio fianco soltanto quando la sua figura fece ombra sulla mia, facendomi smettere di fissare quell'immagine.

'So come ci si sente', affermai, voltandomi a guardarlo.

Trovai anche lui lì, fermo con lo sguardo spento su quella cornice, mentre nella sua testa riaffioravano i ricordi di chissà quale uscita.

'Potrei fare qualunque cosa', ammisi, cercando di attirare così la sua completa attenzione, 'potrei raccontare la verità ai miei, potrei raccontare la verità alla polizia...potrei tirarlo fuori da lì da un momento all'altro', conclusi.

Ma Liam non osò minimamente spostare lo sguardo. Restò fermo, immobile ed in silenzio a riflettere su qualcosa che ormai non poteva essere altro che quella vecchia foto, dove tutti erano fermi ad un passato meno complicato ed ognuno di loro aveva una vita migliore.

'Ma cosa succederà, poi?' Chiesi invano.
Quella domanda non ero mai riuscita a porla ad alta voce, a qualcuno che non era me stessa o semplicemente al mio subconscio.

'Harry non collaborerà', dissi, cercando di ricapitolare per la millesima volta i fatti nella mia mente, con il vano tentativo di trovare delle soluzioni, 'Zayn mi ha pregata di dimenticare ciò che ho visto e probabilmente la mia famiglia andrà a rotoli se accuserò mio fratello di tutto questo', valutai.

'Beh, con la tua famiglia sei già a buon punto', osservò Liam, tornando improvvisamente a guardarmi.

Una risatina nevrotica vibro nel suo petto, quando inevitabilmente arrivammo a parlare di chi, fino a poche ore prima, aveva cercato in tutti i modi di ostacolarmi.

'Zayn è fuori di se', continuò subito dopo, 'penserà che stare là dentro sia la cosa giusta ma...' si fermò a pensare, rivolgendo il suo sguardo spento verso il vuoto, dove parlare era alquanto più semplice.

E in fine scosse il capo, quasi come per cancellare quei pensieri negativi dalla sua mente e tornare una volta per tutte alla realtà dei fatti.

Si voltò e senza aggiungere altro, si incamminò con un passo lento verso la porta da dove eravamo entrati, e senza neppure rivolgermi un ultimo sguardo, fece per uscire da quella stanza.

Hostage II - ZAYNWhere stories live. Discover now